Leggero, flessibile, reversibile: il padiglione di 400 metri quadrati progettato dallo studio fondato e diretto dall'architetto Mario Cucinella supporterà l'attività che da oltre trent'anni la Compagnia della Fortezza svolge nel carcere di Volterra. Sarà dunque impiegato per i laboratori teatrali, ma anche nei corsi di formazione per scenotecnici, sarti e altri profili tecnici.

Architettura contemporanea, attenzione alla sostenibilità e teatro convergono nel progetto della nuova sala teatrale polivalente destinata alla casa di reclusione di Volterra, in provincia di Pisa. Disegnata dalla studio MCA – Mario Cucinella Architects, la struttura risponde all'esigenza di dotare il carcere della città toscana di uno spazio funzionale allo svolgimento di attività teatrali con e per i detenuti, in modo da proseguire una virtuosa (e longeva) esperienza.FARE TEATRO DENTRO AL CARCERE Promossa dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, l'iniziativa vede operare insieme lo studio fondato e diretto dall'architetto Mario Cucinella e la Compagnia della Fortezza. Diretta da Armando Punzo, recentemente insignito del Leone d'oro alla carriera alla Biennale Teatro 2023, da oltre trent'anni questa compagnia di attori coordina, nel carcere di Volterra, quella che viene considerata come una delle più importanti esperienze teatrali a livello europeo. Oltre alla promozione della recitazione e delle sue tecniche, la Compagnia si occupa infatti di affiancare i detenuti nell'acquisizione di competenze legate a tutte le professionalità della produzione teatrale. Organizza, in altre parole, laboratori e percorsi di formazione per scenotecnici e sarti, tecnici del suono, dell'immagine e dell’illuminazione teatrale. Consolidatosi nel corso degli anni, questo percorso potrebbe ulteriormente crescere. L'obiettivo, come raccontato dallo stesso Punzo, è "realizzare con una prospettiva ancora più solida, organizzata e visibile, quello che con la Compagnia della Fortezza abbiamo fatto in modo del tutto pionieristico. Si potrebbe arrivare a selezionare, tra la popolazione detenuta nazionale, i più dotati come attori, cantanti, ballerini, musicisti, drammaturghi, quelli interessati alla regia, quelli a cui interessano le altre arti legate alla scena come scenografia, illuminotecnica, costumi, quelli con propensione verso i lavori tecnici, organizzativi, amministrativi, di promozione. Una compagnia formata in questo modo può lavorare tutto l'anno e produrre più spettacoli da portare in tournée nei festival e nei teatri più importanti d’Italia". IL PROGETTO DI MARIO CUCINELLA ARCHITECTS In questa ambiziosa visione si inserisce intanto il progetto di un padiglione modulare di 400 metri quadrati, completamente rimovibile, che potrà essere impiegato per gli spettacoli e le relative prove, ma non solo. Con una capienza di 250 posti, la sala sarà polivalente e dunque in grado di assicurare un uso flessibile dei propri spazi: una modalità coerente con la necessità di ospitare al suo interno anche i percorsi di formazione in arti e mestieri del teatro. Un nuovo ingresso collegherà in maniera agevole l’esterno con l’interno della casa di reclusione volterrana per garantire la fruizione degli spettacoli anche al pubblico: di conseguenza, "il teatro diventerà così spazio di confini", da un punto di vista non solo simbolico. Formato da centine in legno lamellare, il padiglione è stato concepito tenendo in considerazione il particolare contesto microclimatico delle colline dell'Alta Val di Cecina, così da sfruttare le condizioni del sito e associarle a precise strategie in ottica bioclimatica. Con il nascente teatro, "abbiamo raccolto una duplice sfida: da un lato la necessità di dotare il carcere di uno spazio teatrale polivalente leggero e flessibile, in dialogo con la storia del luogo, dall’altro creare un luogo di cultura nuovo per la Città di Volterra, immaginando uno spazio che si possa inserire nel sistema già esistente", ha commentato l'architetto Cucinella. [Immagine in apertura: courtesy MCA - Mario Cucinella Architects]
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