Torna alla luce dopo secoli a Roma l’antico teatro di Nerone: una scoperta di straordinaria importanza, avvenuta nel corso dello scavo condotto dalla Soprintendenza Speciale di Roma nella corte interna di Palazzo della Rovere, sede dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Nella Capitale, dallo scavo archeologico avviato due anni fa dalla Soprintendenza Speciale di Roma, arriva una notizia stupefacente: riaffiora una struttura che, per conformazione e decorazioni, è stata identificata come l’antico Teatro di Nerone. L’intervento, effettuato nella corte interna di Palazzo della Rovere, sede dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, presenta una stratigrafia complessa, che si estende dalla tarda età repubblicana fino al XV secolo.GLI SCAVI DELL’ANTICO TEATRO DI NERONE A ROMA In antichità, l’area dello scavo corrispondeva all’interno degli Horti di Agrippina Maggiore – la figlia di Agrippa e di Giulia, moglie di Germanico nonché madre di Caligola. Le fonti (tra cui i testi Plinio, Svetonio e Tacito) narrano che qui Caligola avesse costruito un circo per le corse dei cavalli e Nerone un teatro. Oggi, quei documenti trovano conferma nei resti rinvenuti, ovvero la parte sinistra della cavea, la scenæ frons, le colonne in marmo dettagliatamente decorate e persino gli stucchi in foglia d’oro e gli ambienti di servizio per i costumi. Insieme agli elementi architettonici e decorativi, che secondo gli esperti "concorrono a indentificare gli edifici ritrovati come il Theatrum Neronis testimoniato dalle fonti antiche", sono stati inoltre riportati alla luce numerosi utensili e oggetti ceramici, tra cui rarissimi e delicati calici in vetro.UNA STRAORDINARIA SCOPERTA ARCHEOLOGICA “Si tratta di una scoperta di eccezionale importanza”, ha dichiarato Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma “che testimonierebbe uno straordinario edificio di età giulio claudia, il teatro dove Nerone provava le sue esibizioni poetiche e canore, noto dalle fonti antiche ma mai ritrovato”. I resti architettonici aprono di fatto una pagina inedita, poiché fin qui l'esistenza della struttura teatrale, legata soprattutto alle testimonianze letterarie, aveva assunto quasi l'aspetto di una leggenda. Infine, gli ulteriori ritrovamenti di epoca tarda testimoniano la transizione dall’antichità al medioevo, e “arricchiscono le conoscenze storiche e topografiche sull'evoluzione di una importante area della città”, spiega Porro. [Immagine in apertura: Crediti Fabio Caricchia]
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