A Teramo riapre un favoloso castello neogotico
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L'ottocentesco Castello Della Monica ospita una selezione di preziosi oggetti in arrivo dalla casa-museo Bagatti Valsecchi di Milano, una struttura eclettica per molti versi affine all'edificio abruzzese.
Fino al 7 maggio prossimo, in occasione della riapertura del Castello
Della Monica di Teramo in seguito a un fondamentale restauro, gli spazi della sontuosa residenza riprenderanno vita
con l'esposizione La camera delle meraviglie, a cura di Antonio D'Amico
e Stefano Papetti. L'intuizione alla base della mostra è stata quella di unire
due sogni di eclettici di fine Ottocento geograficamente lontani ma accomunati
dallo stesso spirito filologico. Seguendo un'idea di Stefano Papetti, infatti,
Antonio D'Amico, conservatore di una delle più belle case-museo d'Europa, la
Bagatti Valsecchi di Milano, ha deciso di mettere a disposizione una serie di
oggetti provenienti dal capoluogo lombardo per ricreare una sorta di Wunderkammer
rinascimentale all'interno di quello che è senza dubbio uno degli edifici neogotici
più importanti di tutto il centro Italia.
LA MOSTRA AL CASTELLO DELLA MONICA DI TERAMO
Il sogno rappresentato dal castello eclettico di Teramo (nell'immagine in apertura) va
messo a fuoco all'interno del più ampio contesto europeo caratterizzato da un
diffuso gusto per il revival romantico neomedievale. L'edificio fu concepito
dal poliedrico Gennaro Della Monica, che era architetto, scultore e pittore. La
spettacolare costruzione, sita sul colle di San Venanzio, fu utilizzata dal
geniale artista come sua residenza personale e come sede del proprio studio. I
lavori cominciarono nel 1889 e fin da subito fu evidente l'intenzione di Della
Monica di rendere ancora più suggestiva la struttura donandole un'aria di
decadente antichità, quasi si trattasse di un secolare fortilizio. La spiccata
teatralità dell'edificio, un capolavoro della sua epoca, parla da sé, ma quello
che è evidente è la totale comunanza di vedute con i fratelli Fausto e Giuseppe
Bagatti Valsecchi da Milano, che nel corso degli anni Ottanta dell'Ottocento
ristrutturarono in maniera filologicamente ineccepibile la loro residenza sita
tra via Gesù e via Santo Spirito con l'intento dichiarato di creare ex novo una
grandiosa residenza neomedievale in centro città. Per allestire gli interni i
due fratelli non badarono a spese, e collezionarono dipinti ma soprattutto mobili, arredi, suppellettili, cassoni decorati, armi e armature.
GLI OGGETTI DEL MUSEO BAGATTI VALSECCHI
Non è da escludere che il mecenate di Gennaro Della Monica,
il conte ungherese Teleky, il quale ebbe modo di soggiornare anche in
Lombardia, riportò all'artista la testimonianza di quanto i fratelli Bagatti
Valsecchi stavano realizzando nel nord del Paese. L'idea di collocare una serie
di tesori in arrivo da Milano presso gli ambienti recuperati del Castello Della
Monica è a ogni buon conto particolarmente suggestiva. Tra le opere in mostra a
Teramo troviamo uno splendido cassone in legno di pioppo risalente agli ultimi
anni del Quattrocento, decorato con lo stella della famiglia senese dei
Piccolomini. Un gioiello è poi il contenitore in rame dorato incastonato di
coralli, forse di origine trapanese. Deliziosa la piccola cassettina in ebano e
osso che presenta una decorazione a marqueterie probabilmente realizzata
in area centro italiana nella seconda metà del XIV secolo. Peculiare è poi la coppa
ottenuta unendo una conchiglia con un supporto in rame dorato, e decisamente
unica è la maschera in acciaio brunito modellata con i lineamenti di un uomo di
mezza età. Ma l'oggetto che forse attira di più lo sguardo è la splendida armatura
cinquecentesca, un oggetto che ci parla di un'atmosfera lontana ed evoca
racconti leggendari.