Il concorso internazionale per il restauro e la rifunzionalizzazione del compendio della Cavallerizza Reale di Torino è stato vinto dal team di progettisti guidato da CZA - Cino Zucchi Architetti. Nel cuore del capoluogo piemontese nascerà un polo culturale di livello internazionale, in cui si insedieranno anche realtà formative, ricettive, sociali e direzionali.

Il gruppo guidato dall'architetto Cino Zucchi ha vinto il concorso di progettazione denominato "Cavallerizza Reale di Torino". La competizione, promossa da Compagnia di San Paolo, Università degli Studi di Torino e Città di Torino, in accordo con Cassa Depositi e Prestiti (e insieme all’Ordine degli Architetti di Torino e Milano e con la Fondazione per l’architettura / Torino), era finalizzata alla realizzazione di un polo culturale di livello internazionale nel cuore del capoluogo piemontese. Si punta al restauro e alla riattivazione – nel segno della sostenibilità e con l'ausilio delle tecnologie più avanzate – del compendio della Cavallerizza Reale, una vasta struttura concepita a partire dalla metà del Seicento, come ampliamento del complesso di Palazzo Reale, che è stata proclamata patrimonio mondiale dell'UNESCO nel 1997.LA "NUOVA" CAVALLERIZZA REALE DI TORINO La proposta elaborata dal team composto da CZA - Cino Zucchi Architetti e Politecnica, con Dotdotdot, Tiemme, Torino Stratosferica, Alberto Artioli e Valentina Capra, si è imposta nella rosa dei sei finalisti ammessi alla seconda fase del concorso. Nella classifica finale, dopo CZA c'è il pluripremiato studio francese Lacaton et Vassal Architectes, che ha ottenuto una menzione speciale da parte della commissione, presieduta dall'architetto Michele De Lucchi. Seguono, quindi, gli studi Caruso St John Llp, Architecten Jan de Vylder Inge Vinck e due realtà italiane ovvero Guicciardini & Magni architetti e Balance Architettura stp srl. Il programma di rigenerazione della Cavallerizza Reale di Torino messo a punto da CZA si basa su tre elementi: la conoscenza della storia e dello stato attuale del sito di intervento (sia gli edifici esistenti che gli spazi aperti di connessione); la comprensione di come manufatti edificati nel tempo, con tecniche diverse dalle attuali e per rispondere ad altre necessità, possano accogliere nuovi usi nel prossimo futuro; la capacità di reinterpretare il patrimonio esistente e inserire elementi nuovi. IL PROGETTO DI CINO ZUCCHI Scendendo nel dettaglio, il progetto vincitore prevede "una serie di interventi specifici, una sorta di ‘agopuntura’ nel corpo delle città capace di riattivarne le potenzialità attraverso l’integrazione tra discipline diverse e l’amplificazione del carattere specifico di ogni sua parte", come precisa la relazione tecnico-illustrativa. Di conseguenza, fra le numerosi azioni previste rientrano il recupero sia dell'Ala del Mosca (futura sede della Fondazione Compagnia di San Paolo, con aree di lavoro flessibili, di un nido e di una sala polivalente) che delle Pagliere, a loro volta dotate di aree wellness, showroom e ulteriori spazi di lavoro. Saranno ridefiniti i percorsi interni e le connessioni con il tessuto urbano circostante: ad esempio, la nuova Piazzetta del Bagolaro è stata concepita come "ingresso" verso i circostanti giardini. ARCHITETTURA CONTEMPORANEA A TORINO "La nuova architettura inserita nella Cavallerizza non tenta in alcun modo di mimare le forme storiche dell’esistente. Tuttavia, essa non cade neanche in una facile ‘poetica della dissonanza’", indicano ancora i progettisti, che fra i nuovi innesti hanno previsto delle pensiline semicircolari in bronzo ossidato collocate dinanzi ai varchi esistenti. Nel complesso l'obiettivo è ridare "alla città un’ampia area settecentesca aperta al pubblico e collegata dai giardini reali con il Polo museale in un vero e proprio distretto culturale del barocco torinese", come ricordato da Stefano Lorusso, sindaco di Torino. L'annuncio del team vincitore arriva a pochi giorni di distanza dagli esiti di un altro atteso concorso che contribuirà a modificare, in chiave contemporanea, il volto del capoluogo piemontese: quello per l'ampliamento e il rinnovamento del Museo Egizio. [Immagine in apertura: CZA - Cino Zucchi Architetti, Cavallerizza Reale. Vista dal portico della caffetteria verso il cortile del Mosca e il foyer dello spazio polifunzionale. Render: Wolf Visualization Agency]
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