Il collettivo SPIME.IM propone un'installazione che combina immagini, musica, arte e scienza per appassionarsi ai misteri dell'Universo. Un'occasione per imparare divertendosi, in compagnia dell'astrofisico Davide Gandolfi.

I confini ultimi dello spazio e del tempo non sono mai stati così vicini come oggi. Da quando il telescopio spaziale James Webb ha aperto i suoi occhi elettronici, studiosi e appassionati sono rimasti a bocca aperta dinnanzi alle immagini inviate sulla terra: stelle, galassie e nebulose sono ora visibili a una qualità prima impensabile. A poco meno di un anno dal lancio del James Webb Space Telescope, avvenuto lo scorso Natale dalla base spaziale ESA della Guyana Francese, venerdì 16 dicembre, dalle 18 alle 22 presso la “Manica del Mosca” all'interno della Cavallerizza Reale di Torino verrà presentata l'opera immersiva realizzata dal collettivo SPIME.IM, un'installazione multimediale e una performance artistica introdotte dalle affascinanti spiegazioni del professor Davide Gandolfi, docente di Astrofisica dell'Università di Torino. A TORINO L’UNIVERSO NON HA PIÙ SEGRETI L'iniziativa è parte del programma di UniVerso - Un osservatorio permanente sulla contemporaneità dell'Università di Torino, in collaborazione con il festival avant-pop torinese C2C. Sarà il professor Gandolfi a spiegare l'incredibile valore delle immagini presentate, la cui bellezza è semplicemente ipnotica: pura magia cosmica. “Grazie al suo specchio da 6.5 metri di diametro”, chiarisce Gandolfi, “JWST sta studiando le galassie più lontane, le prime a essersi formate nella storia dell’universo dopo il Big Bang. Il suo occhio infrarosso ci permette di osservare attraverso le polveri interstellari, mostrandoci come nascono e muoiono le stelle. Grazie a JWST siamo in grado di studiare in dettaglio la composizione chimica e la fisica delle atmosfere dei pianeti attorno ad altre stelle, cercando molecole che potrebbero essere le tracce di forme di vita extraterrestre”. Trattandosi di un telescopio che scandaglia l'Universo nella frequenza degli infrarossi, i suoi sensori hanno bisogno di un ambiente circostante particolarmente freddo e buio: ecco perché il James Webb orbita attorno al Sole a 1,5 milioni di chilometri di distanza da noi, allineato all’orbita terrestre, così da non subire interferenze e osservare al meglio il firmamento. L’INSTALLAZIONE DI SPIME.IM A TORINO Gli artisti di SPIME.IM (il collettivo composto da Matteo Marson, Gabriele Ottino, Marco Casolati e Davide Tomat) utilizzeranno le magnifiche immagini del James Webb per abbattere ogni residuo di antropocentrismo presente in noi, facendoci comprendere l'immensità dello spazio cosmico che ci circonda. A Torino, grazie alla musica elettronica, alla videoarte e a spiegazioni divulgative, gli spettatori potranno compiere un viaggio immersivo memorabile alla scoperta dei misteri dell'Universo. SPIME.IM ha partecipato a festival come Ars Electronica, L.E.V. e anche a C2C Festival, uno dei festival di musica avant-pop più importanti al mondo. Numerosi sono stati gli artisti che hanno partecipato a C2C Festival: tra loro, ricordiamo Aphex Twin, Flying Lotus, Franco Battiato, James Blake, Junun con Jonny Greenwood, Shye Ben Tzur, The Rajasthan Express, Kode9, Kraftwerk, Nicolás Jaar, Sophie e Thom Yorke.[Immagine in apertura: Courtesy Università di Torino]
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