Dopo la prima tappa al MANN di Napoli con la mostra “Lascaux 3.0”, le Grotte di Lascaux si preparano a conquistare il pubblico del MUSE di Trento, grazie a un nuovo progetto espositivo che unisce archeologia e nuove tecnologie.

Scoperte a Montignac, nella regione francese della Dordogna, nel 1940, le Grotte di Lascaux rappresentano uno dei siti preistorici più importanti del globo. A conferire prestigio a questo gioiello risalente al Paleolitico superiore sono gli innumerevoli dipinti e le incisioni che campeggiano sulle pareti delle caverne: realizzate dai nostri antenati tra i 19mila e i 17mila anni fa, le pitture rupestri raffigurano scene di dimensioni impressionanti, caratterizzate dalla presenza di animali e segni enigmatici che hanno contribuito a far guadagnare alle Grotte di Lascaux il soprannome di "Cappella Sistina della Preistoria". UNA MOSTRA SULLE GROTTE DI LASCAUX Chiuso al pubblico nel 1963 per tutelarne il prezioso contenuto, e classificato come patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1979, lo straordinario complesso di caverne della Francia sud-occidentale sarà presto “trasferito” in Italia grazie a un nuovo progetto multimediale. Un'iniziativa che punta a trasportare nel presente lo storico sito, rendendolo nuovamente agibile grazie agli strumenti tecnologici del nostro tempo. Sede di questo affascinante esperimento sarà il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, dove (a partire dal prossimo 24 luglio) si alzerà il sipario su Lascaux Experience. La grotta dei racconti perduti, una mostra immersiva che promette di condurre i visitatori indietro nel tempo, tra reperti, proiezioni ed esperienze in realtà virtuale. LE GROTTE DI LASCAUX IN VERSIONE VIRTUALE Già presentata in anteprima italiana al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel gennaio 2020 (per poi chiudere i battenti a causa delle restrizioni dovute alla pandemia), la rassegna sarà riproposta nel capoluogo trentino in una veste del tutto rinnovata. A catalizzare le attenzioni del pubblico saranno senza ombra di dubbio le opere in realtà virtuale, da ammirare attraverso degli speciali visori. Attraverso questi strumenti di ultima generazione, i cavalli, bisonti e felini dipinti nella caverna torneranno “in vita” dopo circa 20mila anni, innescando un accattivante dialogo senza tempo. La mostra (che inaugurerà il 23 luglio con uno spettacolo di Marco Paolini) sarà visitabile fino all'8 gennaio 2023. [Immagine in apertura: © SPL Lascaux]
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