Il Museo del Design Italiano della Triennale di Milano ha un nuovo allestimento, realizzato da Marco Sammicheli, e un nuovo modo di comunicare con il pubblico, più chiaro e inclusivo. A settembre arriveranno anche una grande mostra dedicata a Carlo Mollino e un percorso sul rapporto tra il Salone del Mobile e la città.

Nel turbine dei preparativi per la Design Week di settembre, il Triennale Design Museum di Milano ha svelato il nuovo allestimento firmato dal neo-direttore Marco Sammicheli, subentrato a Joseph Grima lo scorso dicembre. Il cambiamento è sottile – il layout non ha subito grossi stravolgimenti e il restyling potrebbe passare inosservato a uno sguardo superficiale – ma sostanziale, perché riguarda soprattutto la maniera in cui il museo "parla" al suo pubblico.NUOVI APPARATI E ACQUISIZIONI  Un grosso lavoro, infatti, è stato fatto sulle didascalie e sugli approfondimenti testuali, pensati per permettere più livelli di lettura e per parlare a tutti, anche a chi si avvicina al design per la prima volta, con chiarezza e semplicità, mettendo lo sterminato archivio dell’istituzione milanese davvero al servizio della comunità. C’è, per esempio, un nuovo percorso che si sviluppa attraverso una serie di parole chiave, da “modulo” a “ready-made” passando per “modello”, tra le più usate nell’ambiente della progettazione ma spesso oscure per i non addetti ai lavori. Le pareti perimetrali, invece, sono state sfruttate per raccontare la storia della Triennale, che nel 2023 festeggerà i suoi primi cento anni di vita, e delle Esposizioni Internazionali, eccezionali momenti di confronto sui temi legati all’abitare e importantissime per la stessa affermazione del design come disciplina autonoma.  Se la scansione temporale è rimasta invariata – il periodo preso in esame è sempre quello compreso tra il 1946 e il 1981, anni estremamente fecondi e significativi per il design italiano –, le collezioni si sono ampliate grazie a nuove acquisizioni, frutto di donazioni oppure ottenute in comodato in seguito ad accordi bilaterali con importanti centri di ricerca e istituzioni. Grazie a queste collaborazioni, per esempio, è stato realizzato un focus tematico dedicato ai tessuti creati per la decima e undicesima Triennale da maestri del calibro di Gio Ponti, Ettore Sottsass, Enzo Mari, Bruno Munari e Roberto Sambonet. Tra le novità c’è anche la “superutilitaria” simbolo del Made in Italy nel mondo: la Nuova 500 D FIAT progettata da Dante Giacosa nel 1960.  VERSO IL SALONE DEL MOBILE  A settembre, inoltre, il Palazzo dell’Arte disegnato da Giovanni Muzio diventerà un avamposto cittadino del Salone del Mobile. Durante la settimana del design, confermata dal 5 al 10 del mese, un’importante mostra curata da Mario Piazza racconterà le produzioni culturali realizzate dal Salone in città nel corso della sua storia, e le differenti visioni di Milano e del suo futuro che ne sono emerse. Nello stesso periodo, il 3 settembre, aprirà anche un’esposizione molto attesa dedicata a Carlo Mollino e agli arredi provenienti da Casa Albonico, recentemente acquisiti dalla Direzione Regionale Musei della Lombardia e affidati alla Triennale per essere conservati e valorizzati.  [Immagine in apertura: Il nuovo allestimento del Triennale Design Museum. © Triennale Milano. Foto Gianluca Di Ioia]
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