Dopo anni di battaglie da parte di archeologi, archivisti e dell’UNESCO, è arrivato il verdetto ufficiale: il progetto per la realizzazione di un tunnel a doppia corsia sotto il sito archeologico di Stonehenge è stato annullato. A darne l’annuncio è il ministro dell’Economia del neoeletto governo laburista britannico, Rachel Reeves.

Dopo anni di dibattiti, polemiche e azioni legali, il governo laburista in Gran Bretagna dice “no” al controverso progetto di riqualificazione del sito archeologico di Stonehenge, Patrimonio dell'Umanità dal 1986. Con l’obiettivo di rimuovere il traffico dalla zona adiacente all’area, il piano prevedeva la deviazione della strada A303, che attraversa il sud dell’Inghilterra passando accanto al monumento preistorico, in favore di un tunnel sotterraneo a doppia corsia e la conseguente conversione dell’arteria attuale in una pista ciclabile. Una proposta che, fin da quando è stata avanzata per la prima volta nel 2020, ha subito spaccato l’opinione pubblica, suscitando l’indignazione di archeologi, ambientalisti e associazioni a tutela del patrimonio culturale.IL PROGETTO DEL TUNNEL SOTTO STONEHENGETra gli enti che si sono opposti all'intervento, l'agenzia governativa Planning Inspectorate ha subito dichiarato che il tunnel avrebbe potuto causare "danni permanenti e irreversibili", mentre l'UNESCO, dall’altro lato, si era persino affrettata a dichiarare (come era successo, per altre motivazioni, per il centro storico di Venezia) di essere pronta a privare il monumento del suo stato di Patrimonio dell’Umanità per inserirlo tra i siti a rischio. Senza mezzi termini Tom Holland, presidente del gruppo di opinione Stonehenge Alliance, ha dichiarato: “Questo progetto mostruoso, una proposta per far passare uno squarcio di cemento e asfalto attraverso il nostro più sacro paesaggio preistorico, non avrebbe mai dovuto uscire dal tavolo da disegno”.LE MOTIVAZIONE DELLA CANCELLAZIONE DEL PROGETTOSe soltanto lo scorso febbraio, dopo una serie di rinvii e marce indietro, la proposta sembrava pronta a partire (con un costo complessivo di ben 1,7 milioni di sterline), oggi la cancelliera dello Scacchiere (l’equivalente del nostro ministro dell’Economia) del neoeletto governo laburista britannico, Rachel Reeves, ha definitivamente annullato il progetto. La motivazione? Alla luce di una revisione del bilancio che punta a colmare un buco fiscale di 22 miliardi, l’iniziativa è stata valutata “di scarso valore e non finanziabile”. Quindi, almeno per il momento, gli attivisti e gli archeologi possono tirare un respiro di sollievo: il tunnel sotto Stonehenge non si farà.[Immagine in apertura: foto di K. Mitch Hodge su Unsplash]
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