Dopo l'inizio del conflitto fra Ucraina e Russia, è unanime l'appello del mondo della cultura italiano per il cessate il fuoco immediato. Il Ministero della Cultura ha lanciato la campagna digitale “La cultura unisce il mondo”, alla quale stanno rispondendo musei, biblioteche, archivi e istituti culturali statali. Tante anche le dichiarazioni di solidarietà, fra cui quella della Biennale di Venezia.

"L’Italia ripudia la guerra": l'articolo 11 della Costituzione è il principio ispiratore della campagna digitale La cultura unisce il mondo, promossa dal Ministero della Cultura italiano. Lanciata in seguito al drammatico intensificarsi delle ostilità fra Russia e Ucraina, l'iniziativa sta unendo l'intero Paese e non è la sola proveniente dal mondo dell'arte e della cultura, che all'unanimità auspica la ripresa del dialogo e la pace. LA CULTURA UNISCE IL MONDO La guerra è sempre sinonimo di distruzione, dolore e morte. Nei secoli la pittura, la scultura, la fotografia e tutte le espressioni artistiche ne hanno descritto la potenza devastatrice, consegnandoci opere che raccontano senza filtri la sua drammaticità. Attraverso la campagna digitale La cultura unisce il mondo, il Ministero della Cultura ha deciso di chiamare a raccolta musei, biblioteche, archivi e istituti culturali statali. Si tratta di un invito a condividere, via social, immagini che restituiscono la sofferenza senza pari della guerra o, al contrario, capaci di trasmettere la concordia e l'armonia che solo la pace può assicurare ai popoli. Il sistema museale nazionale e la rete degli archivi e delle biblioteche stanno aderendo all'appello e la condivisione di contenuti avviene attraverso gli hashtag #cultureunitestheworld e #museumsagainstwar. Fra i contenuti sviluppati ad hoc, anche quello legato al progetto Fumetti nei musei, che presenta un esplicito riferimento ai colori della bandiera ucraina.I MONUMENTI ITALIANI SI ILLUMINANO DI BLU E GIALLO Contraddistinta da due bande orizzontali, di uguali dimensioni, la bandiera dell'Ucraina associa il colore blu, il cui simbolico riferimento è alla pace, al giallo, che intende evocare le coltivazioni del grano e, più in generale, una condizione di prosperità e benessere. Dopo che il 24 febbraio scorso il Colosseo si è acceso con entrambi i colori, nelle ultime ore molti altri monumenti e siti del patrimonio culturale italiano sono stati illuminati nello stesso modo. Dalla Mole Antonelliana di Torino al Teatro Massimo di Palermo, dal Palazzo delle Arti Beltrani a Trani fino alla Fontana del Nettuno, nel centro storico di Firenze, l'Italia sta inviando un messaggio di vicinanza e solidarietà alle popolazioni vittime del conflitto. Aderisce alla campagna, adottando un altro registro, la Piramide di Caio Cestio, sempre a Roma: in questo caso, il monumento resterà spento fino a domenica notte. "Il mondo della cultura sta mostrando in modi diversi il suo sconcerto, la sua preoccupazione, il suo sdegno per quanto sta accadendo: la Soprintendenza Speciale di Roma si unisce a questa campagna che attraversa il pianeta nella speranza che le ostilità cessino immediatamente e ritorni la pace", ha dichiarato Daniela Porro, Soprintendente Speciale della Capitale.LA BIENNALE DI VENEZIA SUL CONFLITTO FRA UCRAINA E RUSSIA Fra le istituzioni culturali italiane, a prendere posizione sulla situazione in Ucraina è anche la Biennale di Venezia, che nelle ultime ore ha diffuso un comunicato ufficiale, ribadendo la propria mission. "La Biennale di Venezia, luogo di incontro fra popoli attraverso le arti e la cultura, è vicina a tutti coloro che soffrono a causa dell’attacco russo all’Ucraina. Invoca la pace e ripudia fermamente ogni forma di guerra e di violenza, confermandosi luogo del dialogo fra istituzioni, artisti e cittadini di ogni paese, lingua, etnia e religione", indica la nota. "Auspica che la diplomazia internazionale ritrovi la forza per arrivare a una soluzione pacifica condivisa nel più breve tempo possibile. Anche a questo scopo conferma l’apertura della 59. Esposizione Internazionale d’Arte il prossimo 23 aprile 2022."  IN BILICO IL PADIGLIONE UCRAINA ALLA BIENNALE ARTE 2022 In programma fino al 27 novembre prossimo, l'edizione della Biennale curata da Cecilia Alemani e intitolata Il latte dei sogni, potrebbe essere caratterizzata dalla mancata partecipazione dell'Ucraina. Ricorrendo a Instagram, il team curatoriale del padiglione ucraino ha condiviso un accorato messaggio, rivolgendosi alla comunità artistica globale. "Siamo determinati a rappresentare l'Ucraina alla 59. Mostra d'Arte - La Biennale di Venezia, ma non tutto dipende da noi", scrivono i curatori Lizaveta German, Maira Lanko e Borys Filonenko, che hanno scelto l'artista Pavlo Makov per il progetto The Fountain of Exhaustion. "Il nostro team è sparso in tutta l'Ucraina: Kharkiv, Kyiv e Lviv. Abbiamo anche un membro fuori dall'Ucraina. Al momento della pubblicazione di questa dichiarazione, non siamo in pericolo immediato, ma la situazione è critica e cambia ogni minuto. Attualmente non siamo in grado di continuare a lavorare al progetto del padiglione a causa del pericolo per le nostre vite", precisano. Nelle battute finali affermano di non essere per ora in grado di garantire il completamento del progetto, pur assicurando che si adopereranno al massimo delle loro possibilità "per rappresentare l'Ucraina sulla scena artistica contemporanea internazionale nel modo in cui merita di essere rappresentata".LA PINACOTECA DI BRERA PER I BAMBINI DELL'UCRAINA "Come istituzione culturale, rendiamo disponibile online la nostra collezione di libri per bambini in ucraino, nella speranza che possano essere letti ai più piccoli spaventati e rifugiati in casa o sottoterra. La voce umana e il sapere possono essere d’aiuto e dare conforto." Questo l'annuncio della Biblioteca Braidense e della Pinacoteca di Brera, a Milano, che con un video messaggio del direttore James M. Bradburne ha dato il via a un progetto dedicato ai più piccoli, ricordando che il loro diritto a vivere in pace è sancito dalla Carta delle Nazioni Unite. [Immagine in apertura: il prospetto di Palazzo delle Arti Beltrani a Trani (BT) illuminato con i colori della bandiera dell'Ucraina. Courtesy Palazzo delle Arti Beltrani]
PUBBLICITÀ