La storia del furto dell’Urlo di Munch

Nel 1994, durante le Olimpiadi Invernali in Norvegia, il furto de L'Urlo di Edvard Munch sconvolse il mondo dell'arte. Un colpo audace e teatrale, che trasformò un semplice crimine in una caccia al ladro degna di un thriller, coinvolgendo le autorità norvegesi, la stampa internazionale e la squadra speciale d’arte di Scotland Yard.Questa pagina della storia dell’arte viene ripercorsa dal documentario L’Urlo di Munch – Il grande furto, in onda su Sky Arte – in prima visione – giovedì 19 dicembre. Il documentario ricostruisce la storia con un taglio originale e profondo, mescolando toni giocosi e riflessioni psicologiche. Attraverso interviste e materiali d’archivio, si svelano i dettagli di un caso che unisce elementi di Scandi-noir e intrighi criminali.Al centro della vicenda si colloca Pål Enger, ex calciatore professionista e unico condannato per il reato. La sua figura enigmaticamente ambigua alimenta il mistero: agì per denaro, per fama o per un’ossessione nata durante una visita scolastica al celebre dipinto?