Dopo l'apertura del primo piano la scorsa primavera, anche il secondo livello del Palazzo Fortuny diventa accessibile al pubblico. Gli ambienti superiori, originariamente dedicati alle sperimentazioni creative di Mariano Fortuny, ospitano gli atelier del poliedrico artista.

Salotto e luogo di riferimento a inizio Novecento per l’élite intellettuale veneziana ed europea, Palazzo Pesaro degli Orfei – meglio conosciuto come Palazzo Fortuny – apre al pubblico anche il suo secondo piano, tornando a splendere dopo i consistenti lavori di ripristino e di messa in sicurezza dell’edificio (resi necessari dai danni causati dall’eccezionale acqua alta del novembre 2019). L'APERTURA DEL SECONDO PIANO DI PALAZZO FORTUNY Dopo l'inaugurazione del primo piano dell'edificio (avvenuta lo scorso marzo), la struttura di età tardo-gotica schiude le porte anche del suo livello superiore, presentando al pubblico oggetti fino a questo momento conservati nei depositi. L'obiettivo dell'iniziativa è infatti rendere lo spazio un museo permanente dedicato all'eclettica produzione del “padrone di casa”: lo spagnolo Mariano Fortuny y Madrazo, pittore, scenografo, stilista, fotografo, incisore e designer, che qui visse a partire dal 1889 insieme alla moglie e musa Henriette Nigrin. Abbracciando e restituendo ai visitatori gli interessi e le creazioni di questo assoluto sperimentatore del primo Novecento, il Museo Fortuny (fortemente voluto dal Comune di Venezia e dalla Fondazione Musei Civici di Venezia) presenta nei suoi ambienti oggetti, opere d'arte e cimeli che bene semplificano la trasversalità del personaggio: cultore del bello e originale imprenditore che con le sue attività contribuì non poco a diffondere il prestigio di Venezia nel mondo. IL PERCORSO ESPOSITIVO Il primo focus del percorso espositivo si concentra sull'attività grafica di Mariano Fortuny y Madrazo e di suo padre, anch'egli pittore tra i più rilevanti del panorama spagnolo dell'Ottocento. L'arte dell'incisione venne interpretata dall'uno e dall'altro in maniera differente eppure pionieristica, soprattutto dal figlio – noto per i suoi effetti ottici e le sue personalissime tecniche nell’acquaforte e nell’acquatinta. Insieme alle opere grafiche su carta, sono qui esposti anche strumenti e torchi di diversa epoca impiegati nella creazione dei lavori. Un capitolo consistente del tragitto di visita è inoltre dedicato all'arte del tessuto, disciplina nella quale Mariano Fortuny, affiancato dalla moglie Henriette, raggiunse notorietà e fama su scala internazionale. Creato nel sottotetto di Palazzo Pesaro degli Orfei, il piccolo laboratorio si trasformò in breve tempo in una delle più prestigiose industrie tessili del primo Novecento in Europa. I preziosi tessuti, le stoffe e i vestiti in mostra dimostrano le ragioni che portarono la famiglia a essere uno dei nomi principali nel settore dei tessuti. LA CASA-MUSEO DI MARIANO FORTUNY Visitabile a partire dallo scorso 25 ottobre, il nuovo piano presenta inoltre fotografie realizzate dai coniugi Fortuny e tratte dal loro vastissimo archivio personale (con ritratti di famiglia, paesaggi e scatti funzionali alla documentazione delle creazioni artistiche), riferimenti al teatro (passione tra le principali della famiglia) e alla letteratura (iconica a riguardo è la biblioteca privata di Mariano, con trattati illustrati di ogni epoca, riviste e volumi d’arte e scienze). Una “Wunderkammer” straripante di cose preziose e curiosità, così descritta da Mariacristina Gribaudi, presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia: “Mariano Fortuny y Madrazo è nato e cresciuto immerso nel genio e nella bellezza, che ha poi restituito al mondo, con la sua musa e compagna, nella avventurosa vita che li ha infine portati in questo meraviglioso palazzo. Qui Mariano e Henriette hanno sperimentato e fabbricato le loro produzioni, qui ci sono le memorie loro e delle personalità più importanti del secolo che viaggiavano nella cosmopolita Venezia, loro ospiti. Qui è oggi finalmente possibile scoprire o ritrovare un pezzo di storia di Venezia forse meno famosa di altre, ma certo non meno importante, una storia industriosa e culturale, che continua a stupire per creatività e visione”. [Immagine in apertura: Venezia, Museo Mariano Fortuny y Madrazo © Massimo Listri]
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