La conferma arriva da recenti studi condotti sul simbolo della Serenissima: la statua del leone alato, che da circa otto secoli domina l’approdo di Piazza San Marco, potrebbe essere stata realizzata in Cina. La clamorosa scoperta, annunciata durante un convegno internazionale su Marco Polo, getta una nuova luce sui rapporti con l’Oriente in epoca medievale.

E se uno dei simboli più famosi di Venezia fosse “made in China”? È quanto sostiene un’équipe di studiosi dell'Università di Padova che, in collaborazione con l'Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente e l'Università Ca' Foscari, ha condotto approfondite analisi scientifiche sulla statua del leone alato posta in cima alla colonna di Piazza San Marco. La sensazionale rivelazione è stata comunicata nell’ambito di Marco Polo, il libro e l’Asia. Prospettive di ricerca vent’anni dopo, il convegno internazionale tenutosi nei giorni scorsi a Venezia e organizzato in occasione dei 700 anni dalla morte del celebre esploratore. Esaminando la composizione chimica e gli isotopi del piombo della lega di bronzo con cui è stata realizzata la statua, il team multidisciplinare ha potuto confermare la teoria in base alla quale i metalli fusi per realizzare il leone provengono dalle miniere del bacino del Fiume Azzurro, in Cina.L’ORIGINE CINESE DEL LEONE SIMBOLO DI VENEZIAMa c’è di più: originariamente la statua che sovrasta una delle due colonne di piazzetta San Marco non avrebbe raffigurato un leone, bensì uno "Zhènmùshòu", letteralmente “guardiano di tombe”: una scultura funeraria risalente alla dinastia Tang, che regnò in Cina tra il 618 e il 907 d.C.Benché sia certo che il leone fosse già presente in città quando Marco Polo vi fece ritorno nel 1295, non è ancora chiaro come il manufatto sia giunto a Venezia: si ipotizza che la statua possa essere stata smontata e portata dall’Oriente al seguito di Nicolò e Matteo Polo, rispettivamente padre e zio di Marco, che visitarono la corte mongola a Pechino attorno alla metà del XIII secolo. Il leone sarebbe così giunto a Venezia per essere assemblato e adattato, diventando in breve tempo uno dei simboli più noti della Serenissima: alcuni segni sembrano indicare la presenza originaria di due corna sulla testa dell’animale, rimosse dagli artigiani veneziani per dargli l’aspetto finale del leone alato che tutti conosciamo.LE PROVE RACCOLTE DAL TEAM MULTIDISCIPLINARELa scoperta del legame tra il celebre leone alato e la Cina regala agli studiosi e agli appassionati nuove prospettive sulla storia dei rapporti tra Venezia e l'Oriente: grazie alle prove scientifiche raccolte a sostegno di questa tesi, sembra cadere definitivamente la precedente attribuzione, che considerava la statua di Piazza San Marco un manufatto di età ellenistica proveniente dall’Anatolia.Oltre a confermare il ruolo della Serenissima come storico punto di arrivo dei commerci lungo la Via della Seta e crocevia di rilevantissimi scambi culturali, la nuova interpretazione offre un interessante spunto di riflessione sulla mutevolezza di simboli e miti, e sulla loro capacità di adattarsi a tempi e contesti sempre diversi.[Immagine in apertura: foto di Jose Santos su Unsplash]
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