Per una delle opere infrastrutturali più discusse della città lagunare potrebbe presto aprirsi una nuova stagione. Il controverso ponte progettato dall'architetto e ingegnere Santiago Calatrava potrebbe infatti essere ristrutturato: a prendere il posto dell'attuale finitura in vetro dei gradini dovrebbe essere la trachite.

La sua denominazione ufficiale è "Ponte della Costituzione", ma per la maggior parte dei visitatori di Venezia è, semplicemente, il Ponte Calatrava. Balzata di nuovo agli onori della cronaca in questi giorni, la (discussa) infrastruttura pedonale che connette piazzale Roma e la stazione ferroviaria di Santa Lucia affonda le sue origini nell'ormai lontano 1999. In quell'anno, infatti, lo studio guidato dall'architetto e ingegnere di origini spagnole Santiago Calatrava fu incaricato della progettazione di quello che sarebbe divenuto il quarto costruito sul Canal Grande. Un'autentica rivoluzione per gli spostamenti in città, ma anche un evento di rilievo in ambito ingegneristico, data l'unicità e la fragilità del contesto urbano lagunare. Inaugurato nel 2008, il ponte deve tuttavia gran parte della propria notorietà alle accese polemiche che, fin dal debutto, ne hanno accompagnato l'uso quotidiano.LA STORIA DEL PONTE DI CALATRAVA A VENEZIA Lungo 94 metri, con una campata centrale di 81 metri, il ponte ha conosciuto fortune alterne già dalle prime battute. Ad alimentare il dibattito (e il malcontento, specie di chi lo utilizza ogni giorno) sono alcune delle scelte compiute dal team dello studio Calatrava, a tal punto che a più riprese si è anche parlato di "errori di progettazione". L'impiego del vetro temperato per i gradini e per l'impalcato, in particolare, rende l'attraversamento del ponte più difficoltoso in alcuni mesi dell'anno, a causa della scivolosità della struttura. Per arginare il pericolo di cadute a più riprese sono state avviate azioni specifiche, che tuttavia non hanno risolto in modo definitivo la situazione; più di recente è stato interdetto il passaggio delle porzioni in vetro, rese impraticabili dal ghiaccio. Secondo fonti stampa l'amministrazione veneziana sarebbe ora sul punto di prendere una decisione più drastica.LA PIETRA AL POSTO DEL VETRO?  Ammonterebbe a mezzo milione di euro lo stanziamento messo a bilancio dal Comune di Venezia per avviare la sostituzione della parte di pavimentazione considerata più rischiosa. A prendere il posto del contestato vetro dovrebbe essere la trachite, materiale già presente tra le finiture previste dal progetto Calatrava. Per passare dalle parole dai fatti, tuttavia, saranno necessari l'approvazione del nuovo progetto da parte del Consiglio comunale e il nulla osta della Sovrintendenza. Dovranno inoltre essere tenuti in considerazione numerosi aspetti dell'infrastruttura, a partire dalla resistenza ai carichi, dato il diverso peso del vetro e della trachite. La possibile "metamorfosi" inciderebbe, infine, sull'identità della struttura, soprattutto al calar della sera: la trasparenza, infatti, era uno dei punti di forza dell'impianto concepito dal team di Calatrava, che aveva immaginato il ponte come un punto di riferimento urbano grazie alla scenografica illuminazione notturna. [Immagine in apertura: Photo by Alessio Bachetti on Unsplash]
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