In uscita il prossimo 20 aprile, il volume "The Van Gogh Sisters", scritto dallo storico dell'arte Willem-Jan Verlinden, getta nuova luce sulle biografie delle sorelle del celebre pittore olandese, a lungo trascurate. Svelando anche come le opere lasciate in eredità dall'artista siano state fondamentali per pagare le cure mediche della minore, Wilhelmina Jacoba.

La vicenda biografica di Vincent van Gogh, comprese le sue pagine più dolorose e complesse, è stata presa in esame da numerosi progetti espositivi dedicati all'artista, dall'editoria di settore, dalla cinematografia, dal teatro e, non da ultima, dalla ricerca scientifica. Risale allo scorso mese di novembre, ad esempio, la pubblicazione sull’International Journal of Bipolar Disorders dello studio redatto dall'UMCG di Groningen focalizzato sui disturbi psichici che avrebbero afflitto il pittore olandese. Una precaria condizione di salute che sarebbe stata aggravata dall'abituale abuso di alcool e dalla malnutrizione. Ad affrontare oggi il tema, fornendo una prospettiva in larga parte inedita, è il nuovo libro dello storico dell'arte Willem-Jan Verlinden, già autore con Kristine Groenhart di How I Love London: Walking Through Vincent van Gogh's London.Portato in libreria dall'editore Thames & Hudson e in uscita il prossimo 20 aprile, The Van Gogh Sisters (nell'immagine in apertura: la cover del libro, courtesy l'editore) ripercorre l'esistenza delle tre sorelle dell'artista, che come noto fu il maggiore di sei fratelli. Fin qui relegate a un ruolo di secondo piano, in particolare rispetto alla figura di Théo van Gogh, Anna Cornelia, Elisabeth e Wilhelmina Jacoba prendono ora la parola.Il volume biografico si basa infatti sulla loro corrispondenza privata, un prezioso archivio nel quale le questioni familiari si intrecciano con la loro sfera personale, fra ambizioni, timori e interessi che prendono forma sullo sfondo dei cambiamenti sociali, economici e artistici dell'Europa fra Ottocento e Novecento.I SEGRETI DELLE TRE SORELLE VAN GOGH In attesa dell'uscita del libro in lingua inglese, già preceduta dalla versione olandese, a tenere alto l'interesse sono alcuni dati desunti dalle lettere che le tre sorelle si scambiarono dopo la scomparsa del pittore. Conservati negli archivi del Van Gogh Museum di Amsterdam, questi documenti epistolari non erano mai stati tradotti in lingua inglese. Si apprende ad esempio che Wil, di nove anni più giovane di Vincent e appassionata di arte e letteratura, proprio come l'autore dell'iconica serie dedicata ai girasoli lottò a lungo con i disturbi psichici. Per quasi quarant'anni visse un'esistenza contrassegnata da frequenti ricoveri in ospedali e in strutture specializzate, oltre a necessitare di cure ricorrenti.In particolare, in una lettera datata 1909, la maggiore delle sorelle Van Gogh, Anna, riferisce di aver venduto un quadro dell'artista per poter pagare le spese mediche di Wil. Fra le righe, non nasconde una certa sorpresa per i proventi ottenuti. La vendita risale infatti al periodo in cui iniziavano a manifestarsi significativi "cambi di rotta" nella percezione della produzione dell'autore, che nel corso della sua esistenza non aveva ottenuto ampi consensi e cospicui compensi. Si tratterebbe della prima di una serie di fortunate vendite, attraverso le quali la famiglia riuscì a sostenere le cure e i ricoveri di Wil. Nel complesso l'episodio restituisce il particolare legame che unì i fratelli Van Gogh anche dopo la morte del più noto fra loro, inserito in una narrazione più articolata dalla quale si possono cogliere anche i segnali del vigore che il movimento femminista stava iniziando ad acquisire in tutto il continente.
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