Il film capolavoro di Wes Anderson in versione illustrata
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La collezione di “remake grafici” targati This Is Not A Love Song si arricchisce di un nuovo progetto. Questa volta è il capolavoro di Wes Anderson “Grand Budapest Hotel” a essere rivisitato in versione illustrata. I fotogrammi più iconici del film sono stati ridisegnati da Luchadora.
Tornato nelle sale cinematografiche lo
scorso novembre con la pellicola The French Dispatch, Wes
Anderson si è ritagliato negli anni un ruolo da protagonista
assoluto nell'olimpo del cinema mondiale. Merito di opere come I Tenenbaum e Le avventure acquatiche di Steve Zissou,
film che hanno saputo catturare il pubblico trasportandolo
nell'immaginario “vintage” e zuccherino tanto caro al regista.
GRAND BUDAPEST HOTEL IN VERSIONE
ILLUSTRATA
Nonostante la moltitudine di pellicole
che compongono il palmares dell'autore (sono in tutto dieci i
lungometraggi all'attivo, incluso il film di animazione L’isola
dei cani), c'è un'opera in particolare che negli anni è rimasta
ancorata nel cuore dei tantissimi fan di Wes Anderson. Si tratta di
Grand Budapest Hotel, capolavoro del 2014 ispirato alle
memorie dello scrittore austriaco Stefan Zweig.
Vincitore di quattro premi Oscar, e
premiato al Festival internazionale del cinema di Berlino, il
film è tornato da qualche giorno alla ribalta grazie a una nuova versione illustrata.
Merito di This Is Not A Love Song, il progetto editoriale noto
per i suoi remake grafici ispirati ai film e alle canzoni di culto
del passato.
LE ILLUSTRAZIONI DI LUCHADORA
Così come già accaduto per Caro
Diario di Nanni Moretti e Mamma Roma di Pier Paolo
Pasolini, Grand Budapest Hotel è stato affidato a una delle
matite di punta dell'illustrazione nostrana: Luchadora. Alcune delle
scene più iconiche della pellicola sono state infatti interpretate
dai disegni dell'illustratrice fiorentina (al secolo Alessandra
Marianelli), chiamata a rileggere attraverso il proprio linguaggio
paesaggi e personaggi chiave del film: dalle ambientazioni sognanti
della Repubblica di Zubrowska – la città immaginaria che ospita la
storia – a Zero Moustafa, il proprietario del lussuoso albergo. Il
risultato è una collezione di “cartoline” nelle quali le figure morbide e sinuose, cifra stilistica principale dell'illustratrice, si
incontrano e convivono con le forme dolci e al contempo austere evocate dal regista.
In totale sono dodici i fotogrammi
illustrati, racchiusi all'interno di un cofanetto in cartoncino che
richiama le tipiche VHS anni Novanta. Se siete appassionati della
poetica raffinata, coloratissima e rigorosa di Wes Anderson, non
potrete restare indifferenti!
[Immagine in apertura: una
illustrazione di This Is Not Grand Budapest Hotel di
Luchadora. Courtesy l’artista]