Pubblicata la lista dei 25 siti del patrimonio storico e culturale mondiale che necessitano di protezione e salvaguardia. Attenzione particolare alle sfide globali da affrontare con massima urgenza: cambiamento climatico, turismo sostenibile, tutela di minoranze culturali e rivitalizzazione post-crisi di siti storici.

Il World Monuments Fund ha annunciato il World Monuments Watch 2022, la selezione di venticinque siti facenti parte del patrimonio culturale, storico e artistico mondiale, la cui conservazione è urgente per la salvaguardia del luogo stesso e delle comunità locali. Attraverso un approccio di tutela sul campo e di cooperazione in loco, l’ente offre lo slancio e l’opportunità per lo sviluppo di nuovi progetti capaci di fornire soluzioni locali dalla rilevanza globale. IL WORLD MONUMENTS FUND Il World Monuments Fund è un’organizzazione non profit privata con sede a New York e filiali sparse in tutto il mondo. Viene fondata nel 1965 con il fine di preservare, attraverso lo stanziamento di fondi e borse di studio, siti di rilevanza storico-culturale. Oggi, nel mondo, più di 700 siti in 120 Paesi di tutti i continenti hanno ricevuto l’assistenza dall’organizzazione, che per mettere in pratica il proprio impegno lavora a stretto contatto con governi e comunità locali. A partire dal 1996, ogni due anni, il WMF pubblica una lista di siti a rischio tutela. L’open call del 2022 ha visto più di 225 candidature, sottoposte ad attente revisioni da parte dell'International Council on Monuments and Sites (ICOMOS) e di una giuria indipendente di esperti internazionali. I 25 SITI DA SALVAGUARDARE La redazione finale della lista ha messo in luce come alcune problematiche globali si intersecano inevitabilmente con la vita e la storia del patrimonio culturale mondiale. Prima fra tutte il cambiamento climatico che sta minacciando, tra gli altri, il patrimonio costiero delle Maldive, facendo scomparire, per esempio, lo storico cimitero di Koagannu, caratterizzato da un'originale architettura in pietra corallina. Altra complessa sfida che il WMF pone all’attenzione è quella relativa al turismo squilibrato che vede luoghi sopraffatti dai visitatori e altri, di uguale bellezza e importanza, completamente abbandonati (come ad esempio il sito di Abydos in Egitto, antico centro di culto lasciato fuori dalla pianificazione turistica locale). Cruciale anche la problematica legata alla sottorappresentanza di alcune culture e minoranze etniche come il popolo indigeno Bunong in Cambogia, le cui tradizioni ancestrali richiedono mappatura e documentazione di supporto o, ancora, la tematica legata al recupero post-crisi di alcuni siti bisognosi di urgente rivitalizzazione (come il centro storico di Bengasi e gli edifici storici di Beirut). [Immagine in apertura: Teotihuacan, México. Photo by Abimelec C. on Unsplash]
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