Tre artisti uniti nel segno del fumetto a Grottammare

Vi ricordate l'iniziativa Fumetti nei musei? Ne avevamo parlato qualche mese fa, salutandone con entusiasmo lo spirito trasversale e le ambizioni divulgative. Promosso dal MiBACT insieme alla casa editrice Coconino Press, e giunto al suo secondo anno, il progetto consiste nella pubblicazione di una serie di albi a fumetti: libricini disegnati da alcuni tra i maggiori esponenti della nona arte italiana, e dedicati alla storia e alle collezioni dei più importanti luoghi di cultura del territorio italiano.IL MUSEO A FUMETTIUna mostra in apertura oggi, sabato 26 settembre, al Museo dell'Illustrazione Contemporanea di Grottammare – in provincia di Ascoli Piceno – punta nuovamente i riflettori su questa lodevole iniziativa, chiamando a raccolta Mara Cerri, Michele Petrucci e Maicol & Mirco, ovvero i tre artisti marchigiani invitati a rappresentare, con le loro matite, la storia e le collezioni della Rocca di Gradara, del Palazzo Ducale di Urbino, del Palazzo Ducale di Gubbio e della Reggia di Caserta.Curata da Nazzareno Cicchi, la rassegna – dal titolo Il museo a fumetti – presenta una serie di schizzi, bozzetti e tavole preparatorie realizzate dai tre autori. Diverse per stile e linguaggio, le opere si avvicendano all'interno del breve ma compatto percorso espositivo, offrendo nel complesso un'occasione per riflettere sulle analogie e sulle diversità dei rispettivi linguaggi, e sui processi creativi che hanno portato alla realizzazione dei singoli libricini.LE PAROLE DEL SINDACO DI GROTTAMMARE“Negli ultimi mesi ci siamo impegnati a rileggere il Museo dell'Illustrazione conferendogli una vita più legata alla contemporaneità e soprattutto più dinamica e poliforme”, hanno dichiarano il sindaco della città Enrico Piergallini e l’assessore Lorenzo Rossi. “In questa prima mostra, si riassumono i principi che fondano la rilettura del MIC: autori giovani, centralità del fumetto nell’arte e originalità di una proposta non scontata”.[Immagine in apertura: una illustrazione tratta dall’albo di Michele Petrucci Costanza e Martino. Courtesy l'artista]