La nuova pinacoteca dedicata all'attività pittorica di Pasolini
ARTE
Sono state restaurate diciannove opere di Pier Paolo Pasolini: disegni a china e a tecnica mista, dipinti a tempera e a olio, pronti a essere esposti in maniera permanente in un'apposita pinacoteca, presso il Centro Studi Pasolini di Casarsa della Delizia, in provincia di Pordenone. Un'iniziativa che promette di gettare nuova luce sull'attività pittorica del grande intellettuale.
Pasolini regista. Pasolini poeta, drammaturgo, scrittore. E poi ancora Pasolini giornalista, sociologo, sceneggiatore. Le definizioni attribuibili all'istrionico intellettuale sono tante, e tutte validissime. Prova ne è la fiorente produzione lasciataci in eredità dall'autore, mente straordinaria in ambiti diversi del sapere.Meno esplorata, eppure altrettanto meritevole di attenzione, è invece la sua attività pittorica, da intendere non come sterile vezzo giovanile, ma come autentica passione che sempre accompagnò il poeta: dalle primissime esperienze fanciullesche (iniziò a dipingere prima che a comporre versi) agli anni universitari, dove la vocazione diventò concreta grazie agli insegnamenti di Roberto Longhi, suo docente a Bologna. Da quel momento in poi l'attenzione per l'arte visuale assunse un aspetto strutturato, definito, continuativo: allo studio delle opere di Masolino, Masaccio e Caravaggio (tanto influenti persino nella sua attività di regista) si accompagnò una pratica assidua e tenace, che interessò Pasolini fino alla fine dei suoi giorni.UNA PINACOTECA PER PASOLINIÈ di questi giorni la notizia riguardante un vasto numero di dipinti e disegni realizzati dall'autore di Ragazzi di vita: diciannove opere su carta e su tela, restaurate e pronte a essere ospitate all'interno di una sede speciale. Stiamo parlando del Centro Studi Pasolini a Casarsa della Delizia, in provincia di Pordenone, lo spazio di ricerca e memoria nato nella casa della famiglia materna.Le opere, finalmente fruibili da appassionati e curiosi all'interno di un'apposita pinacoteca, saranno esposte in maniera permanente insieme a quelle di artisti friulani con i quali Pasolini strinse rapporti di amicizia e di collaborazione – fra gli altri Giuseppe Zigaina, Federico De Rocco, Virgilio Tramontin, Anzil e Renzo Tubaro. Un'iniziativa lodevole, che promette di gettare nuova luce sulle doti pittoriche dell'amato scrittore.[Immagine in apertura: Pier Paolo Pasolini (Photo by Evening Standard/Getty Images)]