A 24 anni dall’ultima mostra antologica a lui dedicata nel capoluogo emiliano, Andrea Pazienza “torna” nella sua Bologna. A partire dal 7 maggio Palazzo Albergati ospita “Fino all’estremo”. Un racconto di rivolte, amori e turbamenti generazionali espressi nei disegni dissacranti del grande fumettista.

Sono passati oltre venti anni dall'ultima mostra bolognese dedicata ad Andrea Pazienza. Un arco di tempo nel quale il mondo del fumetto italiano è cambiato in misura notevole, così come è cambiata l'immagine stessa del grande fumettista agli occhi del pubblico. Avvolto più che mai da un'aura quasi mitologica, testimoniata dalla recente rassegna “in compagnia” di Pier Paolo Pasolini e Pino Pascali, il fumettista nato a San Benedetto del Tronto nel 1956 sarà presto omaggiato dalla “sua” Bologna, con una retrospettiva che sta già catalizzando le attenzioni degli appassionati della nona arte e non solo.Fino all'estremo, questo il titolo della mostra, occuperà a partire dal 7 maggio le sale di Palazzo Albergati, presentando più di cento opere provenienti dagli archivi di quanti hanno accompagnato Pazienza nel corso della sua parabola artistica e umana. Affiancate da una selezione di immagini storiche del fotografo Enrico Scuro, le tavole condensano al meglio tutto l'estro creativo dell'artista, capace come pochi altri di spingere i linguaggi del disegno e della narrazione illustrata verso territori fino ad allora sconosciuti.IL FUMETTO “ESTREMO” DI ANDREA PAZIENZAAperta fino al 26 settembre, la mostra – a cura di ARF! Festival di storie, segni & disegni – è un viaggio nella produzione di Pazienza, ma anche negli sviluppi inquieti di un'Italia, quella della fine degli anni Settanta, in preda a turbolenze politiche e contestazioni limpidamente riflesse nei disegni. E proprio il contesto sociale sembra delinearsi con toni acidi e dissacranti nei disegni e nelle opere esposte, a partire dalle avventure degli immancabili Pentothal, Zanardi e Pompeo, pilastri della produzione del Paz.Un progetto che si preannuncia caldissimo e persino commovente, perché segna il ritorno del grande fumettista nella città che, a partire dal 1974, lo ospitò come studente del DAMS. All'ombra delle Due Torri Pazienza iniziò infatti la sua carriera sulle pagine di Alter Alter, dando forma a personaggi e citazioni che sarebbero diventati negli anni simbolo sopraffino di un certo modo di essere e di intendere l'arte e la vita. Se siete di passaggio nel capoluogo emiliano, anche in vista della nuova edizione di Art City, ricordate di farci un salto![Immagine in apertura: Andrea Pazienza, Corteo a Bologna © Marina Comandini Pazienza]
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