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Il plurale di Civiltà

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Katsushika Hokusai, Sangi Hitoshi, dalla serie Cento poesie dai Racconti della balia, 1835-1836 circa. Silografia policroma (Nishikie). Proveniente da Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone Genova. (c)Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone Genova

Hokusai

Burri Alberto, Gobbo, 1950. Olio e vernici su tela di sacco sagomata da una struttura di rami d'albero incrociati nel telaio, 56x64 cm. Fondazione Palazzo Albizzini-Collezione Burri, Città di Castello (c)

1950-1970. La grande arte italiana. Capolavori dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Vista dell’allestimento della mostra Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider. Photo Carlotta Coppo

Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider

Francesco Luteri detto Dosso Dossi, Giove pittore di farfalle, Mercurio e la Virtù, c. 1523-24. Olio su tela, cm 112 x 150. Cracovia, Castello Reale di Wawel, Collezione Nazionale d’Arte

Il Cinquecento a Ferrara. Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso

Enrico Baj, Verso di piatto in ceramica, cm 32,5x42x6. Collezione privata. Courtesy Archivio Baj, Vergiate

BAJ. Baj chez Baj

Vista dell’allestimento della mostra Niki de Saint Phalle. Photo Carlotta Coppo

Niki de Saint Phalle

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The Square. All You Can Art

The Square S.5 ep.1 Giovedì 28 novembre – ore 20:40

L’atteso ritorno di The Square con Nicolas Ballario

Borromini e Bernini. Sfida alla perfezione

Borromini e Bernini. Sfida alla perfezioneGiovedì 28 novembre – ore 21:15

L’anniversario della scomparsa di Gian Lorenzo Bernini

photo Rinascimento in Valtiberina e Valdichiana

Il patrimonio artistico della Valdichiana e della Valtiberina, a cavallo tra Umbria e Toscana, finalmente collegato da un itinerario sia fisico che virtuale. Un nuovo modo per avvicinarsi a un territorio da scoprire, tra Sansepolcro, Monterchi, Castiglion Fiorentino e Citerna, arricchito dai capolavori di artisti come Piero della Francesca e Donatello.

In Toscana nasce l'itinerario culturale che unisce i capolavori rinascimentali

Tiziano Vecellio, La Vergine con il Bambino, San Francesco, San Biagio e il donatore (Pala Gozzi), 1520. Tecnica mista su tavola, 322x215 cm. Ancona, Pinacoteca Civica "Francesco Podesti"

Mentre l’anno del Giubileo è ormai alle porte, la città di Roma e la Pinacoteca Podesti di Ancona collaborano per portare nella Capitale, più precisamente nelle maestose sale del Palazzo dei Conservatori dei Musei Capitolini, sei prestigiose tele provenienti dalla collezione marchigiana.

Da Tiziano a Guercino, una manciata di capolavori in mostra a Roma per il Giubileo

Installation view - Alessio Panunzi Studio

Le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma ospitano una mostra eccezionale, incentrata sul ritratto raffigurante monsignor Maffeo Barberini. L’esposizione dell’opera, attribuita a Michelangelo Merisi e presentata al pubblico per la prima volta, offre l’opportunità di approfondire l’attività ritrattistica di Caravaggio.

A Roma un ritratto di Caravaggio è esposto in pubblico per la prima volta

Maurizio_Cattelan_Ph._Lorenzo_Palmieri (1).jpg

Dopo la vendita della banana di Cattelan per 6,2 milioni da Sotheby’s, la GAMeC di Bergamo annuncia una grande retrospettiva dedicata all’artista italiano più famoso all’estero. A partire da giugno 2025, le opere di Cattelan saranno diffuse anche negli spazi pubblici, creando un dialogo inaspettato con la comunità e il territorio.

Dopo la vendita milionaria della banana, Maurizio Cattelan annuncia una mostra a Bergamo

Rhinoceros Gallery x Galerie Nathalie Obadia (c)Simon d'Exea

È la collaborazione fra due importanti gallerie d’arte, una con sede in Italia e l’altra francese, ad aver fatto arrivare a Roma una selezione di opere di artisti internazionali, emergenti e affermati, che danno forma a una mostra dove i visitatori possono assistere in prima persona a un affascinante dialogo creativo tra generazioni e forme espressive diverse. Gli ambienti della <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-picasso-palazzo-rhinoceros-roma" target="_blank">rhinoceros gallery</a>, celebre spazio nel cuore della Capitale dedicato alle arti contemporanee, ospitano infatti fino al 30 novembre 2024 le opere di artisti rappresentati dalla Galerie Nathalie Obadia, la prestigiosa galleria transalpina con sedi a Parigi e Bruxelles.L’intento dell’esposizione è quello di confrontare e mettere in comunicazione diversi filoni di indagine artistica, per dare vita a nuove "interferenze creative" tra le opere degli artisti coinvolti. Tra loro spiccano la presenza di due protagonisti della scena contemporanea come <a href="https://arte.sky.it/news/facciata-museo-kanal-bruxelles-laure-prouvost" target="_blank">Laure Prouvost</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/firenze-festival-schermo-arte" target="_blank">Andres Serrano</a>: attraverso opere tessili e fotografie, i due artisti visivi interpretano rispettivamente l’estetica del quotidiano e quella classica, per dare vita a un’arte in grado di rileggere l’attualità in modi diversi, ma ugualmente affascinanti.Un altro media al centro del percorso espositivo è indubbiamente la fotografia, nobilitata dagli scatti realizzati da <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-fotografia-africana-trieste" target="_blank">Seydou Keïta</a>, il fotografo maliano che per oltre 50 anni ha documentato la freschezza e la voglia di riscatto della società africana in cerca di emancipazione dal colonialismo, e da <a href="https://arte.sky.it/news/salina-doc-fest-sicilia-2023" target="_blank">Agnès Varda</a>, cineasta francese e pioniera della Nouvelle Vague, che non ha mai rinunciato alla sua grande passione per la fotografia.Non mancano poi le proposte di artisti emergenti, come il francese Antoine Renard, il belga Joris Van De Moortel, o la 39enne italo-irlandese Romana Londi, che presenta a rhinoceros opere ibride e cangianti realizzate negli ultimi mesi su temi filosofici e sociali di grande attualità.Affacciata sullo scenario mozzafiato del Foro Boario, a due passi dal <a href="https://arte.sky.it/news/concorso-passeggiata-archeologica-roma" target="_blank">Circo Massimo</a>, la galleria romana rappresenta da sei anni uno spazio consacrato all’arte e agli scambi culturali tra la Città Eterna e il resto del mondo mondo. Con i suoi spazi, progettati dall’architetto francese <a href="https://arte.sky.it/news/jean-nouvel-mostra-ville-costa-azzurra" target="_blank">Jean Nouvel</a>, rhinoceros gallery si pone come fulcro di innovazione e creatività, aperto alle contaminazioni e a quelle proposte artistiche in grado di renderla “una finestra da Roma sul mondo”, come ricorda la direttrice Alessia Caruso Fendi.

Rhinoceros Gallery x Galerie Nathalie Obadia ©Simon d'Exea

Un autunno nel segno dell’arte contemporanea nel cuore di Roma

DRIFT, Shy Society, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Photo Ela Bialkowska, OKNOstudio

Fiori meccanici che danzano al ritmo della musica: questo è ciò che attende i visitatori che si affacceranno, fino al prossimo 26 gennaio, nel cortile di <a href="https://arte.sky.it/news/helen-frankenthaler-mostra-palazzo-strozzi-firenze" target="_blank">Palazzo Strozzi </a>a Firenze. Lo splendido chiostro dell’edificio rinascimentale ospita infatti “<a href="https://arte.sky.it/news/drift-performance-palazzo-strozzi" target="_blank">Shy Society</a>”, nuova opera site-specific del duo artistico olandese <a href="https://arte.sky.it/news/museo-drift-amsterdam" target="_blank">DRIFT</a>, fondato nel 2007 da Lonneke Gordijn e Ralph Nauta. L’installazione trasforma il cortile in un set musicale dominato da sette grandi fiori, che si muovono, si aprono e si chiudono sulle note di una suggestiva colonna sonora, composta dal musicista statunitense RZA. Il concept dell’opera offre nuovi spunti di riflessione sui legami tra esseri umani, ambiente e tecnologie, attraverso un'affascinante esperienza multisensoriale che permette ai visitatori di ripensare il nostro rapporto con la natura. DRIFT ha infatti posizionato questi sette elementi floreali al centro del cortile rinascimentale: ciascuno di essi può muoversi in verticale lungo delle guide, aprendosi e chiudendo i suoi “petali” sinuosamente al ritmo delle musiche composte per l’occasione da RZA, artista polistrumentista, produttore discografico statunitense e leader del gruppo hip hop Wu-Tang Clan. I movimenti dell’installazione “Shy Society” ricordano il processo della "nictinastia", il meccanismo naturale di autodifesa in base al quale alcune piante e fiori si chiudono durante la notte e si riaprono all'alba. Nell’intento del duo olandese, la riproposizione di questo movimento è una perfetta metafora delle capacità adattive degli esseri viventi: pur “manovrati” dalla tecnologia, i fiori meccanici realizzati da DRIFT si comportano come esseri viventi e danno vita a uno stimolante dialogo tra biologia e tecnologia, controllo e stupore, artificiale e naturale. Invitando il pubblico a riflettere su concetti universali come quelli di adattamento, metamorfosi e resilienza, “Shy Society” trova naturalmente posto nella suggestiva cornice del cortile di Palazzo Strozzi. L’installazione immersiva si inserisce infatti nell’ambito del programma “<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-anselm-kiefer-firenze" target="_blank">Palazzo Strozzi Future Art</a>”, il progetto dell’istituzione fiorentina che invita artisti e visitatori a ripensare il contesto del palazzo rinascimentale come luogo deputato all’arte contemporanea: l'opera di DRIFT crea così un ponte tra passato e presente, attraversando il quale è possibile riscoprire uno spazio storico alla luce di un linguaggio artistico innovativo.

DRIFT, Shy Society, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Photo Ela Bialkowska, OKNOstudio

DRIFT, Shy Society, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Photo Ludovica Arcero, Saywho

DRIFT, Shy Society, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Photo Ludovica Arcero, Saywho

La nuova installazione site-specific per il cortile di Palazzo Strozzi

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C'è un nome che negli ultimissimi anni si è ritagliato un posto di primo piano nel mondo dell'arte. È un nome “nuovo”, sconosciuto ai più, ma che nel giro di poco tempo (e grazie a una manciata di retrospettive mirate e accolte in alcuni dei luoghi più rilevanti del sistema globale) si è cristallizzato nell'immaginario del grande pubblico, avvolto persino da un'aura di mistero. Stiamo parlando di <a href="https://arte.sky.it/news/nft-hilma-af-klint-acute-art-pharrell-williams" target="_blank">Hilma af Klint</a>, pioniera dell'arte astratta, da qualche giorno protagonista con una corposa – e ammirevole – rassegna personale al <a href="https://arte.sky.it/news/guggenheim-museo-bilbao-benessere" target="_blank">Guggenheim di Bilbao</a>.A curare la mostra è una figura che già in passato aveva avuto modo di confrontarsi con questa incredibile esponente della pittura svedese d'inizio Novecento: Tracey R. Bashkoff, probabilmente la studiosa che più di tutti, fino a oggi, ha avuto il merito di indagare la produzione dell'artista portando alla luce un nutrito corpo di opere in gran parte ignote.Aperta al pubblico fino al prossimo 2 febbraio, la rassegna mette in scena decine di disegni su carta e dipinti di grandi dimensioni, tutti accomunati dai temi e dagli interessi che hanno scandito la produzione di Hilma af Klint, a partire dal rapporto tra spirito e materia, tra mascolino e femminino, nonché le pulsioni esoteriche e il confronto col divino. A semplificare al meglio le ambizioni dell'artista sono in particolare i disegni automatici (realizzati in uno stato di coscienza dissociato, durante alcune sedute spiritiche condotte insieme alle colleghe Anna Cassel, Cornelia Cederberg, Sigrid Hedman e Mathilda Nilsson del gruppo Le Cinque) e la serie "Dipinti per il tempio".Quest'ultimo progetto, realizzato nel 1906, consta di 193 lavori tra dipinti e disegni, in cui l’artista prescinde da quanto appreso formalmente per concentrarsi su una nuova arte, non obiettiva, che parte dal suo rapporto con lo spiritismo e altri sistemi di pensiero come il rosacrocismo, la teosofia o l’antroposofia di Rudolf Steiner. Si tratta di opere dal forte trasporto emotivo, nei quali l'audacia dei colori si incontra con la ricerca del "nascosto" e l'indagine dell'ignoto.Ad arricchire il percorso di visita, arioso e capace di restituire tutta la potenza espressiva dei dipinti, anche alcuni esempi pittorici del primo periodo dell'artista: opere a stampo tradizionale, dalle quali Hilma af Klint si sarebbe presto staccata per aprire le porte dell'astrattismo, in anticipo persino su colleghi ben più noti come <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-kandinskij-palazzo-roverella-rovigo" target="_blank">Vasilij Kandinskij</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/02/libro-malevic-icone-bizantine" target="_blank">Kazimir Malevič</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-piet-mondrian-mudec-milano" target="_blank">Piet Mondrian</a>.

Hilma af Klint, Retablo, Retablos, Grupo X, No. 1,&nbsp;1915. Oil and metal leaf on canvas. 237.5 x 179.5 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK 187 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, Retablo, Retablos, Grupo X, No. 1, 1915. Oil and metal leaf on canvas. 237.5 x 179.5 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK 187 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, The Swan, The SUW/UW Series, Group IX/SUW, No. 13, 1915. Oil on canvas. 148.5 x 151 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK 161 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, The Swan, The SUW/UW Series, Group IX/SUW, No. 13, 1915. Oil on canvas. 148.5 x 151 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK 161 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, The Evolution, The WUS/Seven-Pointed Star Series, Group VI, No. 16, 1908. Oil on canvas. 102 x 133 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK 84 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, The Evolution, The WUS/Seven-Pointed Star Series, Group VI, No. 16, 1908. Oil on canvas. 102 x 133 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK 84 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, The Large Figure Paintings, The WU/Rose Series, Group III, No. 6, 1907. Oil on canvas. 162.5 x 139.5 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK43 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, The Large Figure Paintings, The WU/Rose Series, Group III, No. 6, 1907. Oil on canvas. 162.5 x 139.5 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK43 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, The Parsifal Series, Group III, No. 121,&nbsp;1916. Watercolor and graphite on paper. 25 x 27 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK 327 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, The Parsifal Series, Group III, No. 121, 1916. Watercolor and graphite on paper. 25 x 27 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK 327 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, Buddha’s Standpoint in Worldly Life, Series II, No. 3a,&nbsp;1920. Oil and graphite on canvas. 37 x 28 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK 471 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, Buddha’s Standpoint in Worldly Life, Series II, No. 3a, 1920. Oil and graphite on canvas. 37 x 28 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK 471 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, Eros Series, The WU/Rose Series, Group II, No. 5, 1907. Oil on canvas. 58 x 79 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK 31 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, Eros Series, The WU/Rose Series, Group II, No. 5, 1907. Oil on canvas. 58 x 79 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK 31 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, The Ten Largest, Childhood, Untitled Series, Group IV, No. 1, 1907. Tempera on paper, mounted on canvas. 322 x 239 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK 102 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, The Ten Largest, Childhood, Untitled Series, Group IV, No. 1, 1907. Tempera on paper, mounted on canvas. 322 x 239 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK 102 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, Tree of Knowledge, The W Series, No. 1, 1913. Watercolor, gouache, graphite, and ink on paper. 45.7 x 29.5 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK 133 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, Tree of Knowledge, The W Series, No. 1, 1913. Watercolor, gouache, graphite, and ink on paper. 45.7 x 29.5 cm. Courtesy The Hilma af Klint Foundation, Stockholm, HaK 133 ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, Paysage estival&nbsp;(Sommarlandskap),&nbsp;1888. Huile sur toile. 88 x 148 cm, Dorsia Hotel, Göteborg, Suède ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint, Paysage estival (Sommarlandskap), 1888. Huile sur toile. 88 x 148 cm, Dorsia Hotel, Göteborg, Suède ©The Hilma af Klint Foundation, Bilbao 2024

Hilma af Klint pioniera dell'astrattismo a Bilbao

Atelier Fabrizio Plessi, Isola della Giudecca, Venezia. Photo Beniamino Barrese

Prosegue fino al 31 dicembre "Officina della Scultura", appuntamento dell’autunno culturale italiano, che offre la possibilità di accedere eccezionalmente a sette atelier privati di alcuni dei massimi esponenti della scultura contemporanee. Luoghi della produzione, dunque, che aprono le opere e accolgono visite guidate e workshop.Promossa dalla Fondazione Piero Cattaneo, la settima edizione della manifestazione è finalizzata alla valorizzazione e alla tutela degli studi d’artista. Il pubblico è così nuovamente invitato a scoprire i laboratori di alcuni tra i più importanti scultori attivi negli ultimi anni in Lombardia, con un ulteriore (e inedito) excursus fuori regione: a Venezia. Per l’occasione si può dunque accedere agli atelier bergamaschi di Piero Cattaneo, Gianni Grimaldi e Umberto Carrara, degli studi di Gabriella Benedini e Paolo Gallerani a Milano, al laboratorio d’arte di Giancarlo Sangregorio in provincia di Varese, e all’atelier del noto video-artist <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-fabrizio-plessi-videoarte-como" target="_blank">Fabrizio Plessi</a>, situato sull’isola della Giudecca a Venezia.Le visite guidate in programma offrono ai visitatori un’esperienza intensa nell'inimitabile atmosfera di questi luoghi, consentendo l'osservazione diretta di attrezzi e opere che avvicinano al complesso processo creativo seguito da ciascun artista. L’esperienza è poi arricchita dalla possibilità di prendere parte a laboratori artistici studiati per far toccare con mano la materia grezza e gli strumenti d’arte normalmente impiegati dagli scultori coinvolti, invitando ciascun partecipante a rendere concrete le proprie idee creative.Oltre alle visite guidate e ai laboratori organizzati negli atelier aperti per l’occasione, "Officina della Scultura" include altre tre iniziative speciali, con l’apertura al pubblico di importanti parchi d’arte pubblica situati nel territorio lombardo: si tratta del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/05/un-percorso-inedito-tra-le-sculture-del-rossini-art-site" target="_blank">Rossini Art Site</a>, importante collezione d’arte ambientale in Brianza, del Parco di sculture nell’azienda vinicola di Ca’ del Bosco, vicino Brescia, e del Parco di Taino, in provincia di Varese, che ospita il “Luogo dei quattro punti cardinali”, opera maestosa del celebre scultore <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-sculture-cantieri-restauro-puglia" target="_blank">Giò Pomodoro</a>.

Casa atelier Giancarlo Sangregorio, Sesto Calende, Varese. Photo Beniamino Barrese

Casa atelier Giancarlo Sangregorio, Sesto Calende, Varese. Photo Beniamino Barrese

Massimiliano Fuksas, Casa della Pace, Rossini Art Site, Briosco, Monza e Brianza. Photo Beniamino Barrese

Massimiliano Fuksas, Casa della Pace, Rossini Art Site, Briosco, Monza e Brianza. Photo Beniamino Barrese

Atelier Piero Cattaneo, Bergamo. Photo Beniamino Barrese

Atelier Piero Cattaneo, Bergamo. Photo Beniamino Barrese

Giò Pomodoro, Luogo dei quattro punti cardinali, Taino, Varese. Photo Beniamino Barrese

Giò Pomodoro, Luogo dei quattro punti cardinali, Taino, Varese. Photo Beniamino Barrese

Atelier Gianni Grimaldi, Seriate, Bergamo. Photo Beniamino Barrese

Atelier Gianni Grimaldi, Seriate, Bergamo. Photo Beniamino Barrese

Studio Paolo Gallerani, Milano. Photo Beniamino Barrese

Studio Paolo Gallerani, Milano. Photo Beniamino Barrese

Igor Mitoraj, Eroi di Luce, Parco di sculture di Ca' del Bosco. Photo Beniamino Barrese

Igor Mitoraj, Eroi di Luce, Parco di sculture di Ca' del Bosco. Photo Beniamino Barrese

Studio Gabriella Benedini, Milano. Photo Beniamino Barrese

Studio Gabriella Benedini, Milano. Photo Beniamino Barrese

Atelier Fabrizio Plessi, Isola della Giudecca, Venezia. Photo Beniamino Barrese

L'evento che apre le porte degli atelier di scultura in Lombardia e a Venezia

Vista dell’allestimento della mostra Bertozzi & Casoni. Non è quel che sembra al Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci, Fontanellato (PR). Credits Graziano Fantuzzi - Fotoglamour

Le contraddizioni della società contemporanea, la filosofia del consumo spasmodico e l’incuranza dell’uomo nei confronti dell’ambiente naturale sono da oltre 40 anni i temi cardinali attorno a cui ruota l’arte di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/01/bologna-le-storie-naturali-di-bertozzi-casoni" target="_blank">Bertozzi &amp; Casoni</a>, storico duo artistico composto da Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni (scomparso nel 2023). Grazie alla maestria tecnica e formale, le loro opere in ceramica stupiscono l’osservatore, spingendolo a una riflessione profonda sul rapporto tra uomo e natura: lo dimostra la mostra "Bertozzi &amp; Casoni. Non è quel che sembra", attualmente in corso al <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-illustrazioni-orhan-pamuk-fontanellato " target="_blank">Labirinto della Masone </a>di Franco Maria Ricci a Fontanellato, in provincia di Parma.Visitabile fino al 7 gennaio 2025, l’esposizione raccoglie circa quaranta sculture iper-realistiche realizzate dai due maestri della ceramica contemporanea, con un allestimento che supera i confini delle tre sale dedicate alle mostre temporanee per “invadere” tutto il museo. Lungo il percorso espositivo, i visitatori si immergono nell’immaginario di Bertozzi &amp; Casoni, contraddistinto da opere di incredibile iper-realismo, dove agli effetti dell’intervento dell’uomo sull’ambiente si contrappone la capacità di rigenerazione della natura, in un contrasto dialettico esaltato dalla ricercatezza tecnica delle sculture in ceramica.Formatisi entrambi alla <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-gio-ponti-ceramiche-faenza-mic" target="_blank">storica scuola faentina</a>, i <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/09/catanzaro-mostra-bertozzi-casoni " target="_blank">due artisti </a>dell’Emilia Romagna hanno da sempre scelto la ceramica come strumento d’elezione per la loro ricerca artistica congiunta. Le loro opere, spesso caratterizzate da un senso dell’ironia, tanto sottile quanto evidente, e da un gusto barocco per gli accostamenti cromatici e formali, sfidano la percezione dell’osservatore e mettono in discussione le sue certezze.In un’epoca sempre più segnata dal costante richiamo alla consapevolezza ecologica, la mostra al Labirinto della Masone si fa portavoce dell’appello di Bertozzi &amp; Casoni alla responsabilità collettiva verso l'ambiente. "Bertozzi &amp; Casoni. Non è quel che sembra" sceglie di seguire la via dello stupore, dell'iper-realismo e della critica sociale attraverso la forza e ironia dalle opere d’arte di una coppia di maestri della ceramica.

Vista dell’allestimento della mostra Bertozzi &amp; Casoni. Non è quel che sembra al Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci, Fontanellato (PR). Credits Graziano Fantuzzi - Fotoglamour

Bertozzi &amp; Casoni, Architettura Design, 2016, cm h 42 x 66 x 45

Bertozzi & Casoni, Architettura Design, 2016, cm h 42 x 66 x 45

Bertozzi &amp; Casoni, Gravità, 2023, ceramica policroma, cm h 43 x 37 x 34

Bertozzi & Casoni, Gravità, 2023, ceramica policroma, cm h 43 x 37 x 34

Bertozzi &amp; Casoni, Barile Spix, ceramica policroma, h. cm 100 x diam. 55, 2022

Bertozzi & Casoni, Barile Spix, ceramica policroma, h. cm 100 x diam. 55, 2022

Bertozzi &amp; Casoni, Autunno, 2020, ceramica policroma, cm h 74 x 49 x 48

Bertozzi & Casoni, Autunno, 2020, ceramica policroma, cm h 74 x 49 x 48

Bertozzi &amp; Casoni, Flamingo, 2012, ceramica policroma, cm h 68 x 75 x 75

Bertozzi & Casoni, Flamingo, 2012, ceramica policroma, cm h 68 x 75 x 75

Al Labirinto della Masone le sorprendenti sculture di Bertozzi & Casoni

(c)Vanna Vinci _ Courtesy 24 Ore Cultura

L’edizione 2024 di "<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-crepax-fumetto" target="_blank">Tiferno Comics</a>", la manifestazione sul mondo del fumetto organizzata a Città di Castello, in provincia di Perugia, celebra l’arte di una delle più importanti illustratrici del panorama italiano con la mostra "Vanna Vinci. Passaggi". Allestita a Palazzo Facchinetti, l’esposizione ripercorre gli oltre trent’anni di carriera dell’artista sarda attraverso oltre trecento opere che includono tavole originali, oggetti personali e bozzetti preparatori.Nata a Cagliari nel 1960, <a href="https://arte.sky.it/news/fumetto-libertine-vanna-vinci" target="_blank">Vanna Vinci </a>è indubbiamente una delle figure più rappresentative del fumetto italiano contemporaneo. Nota per la sua abilità nell’impiegare un linguaggio poetico e visivo unico per raccontare temi complessi e sfaccettati, come il rapporto con il passato, l’identità e il ruolo della donna nella società contemporanea, Vinci ha lavorato come illustratrice per case editrici del calibro di Arnoldo Mondadori, Einaudi e Fabbri, senza dimenticare le prestigiose collaborazioni da fumettista con editori di primissimo piano, come <a href="https://arte.sky.it/news/zerocalcare-nuovo-fumetto-2024 " target="_blank">Bao Publishing</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-fumetti-bonelli-fabbrica-vapore-milano" target="_blank">Bonelli Editore</a> e Feltrinelli Comics.La mostra nella cittadina umbra ripercorre la carriera dell’artista, dagli esordi alle opere più recenti, come "<a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/07/frida-kahlo-e-le-altre-donne-icone-di-vanna-vinci" target="_blank">Frida. Operetta amorale a fumetti</a>", presentando tavole segnate da una profonda introspezione e da un'assoluta padronanza espressiva. Autrice e fumettista completa, Vinci cura la realizzazione dei suoi lavori seguendone ogni fase creativa, dalla sceneggiatura alla colorazione, e adottando un approccio autoriale che le ha permesso di affermarsi nell’affollato panorama del fumetto del nostro Paese. Allestita seguendo un percorso cronologico, la mostra “Passaggi” mette in luce la maturazione stilistica di un’artista che ha dato nuova forza alla narrazione grafica italiana.Aperta al pubblico fino al 20 ottobre, la mostra curata dall'associazione Amici del Fumetto è la retrospettiva più ampia mai dedicata all’illustratrice cagliaritana, e rappresenta un'occasione unica per avvicinarsi o riscoprire la sua produzione artistica e l’importante contributo offerto al fumetto italiano.

Locandina (c)Vanna Vinci

(c)Vanna Vinci

(c) Vanna Vinci – Dargaud Benelux

(c) Sergio Bonelli Editore _ Vanna Vinci

L’illustrazione eccentrica di Vanna Vinci in mostra a Città di Castello

Luca Marcelli Pitzalis in visita a Villa Cimbrone a Ravello

"<a href="https://arte.sky.it/news/residenza-artista-costiera-amalfitana" target="_blank">Marea Art Project</a>" è un programma di residenze artistiche internazionali sulla Costiera Amalfitana, avviato nel 2021 dalla storica dell'arte <a href="https://arte.sky.it/news/residenze-costiera-amalfitana-marea-art-project " target="_blank">Imma Tralli</a> e dal cultural manager Roberto Pontecorvo. Da oltre tre anni, il progetto artistico si pone l'obiettivo di far evolvere il territorio della Costiera da semplice meta turistica passiva a hub creativo dinamico e aperto alle sperimentazioni dell’arte contemporanea. Per raggiungere tale scopo, "Marea Art Project" sta creando una rete di residenze artistiche attive nel periodo invernale, con sede presso le antiche dimore della zona: tra queste spicca la Casa L'Orto, un edificio del XVIII secolo appartenuto agli antenati di Carol LeWitt, moglie dell'artista <a href="https://arte.sky.it/news/app-sol-lewitt-tecnologia " target="_blank">Sol LeWitt</a> e collaboratrice del progetto insieme a Stefano Colicelli Cagol, direttore del <a href="https://arte.sky.it/news/centro-pecci-prato-playground-arte-contemporanea" target="_blank">Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci</a> di Prato.Nelle scorse settimane ha preso il via la nuova fase del progetto, che offrirà a due artisti italiani una residenza dove poter sviluppare i loro progetti, traendo ispirazione dal contesto unico della Costiera Amalfitana: la bolognese Adelaide Cioni e il cagliaritano Luca Marcelli Pitzalis.L’opera di Adelaide Cioni, classe 1976, riunisce in un unico e coerente ambito creativo l’indagine artistica sul concetto di riconoscimento e sull’esplorazione di motivi decorativi astratti. Attraverso il ricorso a tecniche come la pittura, la performance, la danza e l’arte tessile, Cioni adotta un approccio femminista e anti-narrativo per studiare il valore di quelle decorazioni comuni a culture e periodi storici differenti, finendo per comporre un complesso alfabeto universale in grado di superare qualsiasi barriera linguistica.Il percorso artistico di Luca Marcelli Pitzalis, nato a Cagliari 29 anni fa e residente a Berlino, ruota attorno all'identità umana nel mondo di oggi, iperconnesso e frenetico. Le sue installazioni prendono forme sempre diverse, dalla performance alle canzoni, per riflettere insieme all’osservatore sui concetti di autentico e fittizio, identità e alterità. Pitzalis riesce così a elaborare una proposta artistica originale, ricca di sensibilità. Nel corso della residenza a Praiano, l’artista cagliaritano avrà modo di lavorare alla seconda parte del suo progetto artistico denominato "The Reharsal".

Luca Marcelli Pitzalis in visita a Villa Cimbrone a Ravello

Adelaide Cioni, Drawings for Myself, 2024, installation view. Credits C.Favero

Adelaide Cioni, Drawings for Myself, 2024, installation view. Credits C.Favero

Veduta da Praiano, Costiera amalfitana

Veduta da Praiano, Costiera amalfitana

Stefano Collicelli Cagol - Roberto Pontecorvo - Imma Tralli ad Atrani. Courtesy Marea Art Project

Stefano Collicelli Cagol - Roberto Pontecorvo - Imma Tralli ad Atrani. Courtesy Marea Art Project

Luca Marcelli Pitzalis per Rural Visions. Credits Eleonora Cerri Pecorella

Luca Marcelli Pitzalis per Rural Visions. Credits Eleonora Cerri Pecorella

Registrando i suoni del mare di Praiano

Registrando i suoni del mare di Praiano

Casa L’Orto Praiano. Salone. Courtesy Marea Art Project

Casa L’Orto Praiano. Salone. Courtesy Marea Art Project

Ritratto di Adelaide Cioni

Veduta sull’Isola de Li Galli e i Faraglioni di Capri dalla spiaggia di Praiano. Courtesy Marea Art Project

Veduta sull'Isola de Li Galli e i Faraglioni di Capri dalla spiaggia di Praiano. Courtesy Marea Art Project

Imma Tralli e Roberto Pontecorvo a Casa L’Orto, la casa della famiglia LeWitt in Costiera amalfitana

Imma Tralli e Roberto Pontecorvo a Casa L’Orto, la casa della famiglia LeWitt in Costiera amalfitana

La nuova fase del progetto di residenze artistiche sulla Costiera Amalfitana

Emilio Vedova, Ciclo ’62 - (B.B.6), 1962 Colori acrilici vinilici, carboncino, carta e sabbia su tela  145,5 x 185,5 cm Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, Venezia

La mostra “Questa è pittura” al Forte di Bard, in Valle d’Aosta, celebra l’artista veneziano Emilio Vedova riunendo 31 dipinti e 22 opere su carta. Curata da Gabriella Belli, la retrospettiva esplora il percorso del pittore tra astrattismo, innovazione e sperimentazione, con un itinerario suddiviso in otto tappe tematiche.

La pittura di Emilio Vedova protagonista in Valle d’Aosta

Homecoming – Marina Abramovic

Homecoming – Marina AbramovićSabato 30 novembre – ore 21:15

I 78 anni di Marina Abramović

Photo (c) Stefano Anzini

Nel trentennale dell'alluvione che sconvolse Alessandria e la sua comunità, è stata inaugurata un’opera commemorativa. Realizzato dal maestro ceramista Danilo Trogu, coadiuvato dall'architetto Alfonso Femia, l'intervento scultoreo ricorda le vittime del tragico avvenimento e le persone che contribuirono alla gestione dell'emergenza.

La nuova fase del progetto di residenze artistiche sulla Costiera Amalfitana

Un'opera d'arte pubblica a trent'anni dall'alluvione di Alessandria

I 78 anni di Marina Abramović

La pittura di Emilio Vedova protagonista in Valle d’Aosta

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L’atteso ritorno di The Square con Nicolas Ballario

L’anniversario della scomparsa di Gian Lorenzo Bernini

In Toscana nasce l'itinerario culturale che unisce i capolavori rinascimentali

Da Tiziano a Guercino, una manciata di capolavori in mostra a Roma per il Giubileo

A Roma un ritratto di Caravaggio è esposto in pubblico per la prima volta

Dopo la vendita milionaria della banana, Maurizio Cattelan annuncia una mostra a Bergamo

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Hokusai

1950-1970. La grande arte italiana. Capolavori dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider

Il Cinquecento a Ferrara. Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso

BAJ. Baj chez Baj

Niki de Saint Phalle

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Un autunno nel segno dell’arte contemporanea nel cuore di Roma

La nuova installazione site-specific per il cortile di Palazzo Strozzi

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Al Labirinto della Masone le sorprendenti sculture di Bertozzi & Casoni

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