Per tutta l'estate 20 artisti animano 20 borghi d'Italia

Stefano Caimi, Stasi, equilibri ecosistemici in divenire, Luserna, Trentino-Alto Adige. Ph Marta Tonelli. Opera realizzata con il sostegno di Fondazione Elpis nell’ambito di Una Boccata d’Arte 2025

Giacomo Gerboni, Pietra Comune, Tarzo, Veneto. Ph Fiorella Costantini. Opera realizzata con il sostegno di Fondazione Elpis nell’ambito di Una Boccata d’Arte 2025

Giuseppe Abate, Lu Gallu, Altidona, Marche. Ph Matteo Natalucci. Opera realizzata con il sostegno di Fondazione Elpis nell’ambito di Una Boccata d’Arte 2025

Adele Dipasquale, l’infestata, Roccacaramanico fraz. di Sant’Eufemia a Maiella, Abruzzo. Ph Giacomo Alberico. Opera realizzata con il sostegno di Fondazione Elpis nell’ambito di Una Boccata d’Arte 2025

Aymen Mbarki, Il versetto del mare, Sammichele di Bari, Puglia. Ph Christian Mantuano. Opera realizzata con il sostegno di Fondazione Elpis nell’ambito di Una Boccata d’Arte 2025

Anna Ill, CEASELESS CARE, Simeri Crichi, Calabria. Ph Matteo Gregoraci. Opera realizzata con il sostegno di Fondazione Elpis nell’ambito di Una Boccata d’Arte 2025

Jim C. Nedd, Sorgente, Framura, Liguria. Ph Andrea Venturini. Opera realizzata con il sostegno di Fondazione Elpis nell’ambito di Una Boccata d’Arte 2025

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Venti artisti, venti borghi, venti opere site-specific che intrecciano linguaggi contemporanei con memorie locali, paesaggi, tradizioni e comunità: questo il format proposto da “Una Boccata d’Arte”, il progetto ideato da Marina Nissim, presidente di Fondazione Elpis, giunto quest'anno alla sua sesta edizione.

Fino al 28 settembre, la manifestazione amplia il proprio raggio, coinvolgendo spazi dimenticati, aree in disuso e luoghi marginali che, grazie all’arte, si riaccendono di vita. Molti interventi hanno una vocazione partecipativa e alcuni lasceranno segni permanenti, arricchendo il patrimonio diffuso che già conta oltre quaranta opere adottate dalle amministrazioni locali.

Il viaggio parte dalla Valle d’Aosta, dove la britannica Hetty Laycock (con la curatela di Elena Graglia) porta la sua ricerca a Ollomont: tra vette e silenzi alpini, il suo intervento diventa un dialogo con la natura e con l’immaginario locale. Più a sud, a Borgolavezzaro in Piemonte, Bibi Manavi lavora invece sull’idea di comunità e memoria, restituendo nuove visioni a un borgo agricolo che vive di consuetudini ma guarda al futuro.

Il Mediterraneo si riflette nelle opere del fotografo Jim C. Nedd, capace di trasformare la quotidianità in narrazione visiva: a Framura, in Liguria, ha scelto di far emergere storie sommerse, intrecciando la sua estetica vibrante con i paesaggi marittimi e i racconti dei pescatori.  L’artista giapponese Aiko Shimotsuma ha trovato a Brunate, in Lombardia, il terreno fertile per una ricerca che unisce tecnologia e sensibilità poetica, introducendo nella quotidianità del borgo un’opera intima e cosmopolita al tempo stesso.

A Bagnara di Romagna, in Emilia-Romagna, la messicana Vica Pacheco intreccia scultura e musica, dando voce agli oggetti e costruendo performance che nascono dall’ascolto delle persone incontrate sul posto.

In Toscana, tra le foreste casentinesi di Pratovecchio Stia, l’artista Stella Rochetich porta un lavoro che dialoga con la dimensione rituale della montagna, immaginando l’arte come ponte tra passato e presente. Poco più a sud, in Umbria, il georgiano Qeu Meparishvili lavora a Citerna sul tema dell’identità condivisa, cojn un progetto partecipativo che raccoglie gesti e memorie degli abitanti.

Per l'estate 2025, l'itinerario di “Una Boccata d’Arte” continua tra l’Abruzzo e la Basilicata, passando per Altidona nelle Marche, dove Giuseppe Abate rilegge i segni del paesaggio, fino a Miglionico, dove i francesi Vaste Programme propongono un intervento ironico e visionario capace di restituire energia a spazi dimenticati. In Calabria, Anna Ill trasforma Simeri Crichi in un laboratorio di narrazione collettiva, mentre in Sardegna la musicista e performer Sara Persico porta a Burcei un’opera che nasce dalla voce e dal suono, riaccendendo l’antica dimensione orale della comunità.

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