Un libro e una mostra al Mart svelano un Trentino ancora poco noto

Simone Bramante, Parco Fluviale Novella, Val di Non, 2024-2025 © Simone Bramante

Francesco Jodice, Borgo Valsugana, 2024-2025 © Francesco Jodice

Gabriele Micalizzi, Mano di fabbro (ironsmith's hand), Luciano e Ivan Zanoni, Caldes, 2024-2025 © Gabriele Micalizzi

Newsha Tavakolian, Veduta da Castel Pergine (view from Castel Pergine), 2024-2025 © Newsha Tavakolian

Roselena Ramistella, Area faunistica del cervo a Caoria (deer nature reserve at Caoria), Valle del Vanoi, 2024-2025 © Roselena Ramistella

Massimo Sestini, Senza titolo, 2024-2025 © Massimo Sestini

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Un libro e una mostra al Mart svelano un Trentino ancora poco noto | Sky Arte

Montagne imponenti e vallate silenziose, laghi trasparenti, castelli arroccati, volti segnati dal tempo e mani che custodiscono tradizioni antiche: in Trentino tutto concorre a disegnare un territorio complesso, sfaccettato, mai banale. È proprio questa ricchezza inattesa che “Trentino Unexpected” – prima volume fotografico, ora grande mostra al Mart di Rovereto – intende raccontare.

Presentato al Salone del Libro di Torino, il libro raccoglie gli scatti di sei fotografi di fama internazionale, chiamati a esplorare e interpretare il Trentino con libertà assoluta, ciascuno secondo la propria visione e sensibilità. Da Simone Bramante a Francesco Jodice, da Gabriele Micalizzi a Roselena Ramistella, passando per Massimo Sestini e Newsha Tavakolian, l’obiettivo è uno solo: offrire un ritratto inedito e contemporaneo di una terra che troppo spesso rischia di essere incasellata in cliché da cartolina.

A cura di Denis Curtis, l’esposizione – visitabile fino al prossimo 9 novembre – si articola in 86 fotografie suddivise in sei sezioni, ognuna dedicata a un autore. Il percorso si distingue per la varietà dei formati e degli allestimenti, a sottolineare la specificità dello sguardo di ciascun fotografo: dai dittici alle gigantografie, dai display tradizionali a soluzioni espositive più sperimentali. Tre i macrotemi che emergono chiaramente dal progetto: l’estetica del paesaggio, intesa come lettura valoriale dei luoghi; l’identità territoriale, che si manifesta attraverso i volti e le storie di chi abita la regione; la sostenibilità, elemento trasversale che impone uno sguardo consapevole e responsabile, tanto a chi fotografa quanto a chi osserva.

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