L'arte inquieta. L'urgenza della creazione

La mostra <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-inquietudini-reggio-emilia-palazzo-magnani" target="_blank">L’arte inquieta. L’urgenza della creazione. Paesaggi interiori, mappe, volti. 140 opere da Paul Klee ad Anselm Kiefer</a> approfondisce un argomento ricco di implicazioni per il contesto contemporaneo come quello dell'identità. L'esposizione è curata da Giorgio Bedoni, psichiatra e docente all'Accademia di Brera di Milano, da Johann Feilacher, direttore del Museum Gugging di Vienna, e dallo storico dell'arte Claudio Spadoni. Il percorso espositivo consente al visitatore di mettere in relazione l'arte dei grandi nomi del Novecento, fra loro <a href="https://arte.sky.it/news/giacometti-museo-scuola-parigi" target="_blank">Alberto Giacometti</a>, Carla Accardi, Jean Dubuffet, <a href="https://arte.sky.it/news/la-ribaute-anselm-kiefer-francia" target="_blank">Anselm Kiefer</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/libro-maria-lai" target="_blank">Maria Lai</a>, Hans Hartung, <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-10-maggio-alighiero-boetti" target="_blank">Alighiero Boetti</a> ed Emilio Isgrò, con le opere afferenti alla cosiddetta Art brut, e con i lavori inediti provenienti dall’Archivio del San Lazzaro del Museo di Storia della Psichiatria, situato proprio a Reggio Emilia. 
<h2>A REGGIO EMILIA LA MOSTRA SU ARTE E IDENTITÀ UMANA</h2> 
Grazie alle opere prestate dal Museum Gugging di Vienna, alla documentazione clinica giunta dall'Archivio del San Lazzaro e alle opere concesse da collezionisti privati e istituzioni museali, è stato possibile realizzare un'esposizione che rappresenta una sorta di viaggio illuminante nel subconscio più profondo. Si parte alla ricerca dell'innato bisogno umano di affermare la propria identità attraverso la creatività: se da un lato l'arte del Ventesimo secolo ha concesso agli artisti un affrancamento dal linguaggio figurativo e una libertà formale mai vista prima, dall'altro si è iniziato a riconoscere il valore di un'arte dalle forti connotazioni terapeutiche come l'Art brut, espressione coniata nel 1945 da <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-jean-dubuffet-guggenheim-bilbao" target="_blank">Jean Dubuffet</a>. 
<h2>LE TRE SEZIONI DELLA MOSTRA DI PALAZZO MAGNANI</h2> La mostra di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/11/fondazione-palazzo-magnani-reggio-emilia-mostre-telefono" target="_blank">Palazzo Magnani </a>è composta da tre sezioni: la prima è Volto metamorfico, tutta incentrata sulla presa di coscienza del sé; la seconda è Serialità, Ossessioni, Monologhi interiori, dedicata alla complessità dei monologhi interiori, che spesso assumono connotati quasi labirintici; la terza è Cartografie, Mappe e Mondi visionari, che offre una sorta di antologia delle diverse possibilità di concepire il mondo in termini artistici. Fra le opere incluse nel percorso si segnalano: Alternando da uno a cento e viceversa di Alighiero Boetti, Femme debout I di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-giacometti-breton-parigi" target="_blank">Alberto Giacometti</a>, Grande grigio bruno di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/12/da-carla-accardi-a-carol-rama-biella-celebre-le-donne-nellarte" target="_blank">Carla Accardi</a>, Tra Rhodos e Isparta di Emilio Isgrò, Gravure 9 di Hans Hartung, Giovane donna a forma di fiore di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-max-ernst-palazzo-reale-milano" target="_blank">Max Ernst </a>e In un luogo indeterminato (En Lieu oblique)di Yves Tanguy. 

[Immagine in apertura: Keith Haring, Untitled, 11/06/1984. Acrilico su tela, 100 x 100 cm. Collezione privata]

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