BASSANO DEL GRAPPA-MUSEI CIVICI DI BASSANO DEL GRAPPA

<p>A oltre dieci anni dall’ultima esposizione italiana dedicata a <i><a href="https://arte.sky.it/news/2024/giovanni-segantini-programmi-tv-8-febbraio" target="_blank">Giovanni Segantini</a></i>, i <a href="https://arte.sky.it/news/2025/giovanni-segantini-mostra-bassano-del-grappa" target="_blank">Musei Civici di Bassano del Grappa</a> rendono omaggio all’artista che, nell'Ottocento, ha saputo coniugare rigore tecnico e tensione simbolica con i suoi paesaggi montani intrisi di spiritualità. Visitabile fino al 22 febbraio 2026 e promossa dal Comune nell’ambito dell’<a href="https://arte.sky.it/news/2025/olimpiade-culturale-milano-cortina-2026" target="_blank">Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026</a>, la mostra si inserisce in un progetto nazionale che vuole intrecciare sport e cultura, territori e linguaggi. Un’iniziativa che restituisce centralità alla bellezza come forma di conoscenza e alla montagna come luogo dell’anima, dove Segantini seppe leggere l’eco più profonda dell’esistenza umana.</p>
<h2>IL DIVISIONISMO DI SEGANTINI IN MOSTRA A BASSANO DEL GRAPPA</h2>
<p>Curata da Niccolò D’Agati, docente e tra i massimi studiosi del Divisionismo, l’esposizione propone un percorso di oltre cento opere provenienti da musei e collezioni di tutta Europa – dal Musée d’Orsay al Rijksmuseum – offrendo una visione inedita del pittore di Arco. Quattro sezioni e tre focus tematici accompagnano il visitatore dagli esordi “scapigliati” fino all’apice del suo simbolismo naturalistico, in cui l’uomo si fonde con il paesaggio in un canto di armonia universale. Si parte dalla Milano ottocentesca, crocevia di sperimentazioni luministiche, per passare alle campagne brianzole e ai riflessi del Divisionismo europeo, fino ad arrivare alle maestose visioni alpine di Savognin e Maloja. Attraverso accostamenti con Millet, <a href="https://arte.sky.it/news/2025/vincent-van-gogh-poeti-amanti-documentario-cinema" target="_blank">Van Gogh</a> e la Scuola dell’Aja, la mostra restituisce Segantini al suo contesto europeo, rompendo l’immagine romantica del “genio isolato” per rivelare un artista moderno, consapevole, in dialogo con i grandi del suo tempo.</p>
<h2>L'ATTUALITÀ DI GIOVANNI SEGANTINI E DELLA SUA ARTE</h2>
<p>L’allestimento, curato da Mustafa Sabbagh, trasforma gli spazi museali in un teatro di luci e ombre dove le pennellate di Segantini sembrano pulsare di vita propria. E ancora, le analisi diagnostiche condotte con strumenti d’avanguardia, come IRIS dell’Università Bicocca di Milano, hanno rivelato sorprendenti segreti nascosti sotto capolavori come <i>Ave Maria a trasbordo</i> e <i>Ritorno dal bosco</i>, opere che tornano a parlare dopo oltre un secolo. Come ricorda la direttrice Barbara Guidi, “<i>Segantini oggi ci parla più che mai</i>”: il suo invito a riscoprire la bellezza naturale come luogo di comunione e consapevolezza risuona potente in un’epoca che cerca, tra le vette e i silenzi, un nuovo equilibrio tra l’uomo e il mondo che lo accoglie.</p>
<p>[Immagine in apertura: Giovanni Segantini, <i>Ritorno dal bosco</i>, 1890. © Segantini Museum St. Moritz - Deposito della Fondazione Otto Fischbacher Giovanni Segantini]</p>


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