TORINO-CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia

<p style="text-align: left;">Con la grande mostra <i>Alfred Eisenstaedt </i><a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-fotografia-henri-cartier-bresson-torino" target="_blank">CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia</a> di Torino accende i riflettori sull'opera di un maestro della fotografia del Novecento. Dopo venticinque anni di assenza e a trent’anni dalla morte del fotografo originario nell'odierna Polonia, la sua produzione torna così protagonista in Italia. Il percorso di visita riunisce i primi scatti realizzati in Europa, i servizi per “Life” negli Stati Uniti, approdando ai reportage realizzati in Italia di un autore entrato nell'immaginario collettivo soprattutto per uno scatto. Si tratta di <i>V-J Day in Times Square</i>, che ritrae un marinaio bacia un’infermiera a <a href="https://arte.sky.it/news/2025/ai-weiwei-roosevelt-island-new-york-camouflage" target="_blank">New York</a> al termine della Seconda guerra mondiale. Un'opera risalente a ottant’anni fa.</p>
<h2>LA MOSTRA DI ALFRED EISENSTAEDT A TORINO</h2>
<p style="text-align: left;">A cura di Monica Poggi, la mostra su <a href="https://arte.sky.it/news/2025/cinque-mostre-estate-2025-italia" target="_blank">Alfred Eisenstaedt a Torino</a> abbraccia l'intero percorso biografico e artistico del fotografo, con un'attenzione per i luoghi in cui si è compiuto il suo percorso di vita. A partire dalla natìa Dirschau, nella Prussia Occidentale (oggi Polonia), dove nacque nel 1898, per approdare a quelli segnati dalla Prima guerra mondiale al cui fronte partecipa in prima persona,  abbandonando così la fotografia, suo interesse durante l'adolescenza. Quello da passione a professione è un passaggio che in Eisenstaedt si compie in seguito, in modo quasi inconsapevole: negli anni Venti e Trenta passa dal racconto ironico del mondo dell’aristocrazia ai primi incarichi di rilievo da parte di importanti riviste tedesche del periodo. Inizia così a viaggare in tutta Europa come fotoreporter, testimoniando l’ascesa del nazifascismo e persino il primo storico incontro fra Mussolini e Hitler, avvenuto a Venezia nel 1934. Con l'emanazione delle leggi razziali, l'anno dopo, emigra negli Stati Uniti dove avvia la collaborazione con la celebre rivista americana “Life”. Per questa testata firmerà alcuni dei suoi servizi più conosciuti, inclusi in un corpus di ben 2500 lavori; oltre 90 le sue copertine.</p>
<h2>170 FOTOGRAFIE DI EISENSTAEDT ESPOSTE DA CAMERA</h2>
<p style="text-align: left;">Ancora una volta è la guerra a cambiare la rotta della sua esistenza. Al cessare del secondo conflitto globale, torna infatti in Europa, fotografando in particolare l’Italia e la <a href="https://arte.sky.it/news/2025/fondation-cartier-nuova-sede-parigi-jean-nouvel" target="_blank">Francia</a> e le metamoforsi veloci e radicali che attraversano il vecchio continente, anche dal punto di vista sociale. A dare conto di tutte queste fasi della carriera fotografica di Eisenstaedt è la grande mostra di Torino, che include anche una sezione dedicata ai ritratti di personaggi famosi realizzati fin dai primi anni di carriera. Tra leader politici e scienziati come, Albert Einstein e J. Robert Oppenheimer, non manca <a href="https://arte.sky.it/news/2022/programmi-tv-4-marzo-sophia-loren" target="_blank">Sophia Loren</a>. Immortata in lingerie, apparve sulla copertina di “Life” nel 1966 provocando scandalo.</p>
<p style="text-align: left;">[Immagine in apertura: Alfred Eisenstaedt, <i>Ragazze a scuola di danza classica</i>, Madison, Wisconsin, 1948 © Alfred Eisenstaedt / The LIFE Picture Collection / Shutterstock]</p>


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