Il bando della Biennale di Venezia rivolto ai giovani ricercatori

Dopo il funesto annullamento della 17. Mostra Internazionale di Architettura, slittata al 2021 a causa della pandemia, la Biennale di Venezia prosegue la sua preparazione per il prossimo anno. A partire dal coinvolgimento delle nuove generazioni, chiamate a raccolta per Biennale College ASAC – il programma educativo destinato alla formazione dei giovani nei settori delle arti.Succede con Scrivere in residenza, la serie di bandi che invita dodici laureati under 30 a prendere parte a uno speciale programma di scrittura e approfondimento nelle sedi dell’Archivio Storico dell'istituzione lagunare.<h2>COME PARTECIPARE ALLA CALL</h2>Suddivisa in quattro categorie – danza, musica, teatro e cinema –, la call è stata lanciata in occasione del 125esimo anniversario dalla fondazione della Biennale di Venezia, e a partire dalla mostra realizzata quest'anno Le muse inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla storia. Obiettivo è accogliere tre candidati per ogni settore, mettendoli nella condizione di fare ricerca e sviluppare una serie di temi attraverso la scrittura.Guidati dai tutor, i partecipanti porteranno avanti in Archivio l'analisi di fonti e riferimenti storici. Un processo suddiviso in più fasi, che culminerà con la redazione (e la pubblicazione) di un testo di massimo 15 cartelle. Gli argomenti da sviluppare sono debitamente illustrati sulla <a href="https://www.labiennale.org/it/news/biennale-college-asac-%E2%80%93-scrivere-residenza-2021" target="_blank" rel="noopener noreferrer">pagina web</a> della Biennale, così come le specifiche richieste per accedere al bando. Per partecipare c'è tempo fino all'11 gennaio.<h2>GLI APPUNTAMENTI DELLA BIENNALE</h2>Il progetto è solo il primo di una serie di appuntamenti che animeranno il calendario stilato dalla Biennale veneziana. Primo fra tutti la 17. Mostra Internazionale di Architettura curata da Hashim Sarkis, posticipata e pronta ad aprire i battenti il 22 maggio.Successivamente sarà la volta del 49. Festival Internazionale del Teatro diretto da Stefano Ricci e Gianni Forte (in calendario dal 2 all'11 luglio) e del 15. Festival di Danza contemporanea diretto da Wayne McGregor (dal 23 luglio al 1° agosto). Ultimi appuntamenti in programma saranno la 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e il 65. Festival Internazionale di Musica Contemporanea, rispettivamente nella prima e nella seconda metà di settembre.[Immagine in apertura: Le Muse inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla storia, Padiglione Centrale dei Giardini della Biennale, Venezia 2020, photo Arianna Testino]

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Il bando della Biennale di Venezia rivolto ai giovani ricercatori | Sky Arte

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Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

Il libro dedicato alle parole smarrite della lingua italiana

Dove finiscono le parole una volta che la loro utilità si è esaurita? C'è un luogo in cui esse vengono raccolte, accatastate, prima di essere completamente smaltite dalla memoria della storia? Se lo è chiesto, e continua a farlo, Sabrina D’Alessandro, fondatrice di un ente “preposto al recupero di parole smarrite benché utilissime alla vita sulla terra”: l’Ufficio Resurrezione Parole Smarrite.Sulla base di questa esperienza, portata avanti negli anni con iniziative a carattere artistico e lessicale, nasce oggi un tesoretto di oltre 400 pagine: una pregevole raccolta di termini dimenticati, poco usati, caduti nell'oblio e per l'occasione ripescati attraverso un'operazione dal sapore archeologico e quasi commovente.<h2>PAROLE DA SALVARE</h2>Pubblicato da Bur, Il libro delle parole altrimenti smarrite (già dato alle stampe nel 2011, e riproposto in una nuova edizione) è un concentrato di chicche per amanti della lingua e della realtà sensibile (se è vero che ognuno dei termini qui offerti al lettore costituisce una chiave di lettura di un aspetto, di una sfumatura o di un frammento del mondo).“Salapùzio”, “sinforosa”, “troppodire”, “redamare”. Le voci lessicali sono tantissime, e tutte catalogate dall’autrice secondo temi universali quali l’amore, i mestieri, la politica, gli improperi, le gioie e le stupidità umane. Queste parole esistono anche per aiutarci a vedere e a vivere meglio: tornare a usarle, tornare ad apprezzarle e ad amarle non significa solo salvaguardare un patrimonio linguistico, ma alimentare la ricchezza e l’allegria del nostro immaginario profondo.[Immagine in apertura: Parole al balcone, opera di Sabrina D'Alessandro per il Premio Suzzara, 2018. Courtesy l'artista]

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