Al via nel 2021 i lavori per il Museo della Lingua italiana a Firenze

Prenderanno il via nel 2021, in concomitanza con le celebrazioni nazionali a settecento anni dalla nascita di Dante Alighieri, i lavori per la realizzazione del Museo della Lingua italiana. Firenze è la città scelta per ospitarlo e il Comune ha già messo a disposizione una porzione del vasto complesso monumentale di Santa Maria Novella, nel centro storico cittadino e a due passi dalla principale stazione ferroviaria, tornato nelle sue piene disponibilità nel 2016. In particolare, sono stati individuati 2000 metri quadrati all'interno del cosiddetto ex Monastero Nuovo, fra le vie Santa Caterina e via della Scala, ovvero nella zona ovest dell'antico complesso conventuale, i cui 22mila metri quadrati sono a loro volta al centro di un articolato progetto di riqualificazione.Il Museo della Lingua italiana è uno degli undici interventi previsti nel programma Grandi Progetti Beni Culturali, varato lo scorso dal MiBACT e comprensivo di undici “progetti e cantieri diffusi su tutto il territorio nazionale che vanno a migliorare la bellezza delle città italiane e a sostenere lo sviluppo dell’economia e del turismo del nostro Paese”. Sarà proprio il Ministero a finanziare l'operazione, con uno stanziamento di quattro milioni e mezzo di euro. “Sta lavorando già da tempo un comitato scientifico di alto livello per l’impostazione del museo perché insieme al recupero strutturale dell’immobile" – ha dichiarato in merito allo stato di avanzamento del Museo il Ministro Franceschini – "c’è anche l’esigenza di creare un museo proiettato sul futuro che conservi la memoria, ma che anche attraverso le nuove tecnologie consenta di essere accessibile, didattico, adatto ai ragazzi, agli studiosi, quindi davvero un progetto straordinario".<h2>IL MUSEO DELLA LINGUA ITALIANA DI FIRENZE</h2>Per il sindaco Nardella, che ha illustrato il piano preliminare, si tratta del "progetto più concreto per le celebrazioni dantesche", nonché dell'eredità permanente dell'anno in cui in tutto il Paese sarà reso omaggio al Sommo Poeta. Scopo del nascente museo sarà raccontare, anche ricorrendo a strumenti innovativi, tecnologicamente avanzati e interattivi, l'affascinante e lunga storia della lingua italiana: dalla Carta di Capua del 960, ovvero il primo documento che contiene frasi scritte per la prima volta consciamente in volgare italiano, fino alle evoluzioni linguistiche legate all'ascesa dei social, documentando gli straordinari lasciti di autori come Dante, Boccaccio, Petrarca, Ariosto, Galilei, Machiavelli, Leopardi, Manzoni, D’Annunzio e altri ancora.Dal punto di vista architettonico, i dettagli sulla nuova opera non sono ancora disponibili. Sarà infatti in seguito alla firma dell’accordo di gestione con il MiBACT che verrà indetto il bando per le fasi definitive ed esecutive della progettazione architettonica; l'obiettivo di tutti i soggetti promotori è concludere i lavori entro 500/600 giorni dall'avvio del cantiere. In linea generale, la struttura si svilupperà su due livelli: i 600 metri quadrati del piano terra dovrebbero essere destinati ai servizi di accoglienza e alle esposizioni temporanee; i restanti 1400 metri quadrati del piano nobile verrebbero destinati alla collezione permanente; previsti anche spazi per laboratori e didattica, guardaroba, bookshop e un servizio di ristoro. [Immagine in apertura: Una vista panoramica di Firenze. Photo by Nick Fewings on Unsplash]

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Le vite fuori dagli schemi dei grandi cantautori

Sarebbe piuttosto facile raccontare le vite “dannate” dei grandi cantautori, ripercorrendo alla lettera tutto ciò che di essi conosciamo. D'altronde è un'operazione già affrontata in moltissimi casi: basta fare un giro tra gli scaffali delle nostre librerie per imbattersi in romanzi e saggi nati con l'intento di raccontare nei dettagli, e non senza macabra fascinazione, le ore finali di artisti come Ian Curtis e Kurt Cobain.Ben più difficile è, invece, ipotizzare quegli ultimi attimi secondo la propria immaginazione, costruendo con la fantasia il senso di quei momenti in bilico tra la vita e la morte: cosa avevano in testa autori come Luigi Tenco, Chris Cornell e Lou Reed prima di abbandonare – spesso volontariamente – la vita terrena? Se lo è domandato Nicholas Ciuferri, appassionato di musica, scrittore e performer, autore del nuovo libro edito da BeccoGiallo Maledetti Cantautori: 20 artisti fuori dagli schemi che hanno segnato la musica per sempre (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina).<h2>LE VITE DI VENTI ARTISTI “MALEDETTI”</h2>Suddiviso in brevi capitoli dedicati ai singoli protagonisti, il volume presenta una raccolta di racconti tra il realistico e il fittizio: storie dal taglio poetico, che ripercorrono i pensieri più oscuri di venti protagonisti dello stage, dagli anni Sessanta ai nostri giorni.Impostate senza alcuna pretesa documentaristica, le storie fanno riferimento a eventi realmente accaduti, rielaborati tuttavia attraverso la sensibilità dell'autore. Dallo storico incontro in ascensore al Chelsea Hotel di New York fra Janis Joplin e Leonard Cohen, agli attimi finali di vita di Layne Staley – ex frontman della band Alice in Chains; dalle introspezioni dark dell'indimenticato Lou Reed alle vite non meno turbolente di personaggi ancora in vita come Tom Waits e Thom Yorke. Accompagnate nel libro dalle illustrazioni di Ernesto Anderle, le storie si distinguono per una certa scenograficità: non è un caso che Ciuferri abbia trasformato il libro in uno spettacolo teatrale, grazie alla collaborazione di figure di rilievo della musica italiana come Davide Combusti, Cristiano Godano e Paolo Benvegnù.

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