Le storie dei fan dei Foo Fighters raccolte in una grande fanzine digitale

“Non ci sarebbero stati 25 anni di Foo Fighters senza di voi”. Con questo messaggio di affetto, postato sui canali social della band, Dave Grohl e compagni hanno lanciato qualche giorno fa The People of Rock and Roll: la nuova <a href="https://peopleofrockandroll.foofighters.com/stories" target="_blank" rel="noopener noreferrer">fanzine digitale</a> pensata per raccogliere ricordi e pensieri dei fan della storica formazione di Seattle.<h2>UN ARCHIVIO DI RICORDI</h2>Realizzato in occasione del 25esimo anniversario del primo album omonimo, il sito presenta decine e decine di memorie condivise dai tantissimi appassionati della band: storie personali eppure comuni, diversissime tra loro ma legate da un unico denominatore: l'amore per l'energico rock del gruppo.Scorrendo le 135 pagine già pubblicate si possono leggere i racconti di padri che accompagnano i loro figli al primo concerto dei Foo, di ragazzi che si sono scambiati il primo bacio ascoltando le canzoni più iconiche della band e di persone che hanno trovato la forza di superare momenti difficili grazie alle note e alle parole di brani come Everlong e Learn to fly. Il tutto accompagnato da ritratti personali, foto private, biglietti di concerti e cimeli gelosamente custoditi in cameretta. Insomma, se siete amanti del gruppo avrete pane per i vostri denti!

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Le storie dei fan dei Foo Fighters raccolte in una grande fanzine digitale | Sky Arte

60 anni dal primo concerto dei Beatles in Italia

I grandi miti del jazz in versione illustrata

Un Natale distopico con Vinicio Capossela

Disco Ruin: il documentario sulla club culture italiana

La questione dell'abbandono delle discoteche è un fenomeno che da qualche anno interessa con insistenza urbanisti e teorici dell'architettura, incuriositi dalla parabola decadente di questi luoghi simbolo del divertimento degli anni Ottanta e Novanta.Un tempo ritenute vere e proprie “mecche” della movida italiana, e culla della cosiddetta italo-disco, molte di queste enormi strutture si trovano oggi in rovina. Abbandonate al degrado, esse svettano imponenti nelle periferie del Paese, cadute in disuso e strette nella morsa di un destino fatto di fallimenti, difficoltà logistiche e burocratiche che ne rendono difficile il riutilizzo e persino lo smantellamento. Un nuovo film – scritto e diretto da Lisa Bosi e Francesca Zerbetto – si sofferma sul declino di questi potenti luoghi di aggregazione, raccontandone le storie, i protagonisti e l'influenza esercitata sulla moda e sulla cultura del nostro passato.<h2>UN VIAGGIO NELLE DISCOTECHE ITALIANE</h2>Stiamo parlando di Disco Ruin. 40 anni di club culture italiana, un viaggio visionario nell'Italia del clubbing. Presentata in anteprima in preapertura della 15esima edizione della Festa del Cinema di Roma (dal 15 al 25 ottobre), la pellicola racconta la traiettoria discendente delle discoteche italiane, soffermandosi in particolare sulle vicende di vere e proprie “istituzioni” del divertimento come il Piper Club di Roma e il Cocoricò di Riccione. Quale impatto ebbero questi luoghi sulla cultura del tempo, e cosa rappresentano oggi nell'immaginario collettivo nazionale?Prodotto da Giangiacomo De Stefano in associazione con Nicola Fedrigoni e Valentina Zanella, il documentario sarà presentato prossimamente sul canale televisivo di Sky Arte, on demand e in streaming su NOW TV.

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Disco Ruin: il documentario sulla club culture italiana | Sky Arte

A Ferrara il nuovo spazio che omaggia il regista Antonioni

La vita turbolenta del pittore Pellizza da Volpedo