PER VEDERE LO STREAMING CLICCA LINKAnche martedì 5 maggio la programmazione del palinsesto streaming di Sky Arte sarà dedicata alle bellezze paesaggistiche e culturali italiane.In particolare l’itinerario sarà costruito attorno ai luoghi che evocano il legame tra l’uomo e il divino e rappresentano quest’ultimo attraverso il linguaggio dell’arte. Alle 14:50 e alle 21:00 scopriremo i tesori di San Pietro e delle basiliche papali di Roma, mentre alle 16:30 e alle 22:30 l’episodio di Sette Meraviglie Roma ci guiderà alla scoperta delle chiese paleocristiane.La puntata di Sette Meraviglie in onda alle 17:00 e alle 23:00 descriverà gli splendidi mosaici di Ravenna, e a Mottola ascolteremo la storia delle grotte di Dio, durante l’episodio di Sei in un Paese Meraviglioso in onda alle 17:30 e alle 23:30. Alle 18:30 approfondiremo le vicende di un artista ineguagliabile, al centro del docu-film Caravaggio. L’anima e il sangue, mentre alle 18:00 e a mezzanotte Stefano Accorsi intervisterà l’imprenditrice Giulia Maria Crespi, che ci racconterà Il Cantico delle Creature di San Francesco e il valore che questo libro ha avuto per lei durante l’episodio di Parole che restano.Alle 20:30, l’episodio di Sette Meraviglie Roma sarà ambientato ai mercati e al Foro di Traiano, mentre la puntata di Camerini in onda alle 14:15 e alle 20:00 darà voce a Lillo &amp; Greg.Alle 20:50 la nona puntata di Io ti vedo, tu mi senti? si aprirà con il videomessaggio di Francesco Simeti che, da New York, ci racconta il suo impegno come artista in due differenti progetti legati al COVID-19. Nicolas Ballario ci parlerà poi del Museo Tattile statale Omero di Ancona, che ha ideato L’arte da toccare alla radio, una trasmissione che ogni settimana racconta l’arte da una prospettiva inusuale. Così come inusuale è la performance di Aterballetto – Fondazione nazionale della danza, una coreografia interamente pensata e realizzata a distanza che è diventata un video davvero emozionante.L’approfondimento in animazione sarà dedicato al grande Germano Celant, scomparso qualche giorno fa, a cui il mondo dell’arte internazionale deve tantissimo. La puntata si concluderà infine con la videointervista a Pepi Marchetti Franchi, direttrice della galleria Gagosian di Roma, che in questi giorni, grazie all’iniziativa Artist Spotlight, sta permettendo comunque di raccontarsi e mostrare il proprio mondo agli artisti che avrebbero avuto in programma una mostra.

Segui su Sky Arte Ingresso Libero. Rappresentare il divino

Ingresso Libero. Rappresentare il divino | Sky Arte

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La raccolta differenziata? Secondo alcuni studiosi fu un'invenzione dei romani

L'antica società romana continua a regalare nuove scoperte, testimoniando tutta la grandiosità e l'ingegno di un popolo – quello dell'Impero – sofisticato dal punto di vista tecnologico e decisamente innovatore nel modo di intendere e amministrare la res publica. A conferma di ciò arriva oggi una straordinaria rivelazione, che punta addirittura i riflettori sull'anima “ecologista” dei nostri antenati.Stando ai risultati di uno studio condotto sul territorio dell'antica Pompei, sembra infatti che i romani fossero maestri del riciclo, attenti ad accumulare e smaltire l'immondizia fino a trarne persino guadagno – anticipando in sostanza di oltre duemila anni le logiche della moderna gestione dei rifiuti. A dimostrare questa pratica responsabile, il rinvenimento di una serie di depositi di immondizia precedenti all'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., dislocati appena oltre le mura dell'antica città campana.<h2>DISCARICHE A CIELO APERTO</h2>Secondo Allison Emmerson – docente dell'Università Tulane di New Orleans, che ha condotto lo studio insieme a una équipe di ricercatori dell'Università di Cincinnati – si tratta di vere e proprie “discariche”, certamente lontane dalle regole di igiene attuale (vista la prossimità ai centri abitati), ma sicuramente anticipatrici di un modello di smaltimento non troppo diverso da quello a cui siamo abituati.All'interno di queste “montagne” di rifiuti (spesso alte diversi metri) venivano infatti accatastati frammenti di ceramica e vetro, pezzi di vecchie anfore e piastrelle, ceneri, carbone e resti ossei di animali macellati, ammucchiati alla buona prima di essere convertiti a nuove funzioni – impiegati, ad esempio, nella costruzione delle mura urbane o nei sistemi di drenaggio delle acque locali. I dettagli della scoperta verranno approfonditi all'interno del prossimo libro della Emmerson dal titolo Life and Death in the Roman Suburb – in arrivo il 25 maggio per la casa editrice Oxford University Press.

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Arriva a Roma l’arte giapponese delle stampe Shinhanga

La vita tormentata del compositore Robert Schumann