Il 2021 a Londra è nel segno di Francis Bacon

Bisognerà attendere l'avvio del nuovo anno per ripercorrere la tormentata e affascinante carriera di Francis Bacon attraverso i suoi capolavori pittorici, riuniti nella mostra a lui dedicata dalla Royal Academy of Arts di Londra. Francis Bacon: Man and Beast, questo il titolo della rassegna, accoglierà il pubblico dal 30 gennaio al 18 aprile, evidenziando l'incredibile attualità della poetica dell'artista originario di Dublino.Il fil rouge espositivo è infatti la dialettica uomo-animale che innerva l'intera produzione di Bacon, capace di insistere con la propria pittura sul confine tra i due "universi" e di rintracciarne le similitudini e i rimandi. Le 45 opere in mostra ‒ dagli esordi negli anni Trenta fino alla maturità degli anni Novanta ‒ trovano nel punto di incontro fra l'essere umano e l'animale l'innesco di una riflessione, non solo estetica, attorno a due ambiti intrinsecamente legati.<h2>LA PITTURA DI BACON</h2>In un'epoca come quella attuale, dominata da un pericoloso allontanamento dell'uomo dalla componente organica dell'esistenza e dalle urgenze del mondo naturale, la ricerca di Bacon riporta lo sguardo sugli aspetti più viscerali che accomunano le specie viventi, pure quelli connessi alla violenza e alla ferocia.Lungo un percorso cronologico che include anche Study of a Bull, l'ultimissimo lavoro realizzato da Bacon nel 1991, si alternano ibridazioni e scontri, dialoghi e contrasti fra l'elemento umano e quello animale, le cui fattezze non mancano di mescolarsi e di svelare il talento dell'artista nel dare concretezza pittorica a pulsioni difficilmente incasellabili in rassicuranti tassonomie. Basti pensare al trittico incentrato sulla corrida ‒ le cui parti sono esposte insieme per la prima volta ‒, dove il limite tra uomo e "bestia", tra corpo e carne, tra vita e morte si assottiglia quasi fino a sparire.[Immagine in apertura: Francis Bacon, Study for Bullfight No. 1, 1969. Oil on canvas, 197.7 x 147.8 cm. Private collection, Switzerland © The Estate of Francis Bacon. All rights reserved, DACS/Artimage 2020. Photo: Prudence Cuming Associates Ltd]

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Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

La vita e l'impegno politico di Nilde Iotti in versione cinematografica

Figura emblematica della cultura politica moderna, e simbolo di un'intera generazione di donne democratiche e liberali, Nilde Iotti è al centro dell'ultima pellicola cinematografica del regista sardo Peter Marcias: un documentario ricco di testimonianze illustri, per ricordare il ruolo e l'esempio della storica deputata italiana.Presentato in anteprima mondiale ieri, 7 settembre, alla 17esima edizione delle Giornate degli Autori, durante la Mostra del Cinema di Venezia, il film – dal titolo Nilde Iotti, il tempo delle donne – è un omaggio appassionato all'impegno politico e al grande senso civico della protagonista, prima donna a ricoprire la terza più alta carica dello Stato come Presidente della Camera dei Deputati.<h2>RICORDANDO NILDE IOTTI</h2>Interpretata dall'attrice Paola Cortellesi, la Iotti viene “rievocata” grazie ai ricordi e alle parole di colleghi e amici del tempo come Giorgio Napolitano e l’attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le loro testimonianze si avvicendano a quelle di personaggi della cultura, del teatro e del cinema nazionale, offrendo uno sguardo inedito su questa grande donna del Novecento italiano.Prodotta da Mario Mazzarotto per Movimento Film e Ganesh Produzioni, e distribuita da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, la pellicola (arricchita dalle musiche di Paolo Fresu) è un “viaggio” in compagnia di un'anima nobile, che ha contribuito in maniera decisiva al dibattito intorno all'emancipazione femminile nel nostro Paese.

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