L'arte “fanciullesca” di Valerio Berruti alla Reggia di Venaria

L'universo artistico di Valerio Berruti è un omaggio all'infanzia, al mondo dei sogni e dell'innocenza. Nelle sue opere simboli onirici e figure fanciullesche convivono con naturale armonia, dando vita a scene evocative e sospese nel tempo che invitano l'osservatore a lasciarsi condurre per mano oltre i confini del reale.A racchiudere in maniera lampante l'intera poetica dell'autore è La giostra di Nina, la scultura del diametro di sette metri, plasmata dall'artista prendendo spunto dagli iconici caroselli per bambini. Presentata lo scorso anno al MAXXI di Roma, in occasione della Festa del Cinema, l'opera sarà presto allestita nella Galleria Grande della Reggia di Venaria, in occasione della mostra dal titolo La giostra di Nina alla Reggia di Venaria.<h2>LA GIOSTRA DI VALERIO BERRUTI</h2>Visitabile negli spazi del complesso barocco alle porte di Torino dal 30 ottobre al 31 gennaio, la rassegna presenta la monumentale installazione a forma di carillon, simbolo di gioco, spensieratezza e libertà. Formata da una serie di grandi figure di volatili pronti a spiccare il volo, la scultura è inoltre accompagnata dall'omonimo cortometraggio – già presentato in numerosi festival cinematografici internazionali e premiato al Continental Film festival di Toronto.Composto da circa 3mila fotogrammi disegnati a mano e uniti in sequenza, il video – co-prodotto da Sky Arte – è arricchito dalla preziosa colonna sonora appositamente scritta da Ludovico Einaudi. Un progetto per bambini e per adulti, e un invito a (ri)scoprire la parte fanciullesca che è in noi.

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L'arte “fanciullesca” di Valerio Berruti alla Reggia di Venaria | Sky Arte

Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

Premio MuSa: il concorso fotografico rivolto alle donne

Sono sempre più numerosi le istituzioni e i luoghi di cultura che decidono di destinare la loro attenzione alle categorie meno rappresentate nel mondo delle arti. Una “ondata” di buonsenso e rinnovata consapevolezza a cui partecipa anche MuSa, il centro per la fotografia di Monza.Diretto da Sara Munari, e sede di mostre, workshop e incontri sui temi dell'ottava arte, il centro ha recentemente aperto le candidature al Premio MuSa, il contest di fotografia rivolto esclusivamente alle donne.<h2>COME PARTECIPARE AL CONCORSO</h2>Aperto a tutte le fotografe – appassionate e professioniste – presenti sul territorio italiano, il concorso è diviso in due categorie: reportage, street photography, viaggi ed eventi; fotografia concettuale, ritratto, ricerca e still life. Ognuna delle partecipanti, indipendentemente dai temi della propria ricerca, purché ascrivibili ad almeno una delle sezioni indicate, è invitata a sottoporre una selezione di immagini della propria produzione (da 10 a 25 scatti).Il portfolio – da presentare entro il 18 ottobre – sarà successivamente sottoposto a una giuria di esperte, composta da curatrici, giornaliste e professioniste del settore. Tra i premi in palio una mostra negli spazi del centro d'arte, la partecipazione al prossimo Festival della fotografia di Colorno, strumenti di lavoro e pubblicazioni. Per conoscere i dettagli e le modalità di partecipazione, vi invitiamo a consultare la <a href="https://www.musafotografia.it/premi.html" target="_blank" rel="noopener noreferrer">pagina dedicata</a>.[Immagine in apertura: foto di Matt Hardy da Pexels]

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Premio MuSa: il concorso fotografico rivolto alle donne | Sky Arte

I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

L'arte “fanciullesca” di Valerio Berruti alla Reggia di Venaria

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Banksy e la ribellione

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