Cinque fumettiste contro gli stereotipi di genere

Ragazze che si scoprono donne. Ragazze che si ribellano ai vincoli di genere che ne ostacolano la libertà. Ragazze che crescono amiche, poi litigano, e poi tornano di nuovo amiche. A.M.A.R.E. è prima di tutto uno statement in forma di fumetto. A dare vita al libro sono infatti cinque tra le autrici più promettenti della nona arte italiana, invitate da Canicola Edizioni a raccontare – ognuna a modo suo – dubbi, turbamenti e complessità del passaggio dall'infanzia all'età adulta. Non c'è mielosità fra le pagine del libro, e neanche la solita serie di cliché sulla condizione femminile. Sono racconti aspri, divertenti, amari – appunto! – che fanno sorridere e riflettere su questioni che in fondo toccano (o hanno toccato) tutti noi, a prescindere dall'orientamento sessuale.<h2>OLTRE L'ADOLESCENZA</h2>Dalla storia di amicizia narrata da Martina Sarritzu, con le due protagoniste alle prese con il corpo che cambia e che non c'è verso di controllare, alle ragazze punkabbestia di Roberta Scomparsa; dalle cotte estive raccontate da Eliana Albertini alle immersioni oniriche di Alice Socal e Amanda Vähämäki. Diverse e complementari, le storie hanno come filo conduttore la scoperta della sessualità, le relazioni affettive, i mutamenti del corpo e le difficoltà a relazionarsi con i propri familiari.L'obiettivo, d'altronde, è offrire a lettrici (e lettori) adolescenti un'occasione di confronto sulle difficoltà legate al passaggio all’età adulta e alle aspettative di una società ancora troppo vincolata a stereotipi di genere. E proprio l'aspetto pedagogico ed educativo sembra conferire ancor più valore alla pubblicazione, inserita all'interno di un ciclo di workshop e incontri che prenderanno vita nei prossimi mesi. Un progetto in itinere, che nasce da una rete di sostegno tra la Regione e il Comune di Bologna, grazie al lavoro dell’Assessorato per le Pari Opportunità.[Immagine in apertura: un dettaglio della copertina di A.M.A.R.E.]

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Il concorso che premia i film dedicati all'architettura

Quanto l'arte cinematografica può influire sulla nostra percezione dello spazio e dell'architettura? È questa la domanda alla base dell'Architecture Film Award, il concorso indetto dal Milano Design Film Festival – MDFF in collaborazione con la Fondazione dell'Ordine Architetti PPC della Provincia di Milano.Obiettivo della call è selezionare e offrire visibilità a quelle pellicole (fiction, documentari, docufilm, lungometraggi e cortometraggi) in grado di raccontare lo spazio pubblico e il paesaggio, fornendo nuove chiavi di lettura per la loro interpretazione.<h2>COME PARTECIPARE ALLA CALL</h2>Aperto a professionisti e amatori della macchina da presa che abbiano compiuto almeno 21 anni, il premio è strutturato in due fasi: i progetti cinematografici inviati saranno visionati e selezionati dalla giuria del concorso, che successivamente procederà con l'assegnazione dei premi nel corso della nona edizione del Milano Design Film Festival (in programma dal 21 al 24 ottobre).Per conoscere tutti i dettagli dell'iniziativa (con scadenza il 20 giugno), vi invitiamo a consultare il <a href="http://www.architecturefilmaward.com/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">bando online</a>. In palio due premi in denaro di 3.000 e 1.500 euro.[Immagine in apertura: Photo by Claudio Schwarz @purzlbaum on Unsplash]

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A Ferrara il nuovo spazio che omaggia il regista Antonioni

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