La casa di Giacomo Balla tiene aperte le sue porte per tutto il 2022

<p>Quanto può dirci di una persona la sua abitazione? Fra oggetti personali e specifiche scelte di arredamento, la casa è in grado di riflettere l'indole di chi vi dimora. Se poi il soggetto in questione è un artista, la casa può addirittura dievntare una sorprendente estensione del suo processo creativo. Questo è ciò che si percepisce, ad esempio, varcando la soglia di <a href="https://arte.sky.it/news/giacomo-balla-casa-mostra-roma-maxxi" target="_blank">Casa Balla</a>: la stupefacente dimora che ha ospitato, per quasi trent’anni, il celebre caposaldo del movimento futurista Giacomo Balla. Situato a Roma, in via Oslavia, l’alloggio ha accolto la famiglia Balla (composta, oltre che dall’artista, dalla moglie Elisa Marcucci e dalle figlie Elica e Luce) dal 1929 fino all’anno della scomparsa di Balla, avvenuta nel 1958. Nell’arco di questo tempo, l’appartamento è divenuto sia salotto per gli intellettuali dell’epoca sia una sorta di opera d’arte totale. Caratterizzata infatti da originalissime decorazioni capaci di ricoprire ogni tipo di superficie – dalle pareti agli arredi –, Casa Balla ha catalizzato l'attenzione fino agli anni Novanta, quando fu chiusa dopo la dipartita di tutta la famiglia.</p> <h2>LA SENSAZIONALE RIAPERTURA DI CASA BALLA </h2> <p>Fortunatamente la storia di questo luogo così magico non termina con la fine del secolo scorso. Ritenuta di interesse culturale dal Ministero della Cultura nel 2004, l’incredibile dimora è oggi al centro di un’importante operazione di valorizzazione sostenuta tanto dalla Soprintendenza Speciale di Roma quanto dal museo <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/03/apertura-giacomo-balla-casa-futurista-roma" target="_blank">MAXXI</a>. Grazie infatti alla sinergia innescata con gli eredi del celebre artista, Casa Balla è ritornata a essere un luogo vivo e fruibile da tutti. </p><h2>CASA BALLA VISITABILE PER TUTTO IL 2022</h2> <p>Proprio con l’intenzione di riaccendere i riflettori su un simile patrimonio artistico e culturale, lo scorso giugno il museo romano ha inaugurato <em>Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno</em>, il<em> </em>progetto espositivo che ha celebrato i 150 anni dalla nascita del geniale artista italiano. L’inaspettato successo di questa mostra ha determinato la scelta di estendere l’apertura della dimora a tutto il 2022, in modo da poter soddisfare la curiosità di chi ancora non ha potuto ammirare un simile tesoro.   </p>
 <p>[Immagine in apertura: CASA BALLA Via Oslavia, Studiolo rosso. Foto M3Studio Courtesy Fondazione MAXXI © GIACOMO BALLA, by SIAE 2021]</p> 

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

Sui grandi schermi di Roma e Milano un'azione artistica contro la violenza sulle donne

<p>Nonostante le grandi mobilitazioni a livello mondiale, sul fronte dell’inclusività e del rispetto verso la donna, al giorno d’oggi sono ancora altissimi i numeri relativi agli episodi di violenza che, quotidianamente, riguardano il mondo femminile. Per tenere accesi i riflettori su un fenomeno tragico e che merita l'attenzione globale, sono molteplici le manifestazioni che il 25 novembre – Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – avranno luogo in tutto lo Stivale. Anche in questo caso, <a href="https://arte.sky.it/foto/femminismo-poster-cheap-bologna-contest" target="_blank">l’arte gioca un ruolo molto importante</a>, fungendo da veicolo per smuovere le coscienze. Lo dimostra il progetto ideato da due artiste contemporanee che sta per prendere forma a Milano e Roma.</p> <h2>IL PROGETTO “IL LUOGO PIÙ PERICOLOSO"   </h2> <p>Firmata da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/11/giornata-contro-violenza-donne-arte-contemporanea" target="_blank">Silvia Levenson e Natalia Saurin</a>, l’opera in tre atti, dal titolo <em>Il luogo più pericoloso</em>, si sviluppa nel 2019 in seguito a un rapporto delle Nazioni Unite relativo alla pericolosità dell’ambiente domestico per le donne (si stima infatti che, nel 2018, il 58% degli episodi di femminicidio registrati a livello planetario si siano consumati esclusivamente in contesti legati alla propria famiglia). Al centro del progetto vi è la produzione di alcuni piatti di ceramica decorati con tutte quelle frasi utilizzate dai media e non solo per minimizzare i fatti di cronaca nera che troppo spesso vedono protagoniste le donne. L’intenzione, da parte delle artiste, di parlare di un'emergenza che non conosce confini le ha successivamente portate alla realizzazione di un video nel quale i piatti si frantumano al suolo in un'azione collettiva. </p><h2>PIATTI ROTTI PER NON DIMENTICARE LA VIOLENZA SULLE DONNE</h2> <p>Immaginato come ultimo capitolo del progetto, il filmato è stato inserito nel palinsesto dei maxi impianti digitali Urban Vision di Milano e Roma, per essere trasmesso a ciclo continuo nella giornata del 25 novembre. Curata da Antonella Mazza, in collaborazione con Gianluca De Marchi, il Gruppo 25 Novembre e l’associazione Crisi Come Opportunità, l’iniziativa mira a scuotere passanti, turisti e cittadini con il fragoroso rumore di piatti rotti. </p> <p>Come afferma l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi: “<em>Consapevole del retroterra culturale che sta dietro a ogni parola e a tutti i luoghi comuni, sono convinto che un'iniziativa </em><em>performativa come questa può efficacemente sollecitare l'attenzione critica di ciascuno nell'uso delle parole e contribuire a modificare il pensiero che ancora anacronisticamente le sostiene</em>”.</p>

<p>[Immagine in apertura: Crediti Natalia Saurin e Silvia Levenson]</p>

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