La app che rilancia il Teatro di Sabbioneta, gioiello rinascimentale

<p>Realizzato fra il 1588 e il 1590 su progetto dell'architetto vicentino Vincenzo Scamozzi, il Teatro all’Antica di Sabbioneta – noto anche come Teatro Olimpico – è il primo esempio europeo di teatro stabile collocato in un edificio appositamente costruito. Fortemente voluto da Vespasiano Gonzaga, duca di Sabbioneta (nel mantovano), il complesso si presentava come il fiore all’occhiello del caratteristico borgo rinascimentale. Con la morte del duca, avvenuta pochi mesi dopo la costruzione del teatro, il fabbricato passò nelle mani della figlia Isabella Gonzaga che, non dimostrando la stessa passione del padre, lo lasciò cadere nel dimenticatoio. Nei secoli successivi il teatro divenne dapprima un magazzino, poi una caserma e, infine, un cinema. Recuperato solo in tempi recenti, lo stabile è ora ritornato sotto i riflettori grazie all’impiego delle nuove tecnologie.</p><h2>IL TEATRO OLIMPICO IERI E OGGI</h2> <p><em>Digital Theatre: 500 anni del Teatro di Sabbioneta</em> <em>in un’App </em>è il titolo del nuovissimo progetto di valorizzazione e promozione dell’opera di Scamozzi: un’iniziativa che si avvale dell'incontro fra Realtà Virtuale e Realtà Aumentata per raccontare tutta la storia del Teatro Olimpico. Concepita dall’azienda padovana Hybrid Reality, la app consente al fruitore di intraprendere un "viaggio nel tempo" utilizzando semplicemente il proprio smartphone e un visore cardboard, tanto all'interno dell'edificio quanto "a distanza".  Attraverso contenuti speciali e video a 360°, a rivivere è l’originale struttura architettonica del teatro. Come afferma la stessa Rosa Buson, CEO e cofounder di Hybrid Reality: “<em>Quando si entra in un teatro e si guarda verso il palcoscenico si prova sempre a immaginare quanto affascinante potesse essere assistere a una rappresentazione con la folla che riempiva le sedute e i costumi dell’epoca. Con l’esperienza virtuale creata, Hybrid Reality vuole raccontare tutta la vita del Teatro all’Antica di Scamozzi in cui i visitatori possono immergersi nella storia, dal 1590 a oggi, e percepire l’importanza che ha avuto il Teatro come simbolo di potenza del ducato dei Gonzaga nonostante la morte prematura di Vespasiano</em>”. </p>

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

A Taranto la rigenerazione urbana passa dalla street art

<p>Fra le numerose funzioni dell’arte vi è anche quella di <a href="https://arte.sky.it/news/appartengo-festival-street-art-basilicata" target="_blank">valorizzare luoghi e territori</a> la cui bellezza non viene spesso preservata nel migliore dei modi. Ne sa qualcosa la città di Taranto, protagonista di una nuova rassegna dedicata al recupero e alla rigenerazione di luoghi degradati del suo territorio. Stiamo parlando di <em>T.R.U.St.</em> – <em>Taranto Regeneration Urban and Street</em>, la manifestazione culturale che chiama a raccolta alcuni dei nomi più influenti della street art internazionale.</p><h2>LA SECONDA EDIZIONE DI “T.R.U.St”</h2> <p>Fortemente voluta dal sindaco Rinaldo Melucci e dall’assessore Fabrizio Manzulli, l’iniziativa trasforma la città di Taranto in un incredibile museo a cielo aperto. Sono infatti sedici i protagonisti della scena contemporanea che, fino al 30 settembre, riempiranno strade e palazzi di forme e colori. </p> <p>Divenuti celebri in tutto il mondo per la loro capacità di valorizzare edifici e monumenti con illustrazioni e messaggi dal forte impatto sociale, gli artisti invitati sono veri e propri punti di riferimento del panorama artistico contemporaneo. Fra i tanti ricordiamo Lidia Cao, autrice di sorprendenti eroine femminili, la britannica Helen Bur, il francese 3ttman e lo spagnolo Belin, conosciuto soprattutto per i suoi murales definiti “post-neocubisti”. All’appello non poteva inoltre mancare <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/11/antonio-gramsci-murale-jorit-firenze" target="_blank">Jorit</a>, l’artista campano che, con i suoi giganteschi ritratti iperrealisti, ha lasciato un’impronta inconfondibile in numerose città tra le quali, ovviamente, la “sua” stessa Napoli.</p> <h2>I LUOGHI DEL FESTIVAL </h2> <p>A cura dell’associazione Rublanum, l’imperdibile rassegna di street art culminerà con la realizzazione dell’opera dell’artista spagnolo Kraser, prevista per il mese di ottobre. Nell’intenzione di ridare nuova linfa vitale a Taranto, tutti gli interventi di rigenerazione urbana si dislocheranno in zone e quartieri differenti della città. Tra questi il centro di Taranto, Tramontone, Paolo VI, Salinella e Isola Madre.  [Immagine in apertura: Dimitris Taxis, <em>Trust</em>, 2020. Ph Iacopo Munno]</p>

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

La app che rilancia il Teatro di Sabbioneta, gioiello rinascimentale

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Ancora novità per la Domus Aurea a Roma

Il lato oscuro di Babbo Natale

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