Il Rijksmuseum di Amsterdam celebra l'importanza delle artiste con una storica iniziativa

Non era mai successo che il Rijksmuseum di Amsterdam, noto per i famosi capolavori della sua collezione, ospitasse i dipinti di artiste donne nella celeberrima Gallery of Honour (la “galleria d'onore” che conserva le opere di Johannes Vermeer, Rembrandt e Frans Hals).Ebbene, a partire dalla prossima riapertura del museo (momentaneamente chiuso a causa della pandemia), la grande sala accoglierà i dipinti di Judith Leyster, Gesina ter Borch e Rachel Ruysch: autrici che, nonostante lo scarso riconoscimento rispetto ai “colleghi” di sesso opposto, hanno lasciato un segno importante nell'arte fiamminga.<h2>IL PROGRAMMA “AL FEMMINILE” DEL RIJKSMUSEUM</h2>La decisione è solo l'ultima di una serie di operazioni condotte dal museo olandese per valorizzare figure femminili del passato scarsamente rappresentate dall'istituzione. Si inserisce in questo percorso il programma di ricerca dedicato allo studio di artiste, collezioniste, curatrici e donatrici che hanno contribuito a rendere il Rijksmuseum uno dei luoghi d'arte più prestigiosi al mondo nel corso dei secoli.Le opere delle tre artiste che saranno prossimamente collocate nella Gallery of Honour sono: il dipinto The Serenade di Judith Leyster (del 1629), il Memorial Portrait of Moses ter Borch di Gesina ter Borch e del fratello Gerard ter Borch, e Still Life with Flowers in a Glass Vase – la natura morta realizzata tra 1690 e il 1720 da Rachel Ruysch.[Immagine in apertura: Rijksmuseum, Gallery of Honour. Photo Erik Smits]

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Addio a Giovanni Gastel, maestro della fotografia

Grave lutto nel mondo della fotografia e delle arti visive: Giovanni Gastel, che avrebbe compiuto 66 anni il prossimo dicembre, si è spento oggi nella sua città natale, Milano. Da alcuni giorni era ricoverato, causa Covid, all'ospedale allestito in fiera, nel capoluogo milanese. Ultimo dei sette figli nati dall'unione fra Giuseppe Gastel e Ida Visconti di Modrone, si era avvicinato all'arte dello scatto da giovanissimo, intraprendendo la carriera professionale alla fine degli anni Settanta.Risale al decennio successivo il suo progressivo avvicinamento al mondo della moda. Nel 1982 una sua fotografia raffigurante una natura morta appare sulla rivista Annabella: si tratta della prima di una lunghissima e fortunata serie di pubblicazioni sulle riviste del settore fashion. In breve tempo, Giovanni Gastel diventa collaboratore di Vogue Italia, cui si aggiungono via via ulteriori testate; viene inoltre scelto per le proprie campagne da alcuni dei brand più influenti della moda italiana: da Versace a Missoni, da Tod’s a Trussardi, fino a Krizia, Ferragamo e altri ancora.<h2>GIOVANNI GASTEL TRA FOTOGRAFIA E MODA</h2>Il connubio fra Gastel e la moda si rafforza negli anni Novanta, anche grazie ai lavori realizzati oltre i confini nazionali, per prestigiose case di moda estere. Parallelamente il fotografo porta avanti una ricerca individuale, estesa pure alla poesia, sulla quale si sofferma la personale che la Triennale di Milano gli dedica nel 1997: a curarla è l'autorevole critico d'arte Germano Celant, scomparso lo scorso mese di aprile. La mostra rappresenta la consacrazione definitiva del fotografo, che negli anni Duemila decide di varcare un nuovo confine del proprio percorso artistico: il ritratto.Appartiene infatti agli ultimi anni la sua produzione ritrattistica, a sua volta indagata dal MAXXI di Roma con il recente progetto espositivo nel quale vengono riuniti duecento ritratti realizzati da Gastel ad alcuni dei più influenti protagonisti del mondo della cultura, del design, dell’arte, della moda, della musica, dello spettacolo e della politica, fra cui Barack Obama ed Ettore Sottsass. A questo stesso filone sono dedicate alcune delle rassegne più recenti che hanno analizzato la sua produzione, fra le quali L'eterno istante. La mostra.Sky Arte renderà omaggio a Giovanni Gastel domenica 14 marzo, alle 19:15, con l'episodio della serie Fotografi a lui dedicato.[Immagine in apertura: Giovanni Gastel sul set di The Square. Prod. Sky Arte e TIWI. Crediti Federica Belli]

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