Si preannuncia un'asta da capogiro per il ritratto di Basquiat firmato da Warhol

Il rapporto tra <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-11-luglio-andy-warhol" target="_blank">Andy Warhol</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/jean-michel-basquiat-mostra-famiglia-new-york" target="_blank">Jean-Michel Basquiat</a> ha sempre affascinato il mondo dell’arte. In un’epoca in cui Warhol era già famoso su scala globale come “araldo” della Pop Art e icona della frenetica scena culturale newyorkese, Basquiat era un talento emergente che arrivava dalla street art. 
Nonostante le tante ambiguità, le divergenze e le complessità, insieme i due diedero vita a una sinergia personale e professionale elettrizzante. A puntare i riflettori su questo speciale rapporto, unico nella storia dell'arte contemporanea, sarà presto la casa d'aste <a href="https://www.christies.com/auctions/20th-21st-century?sitecoreguid={9b1cff85-ced3-4b8c-989e-869a5eb871a5}&sectionname=auctions_nav#overview_Nav" target="_blank">Christie’s</a>, pronta a vendere al migliore offerente uno dei dipinti di Warhol che meglio sintetizza l'amicizia con il giovane pittore. 
<h2>IL RITRATTO DI BASQUIAT ALL'ASTA</h2> Succederà il prossimo novembre, nell'ambito dell'evento 20th/21thCentury Evening Sale. Insieme ad altri pezzi di grande prestigio (tra i quali capolavori di <a href="https://arte.sky.it/foto/mostra-arazzi-cindy-sherman-los-angeles" target="_blank">Cindy Sherman</a>, Barbara Kruger e Richard Prince), a catturare le attenzioni dei potenziali acquirenti sarà senza dubbio il grande ritratto di Warhol dedicato a Jean-Michel Basquiat: una tela di circa 100 x 100 cm, che raffigura il volto del giovane artista su sfondo monocromatico arancione. 
<h2>I DETTAGLI DELL'OPERA</h2> Realizzato nel 1982 con tecnica di ossidazione, il dipinto sancisce la definitiva consacrazione di Basquiat a giovane protagonista nel “pantheon” delle icone predilette di Warhol, da <a href="https://arte.sky.it/news/libro-taschen-marilyn-monroe-Lawrence-Schiller" target="_blank">Marilyn Monroe</a> a Elizabeth Taylor a Elvis Presley. La stima dell'opera supera i 20 milioni di dollari: una quota eccezionale, che promette di salire vertiginosamente nel corso dell'evento. Proveniente dalla collezione privata del magnate Peter Brant, e già esposta nel 2018 al <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/04/nuova-sede-whitney-museum-new-york-architetto-renzo-piano-foto-anteprima-inaugurazione" target="_blank">Whitney Museum</a> di New York (nell'ambito della retrospettiva Andy Warhol: From A to B and Back Again), la tela sarà mostrata a Hong Kong dal 7 al 10 ottobre, per poi fare scalo a Los Angeles e "salpare" verso la sede Christie’s della Grande Mela. 

[Immagine in apertura: Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, 1982. Estimate upon request. Christie's Images Ltd. 2021]

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L'Amazzonia nelle fotografie di Sebastião Salgado

Custode della foresta pluviale più grande al mondo, l'area amazzonica è un territorio maestoso, reso però sempre più fragile dall'azione umana, che sta compromettendo sia la sopravvivenza della sua inestimabile biodiversità sia quella delle popolazioni indigene. Con l’obiettivo di rendere ancora più evidente l'urgenza di queste tematiche, il museo MAXXI di Roma ha recentemente aperto le sue porte al progetto realizzato dal noto fotografo brasiliano <a href="https://arte.sky.it/news/libro-amazzonia-fotografia-sebastiao-salgado" target="_blank">Sebastião Salgado</a>. Come afferma Giovanna Melandri, presidente della Fondazione MAXXI: “Mentre a Milano si svolgono gli incontri Youth4Climate e Pre-COP26, attraverso l’arte e la potenza delle immagini di Salgado vogliamo lanciare un grido d’allarme: secondo una recente ricerca pubblicata su ‘Nature’, oggi a causa degli incendi e della deforestazione la foresta amazzonica produce più CO2 di quanta riesca ad assorbirne. È una scoperta sconcertante e bisogna intervenire subito. L’Amazzonia è il giardino della terra. Salvarla, rispettare e proteggere i suoi custodi significa avere cura del mondo e impedire un genocidio. L’Amazzonia siamo noi. Salviamoci con loro, non per loro. Insieme”.
<h2> LA MOSTRA DI SEBASTIÃO SALGADO AL MAXXI</h2>
 Semplicemente intitolata Amazônia e curata da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/10/le-meraviglie-del-mondo-attraverso-lobiettivo-di-sebastiao-salgado" target="_blank">Lélia Wanick Salgado</a> – ambientalista e produttrice cinematografica, nonché moglie dell’artista –, l’esposizione riunisce, fino al 13 febbraio, oltre 200 fotografie che restituiscono il ritratto di un preziosissimo patrimonio naturale e culturale da salvaguardare a ogni costo. Accompagnato da una colonna sonora composta appositamente da Jean-Michel Jarre (utilizzando i numerosi <a href="https://arte.sky.it/news/amazzonia-salgado-incontro-concerto-roma" target="_blank">suoni ambientali che popolano la foresta</a>), il visitatore potrà così compiere un viaggio inedito al centro del più grande polmone verde della Terra. Suddivisa in sei sezioni tematiche, la mostra scandaglia tutte quelle criticità che, alimentate nel corso del tempo, stanno drasticamente impoverendo il suolo amazzonico. L’Amazzonia vista dall’alto, Dissetare il continente, e Paura e ispirazione sono solo alcuni dei capitoli che introducono il pubblico alla scoperta di un universo poetico fatto di montagne, fiumi, animali e uomini che continuano a resistere affermando la propria identità. 
 <h2>LE PAROLE DI SEBASTIÃO SALGADO</h2>
L'invito ad agire per scongiurare la distruzione di un inestimabile patrimonio naturale emerge anche dalle parole di Sebastião Salgado: “Questa mostra è il frutto di sette anni di vissuto umano e di spedizioni fotografiche compiute via terra, acqua e aria. Sin dal momento della sua ideazione, con ‘Amazônia’ volevo ricreare un ambiente in cui il visitatore si sentisse avvolto dalla foresta e potesse immergersi sia nella sua vegetazione rigogliosa sia nella quotidianità delle popolazioni native. Queste immagini vogliono essere la testimonianza di ciò che resta di questo patrimonio immenso, che rischia di scomparire. Affinché la vita e la natura possano sottrarsi a ulteriori episodi di distruzione e depredazione, spetta a ogni singolo essere umano del pianeta prendere parte alla sua tutela”. [Immagine in apertura: Indigeni Marubo. Stato di Amazonas, Brasile, 1998 © Sebastião Salgado/Contrasto]

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