Il cappello di Napoleone battuto all'asta per una cifra da capogiro

<p>Quando si pensa a <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/08/napoleone-isola-elba-mostra-anniversario" target="_blank">Napoleone</a> è inevitabile associare l'immagine del condottiero francese al suo iconico cappello. Pensate al dipinto di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/12/ricordando-jacques-louis-david" target="_blank">Jacques-Louis David</a> <em>Bonaparte valica il Gran San Bernardo</em>, con il copricapo dipinto bene in vista, a rendere ancora più nobile e austera la figura del generale. In occasione del bicentenario della morte dell'imperatore (scomparso il 5 maggio 1821), la casa d'aste <a href="https://www.sothebys.com/en/" target="_blank">Sotheby's</a> a recentemente ceduto al migliore offerente uno dei circa venti esemplari di cappelli in circolazione.    </p>
<p><a name="auction-header-Desktop-container"></a> È successo lo scorso 22 settembre a Parigi, nell'ambito dell'evento <em>Les Arts sous Influence</em>. È qui che, tra oggetti e cimeli storici di straordinario valore, l'antico copricapo a bicorno è stato venduto al prezzo record di 1,2 milioni di euro. Una cifra eccezionale, che ha superato di gran lunga la <a href="https://www.sothebys.com/en/buy/auction/2021/les-arts-sous-influence-napoleon/the-legendary-a-la-francaise-hat-of-emperor" target="_blank">stima iniziale</a> (tra i 500mila e i 700mila euro).  </p>
<p><h2>NAPOLEONE E LA PASSIONE PER I CAPPELLI</h2> <p>Indossato dall'imperatore francese durante la sua trionfale campagna del 1807, il copricapo è uno dei circa centoventi esemplari conservati in vita da Napoleone, grande appassionato di cappelli. Realizzato in feltro nero, con fascia interna in seta, l'indumento fu regalato dal valletto dell'imperatore a Jean-Baptiste Kuhnel, portiere del palazzo Bruhl-Marcolini di Dresda. Nel 1814 fu poi  acquistato dal politico Sir Michael Shaw Stewart, che lo portò in Scozia. È qui che l'antico cappello fu tramandato di generazione in generazione, rimanendo di proprietà della famiglia fino al 2015 – quando fu venduto alla casa d'aste Christie's per oltre 386mila sterline.  </p>
<p>Tra gli altri cimeli battuti a cifre esorbitanti nel corso dello stesso evento, vale la pena menzionare il <a href="https://www.sothebys.com/en/buy/auction/2021/les-arts-sous-influence-napoleon/a-cased-pair-of-french-flintlock-officers-pistols" target="_blank">set di pistole</a> regalato da Napoleone al duca Antonio Litta (venduto per 126mila euro) e una <a href="https://www.sothebys.com/en/buy/auction/2021/les-arts-sous-influence-napoleon/a-pair-of-empire-patinated-and-gilt-bronze-six" target="_blank">coppia di candelabri in bronzo</a> attribuiti a Pierre-Philippe Thomire (battuti per 176mila euro).  </p>
<p>[Immagine in apertura: courtesy Sotheby’s / ArtDigital Studio. Imperial black felt Bicorne Campaign Hat Wore at Eylau and Friedland. Circa 1806. Est. : 400,000 – 600,000 EUR]</p>

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

16 “cantieri della cultura” per la ripartenza del Paese

<p>Superare il complesso scenario causato dalla pandemia con investimenti che puntano a valorizzare in nostro patrimonio, perché la “rinascita” del Paese non può non passare dalla cultura e dalla sua diffusione. Sono queste le premesse del nuovo <em>Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” 2020, 2021, 2022</em> presentato nei giorni scorsi dal ministro Dario Franceschini.    </p>
<p>Accolto favorevolmente dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni, il progetto di investimenti prevede una serie di interventi destinati alla nascita di nuove realtà culturali e al consolidamento di altre già esistenti. Il costo dell'intera operazione è di 57,4 milioni di euro, per un totale di sedici nuovi progetti diffusi su tutto il territorio nazionale.    </p>
<p><h2>INTERVENTI IN TUTTA ITALIA</h2> <p>Il piano di sviluppo – che trasformerà l'Italia in un grande “cantiere aperto", con la speranza di sostenere lo sviluppo dell'economia e del turismo del Paese –, comprende interventi di restauro, adeguamento, ampliamento e valorizzazione di strutture sparse sul nostro territorio.    </p>
<p>Tra questi la nascita di musei dedicati a nuove tematiche, quali Casa Olivetti a Ivrea (che potrà contare su un finanziamento di 3 milioni di euro destinato alla riqualificazione del complesso conventuale di San Bernardino), il Museo Nazionale della Motocicletta a Pesaro (che sorgerà nell'edificio ex sede del Palazzo di Giustizia) e il Museo Nazionale dell’Arte del Digitale a Milano (frutto di un investimento di 6 milioni di euro).  </p>
<p><h2>RECUPERO E VALORIZZAZIONE</h2> <p>Altri interventi di restauro e adeguamento interesseranno l'Università di Genova, il Museo Etrusco di Villa Giulia e Villa Poniatowski a Roma (con ampliamenti mirati a valorizzare il patrimonio bibliografico e archeologico delle rispettive istituzioni).    </p>
<p>Ulteriori interventi di recupero di immobili riguarderanno beni danneggiati e collocati nel cuore dei centri storici dei Comuni italiani. Ne è un esempio l’ex Convento di San Domenico a Venosa (che, con una dotazione di 4 milioni di euro, sarà interamente riqualificato per ospitare attività culturali, esposizioni e laboratori). Non mancano, infine, progetti rivolti alla sicurezza dei visitatori (come quello di Villa Jovis sull’isola di Capri) e interventi mirati alla preservazione dell'identità storica dei luoghi (come nel caso dell'ampliamento del Civico Museo Archeologico della Necropoli longobarda di Romans d’Isonzo e del Castello di Carlo V a Lecce).   </p><h2>LE PAROLE DI DARIO FRANCESCHINI</h2></p>
<p>A chiarire le intenzioni di questa lodevole operazione è lo stesso ministro Dario Franceschini, che ha così commentato l'iniziativa: “<em>Sedici interventi che si estendono dal Nord al Sud Italia e interessano beni di proprietà statale, comunale e privata, comprendendo Comuni piccoli e di grandi dimensioni e siti Unesco. Si tratta di progetti e cantieri che contribuiscono al recupero e alla nascita di importanti realtà del patrimonio culturale nazionale, e che sostengono lo sviluppo e la ripresa economica del Paese</em>”. Per conoscere nei dettagli la lista dei siti coinvolti nel piano, vi invitiamo a consultare la <a href="https://www.beniculturali.it/comunicato/21314" target="_blank">pagina web del MiC</a>.  </p>
<p>[Immagine in apertura: Palazzo Ca' Michiel dalle Colonne, Venezia. Photo Arianna Testino]</p>

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Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

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