Il concorso di Land Art per uno dei parchi più suggestivi della Lombardia

C'è tempo fino al 30 giugno per partecipare al concorso lanciato dal Distretto Culturale del Barro, associazione costituita da comuni ed enti legati all'area del Monte Barro, in provincia di Lecco. L'obiettivo della iniziativa, giunta al terzo appuntamento, è la realizzazione di un'opera ispirata al legame uomo-natura e destinata al Parco regionale del Monte Barro, già custode del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto.Il bando, rivolto a tutti gli artisti che abbiano raggiunto la maggiore età e che abbiano dimestichezza con lo spazio pubblico, promuove l'ideazione e la creazione di un intervento installativo su una supericie di non oltre 12 metri quadrati, ottenuto con l'impiego di materiali naturali che esaltino il dialogo con l'ambiente nel quale sarà collocata l'opera.<h2>I PREMI E LA MOSTRA COLLETTIVA</h2>La giuria, composta da artisti, critici d'arte e rappresentanti delle istituzioni locali, individuerà i tre progetti migliori. All'autore del primo progetto classificato sarà riconosciuto un premio di 1500 euro e la sua opera sarà installata nel Parco regionale del Monte Barro. Tutti i progetti partecipanti saranno esposti in una mostra collettiva promossa dagli organizzatori. Dettagli e modalità di adesione sono consultabili sul <a href="http://www.distrettodelbarro.com/il-bando-2021/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">sito</a> del Distretto.[Immagine in apertura: Lecco. Photo by ludovica on Unsplash]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

La storia di Luis Sepúlveda e del suo celebre gatto

“Un giorno di tanto tempo fa bussò alla nostra porta un umano grande e grosso, con barba, baffi e capelli neri. Somigliava straordinariamente a Zorba, un mio vecchio amico, come gli umani somigliano sempre al loro gatto o al loro cane. Non aveva gli artigli lunghi come un cerino, ma il sorriso invisibile era lo stesso. Capii allora con emozione che era il famoso Luis Sepúlveda, lo scrittore che dava voce alle creature che non avevano voce, insomma l’umano più famoso e amato dai gabbiani e dai gatti del porto di Amburgo”. A pronunciare queste parole è il felino protagonista di Storia di Luis Sepúlveda e del suo gatto Zorba (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina), il libro semi-biografico dedicato al grande scrittore cileno e al suo libro più famoso.<h2>LA VITA DI SEPÚLVEDA</h2>Scritto da Ilide Carmignani, amica e traduttrice del poeta e attivista scomparso lo scorso anno a causa del Coronavirus, il volume è un breve viaggio per ragazzi nella storia “incandescente” dell'autore.Nato nel 1949 in un albergo nella terra ai confini del mondo, Luis comincia il suo racconto dai nonni e dall’infanzia a Santiago, per poi ricordare il primo amore e l’incontro con Carmen Yáñez, sua compagna di vita. Il gatto lo ascolta parlare dell’entusiasmo per l’elezione di un presidente chiamato Allende e del tragico golpe che lo costringerà all’esilio, della lunga esperienza in Amazzonia accanto agli indios e dell’arrivo in Germania, dove inventerà la favola della gabbianella per fare addormentare i suoi tre bambini. Una vita avventurosa e intensa, narrata attraverso una voce perfettamente intonata a quella dell'amato scrittore. Come se si trattasse di un racconto in prima persona...

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