I documentari vincitori dei Nastri d'Argento 2021

Nonostante le circostanze il grande cinema non si ferma, così come la qualità delle produzioni relative alla settima arte in Italia. A dimostrarlo è la recente assegnazione dei Nastri d'Argento ai documentari: una serie di riconoscimenti che, come ogni anno, il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani ha attribuito a quelle pellicole che si sono maggiormente distinte per l'attenzione al reale e per la capacità di offrire sguardi inediti sui temi del presente.Ad attestarsi al primo posto nella sezione Cinema del reale, imponendosi su una cinquina di grande spessore, è stato Mi chiamo Francesco Totti, il film di Alex Infascelli dedicato al calciatore “simbolo” della Capitale. Il Nastro d’Argento per la categoria Cinema, spettacolo e cultura è stato invece assegnato al documentario The Rossellinis. Presentata alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, e diretta da Alessandro Rossellini, la pellicola racconta il prestigioso “clan” familiare, omaggiando le imprese artistiche compiute dal “padre” del Neorealismo Roberto Rossellini e dai suoi figli e nipoti.<h2>IL CASO BRAIBANTI</h2>Dedicata alla memoria di Cecilia Mangini, l'edizione 2021 dei Nastri d'Argento ha visto infine trionfare Il caso Braibanti, che si è aggiudicato il primo premio per la sezione Docufiction. Girato da Carmen Giardina e Massimiliano Palmarese, il film ripercorre la storia di Aldo Braibanti, lo scrittore, sceneggiatore e poeta antifascista italiano condannato dal regime per le sue idee politiche e la sua omosessualità. Caratterizzato da un lavoro di ricostruzione dei fatti attento e dettagliato – forte delle testimonianze di Piergiorgio Bellocchio, Dacia Maraini, Lou Castel, Maria Monti e altri –, il film sarà prossimamente in onda su Sky Arte.[Immagine in apertura: Photo by Denise Jans on Unsplash]

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I documentari vincitori dei Nastri d'Argento 2021 | Sky Arte

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Un Banksy milionario a sostegno della sanità inglese

Era il 6 maggio dello scorso anno quando, su una parete interna dello University Hospital di Southampton, era apparso un grande disegno in bianco e nero di Banksy: un omaggio al servizio sanitario inglese e a tutti coloro che, in piena pandemia, si stavano battendo in prima linea per il bene della comunità. Ammirata fino a oggi solo da dottori, infermieri e pazienti in cura presso il centro ospedaliero, l'opera sarà presto battuta all'asta da Christie's, con l'obiettivo di raccogliere fondi da destinare al Sistema sanitario nazionale britannico (NHS).Grande circa un metro quadrato e posta sotto cornice, l’opera raffigura un bambino mentre gioca con il pupazzetto di un’infermiera (con tanto di croce rossa sul petto, mascherina e mantello da supereroe). Inclusa nel listino della sessione di vendita 20th Century Art Evening Sale, in calendario il prossimo 23 marzo, l'opera dovrebbe essere battuta per una cifra tra 2,5 e 3,5 milioni di sterline. Come detto, l'incasso sarà devoluto al Sistema sanitario nazionale, mentre l'ospedale non sarà lasciato “orfano” del disegno, sostituito da una riproduzione fedele regalata al personale e ai pazienti.<h2>IL MURALE IN OMAGGIO A OSCAR WILDE</h2>Nel frattempo lo street artist è tornato a far parlare di sé per un nuovo intervento urbano. Stiamo parlando di The Create Escape, il murale dipinto su una facciata esterna dell'ex prigione di Reading, dove fu rinchiuso anche Oscar Wilde. E proprio lo scrittore "dandy" è omaggiato dall'opera, che raffigura un detenuto in fuga con la sua macchina da scrivere. Dopo ore di tentennamenti in merito all'autenticità dell'intervento, il murale è stato rivendicato dall'artista in perfetto stile Banksy, ovvero con un curioso video-tributo al leggendario Bob Ross – il pittore noto al grande pubblico per lo storico programma televisivo The Joy of Painting.[Immagine in apertura: Banksy, Game Changer, oil on canvas, 35.7/8 x 35.7/8in. (91 x 91cm.), painted in 2020. © Christie’s Images Ltd. 2021]

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