Quali sono i 100 dipinti che hanno sconvolto il mondo?

Dal Crocifisso di Santa Croce di Cimabue alla Marilyn di Andy Warhol, passando per la Tempesta di Giorgione e Les Demoiselles d’Avignon di Pablo Picasso. È una staffetta di straordinari capolavori quella messa su carta da Flavio Caroli, autore de I 100 dipinti che sconvolsero il mondo: il nuovo compendio che ripercorre la storia dell’arte attraverso le opere pittoriche più iconiche di sempre.<h2>L'OPERA D'ARTE AL CENTRO</h2>Edito da 24 ORE Cultura nell'ambito della collana di saggi inaugurata con Le 100 mostre che sconvolsero il mondo, il libro – in uscita l'8 aprile – è un omaggio ai cento dipinti più innovativi: opere che, grazie alla loro forma o al loro contenuto, hanno cambiato per sempre il corso degli eventi fino a influenzare i gusti del nostro tempo, ponendosi come punto di rottura tra un prima e un dopo.Sono in tutto otto i secoli “toccati” dalla narrazione. Di data in data, ciascun capolavoro è approfondito in relazione al contesto storico e sociale di appartenenza, attraverso parole che mettono in luce le peculiarità che l’hanno portato a segnare un significativo punto di svolta nella storia. Un racconto vivido e affascinante, e un'occasione inedita per ripercorrere il lungo e tortuoso cammino dell'arte a partire dalle opere e dalla loro capacità di influenzare intere epoche e civiltà.[Immagine in apertura: Georges Seurat, Pomeriggio alla Grande Jatte. 1884-1886 Chicago, Art Institute. Courtesy Art Institute, Chicago]

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Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

La scrivania "intelligente" per lavorare e studiare all'aperto

La pandemia che ci affligge da oltre un anno ha imposto notevoli cambiamenti alla nostra routine, accelerando i processi di transizione verso una società più agile e “smart”. Esempi eccellenti di questa trasformazione arrivano dal mondo del lavoro e della didattica, costretti a rimodularsi privilegiando soluzioni digitali e da remoto.Con l'obiettivo di favorire questo cambio di passo, fornendo una risposta alle criticità emerse dallo smart-working e dall'insegnamento a distanza, quattro giovani progettiste – laureate nel 2018 alla Scuola di Architettura dell’Università di Firenze – hanno ideato un nuovo oggetto d'arredamento urbano: si tratta di desko, la scrivania mobile per il lavoro e lo studio all’aperto.<h2>IL PROGETTO DESKO</h2>Pensato per essere collocato in giardini, parchi, aree verdi pubbliche, biblioteche e cortili di sedi universitarie, desko consiste in un elemento d'arredo in stile minimal: una scrivania che permette di lavorare o studiare all'aria aperta, sopperendo alle problematicità e alla frustrazione dovute all'eccessiva sedentarietà causata dal lockdown.Provvista di pannello fotovoltaico, la scrivania è autosufficiente a livello energetico, consentendo di utilizzare computer e dispositivi portatili per il lavoro e, allo stesso tempo, di ricaricare monopattini elettrici o altri mezzi di mobilità a basso inquinamento. Realizzata con plastica riciclata, la scrivania è modulare e aggregabile, adattabile a diverse soluzioni a seconda delle necessità. Connessa a un'app dedicata, la postazione è inoltre prenotabile a distanza e all'orario preferito. Un progetto intelligente, che offre risposta – almeno in parte – ai limiti imposti dalla vita domestica forzata e, nondimeno, al rinnovato bisogno di vivere spazi naturali poco frequentati o conosciuti.[Immagine in apertura: esempio di installazione della seduta desko nel Giardino dell’Orticoltura di Firenze. Credits: M.V. Arnetoli, E. Belardi, E. Gelli, C. Tinti, 2021]

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