Remo Remotti outsider della cultura in un nuovo fumetto

Che cosa accomuna <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/09/fumetto-davide-toffolo-editoria" target="_blank">Davide Toffolo</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/02/la-storia-di-remo-remotti-un-artista-politically-incorrect" target="_blank">Remo Remotti</a>? Distanti cronologicamente (figli di due generazioni differenti), geograficamente (l'uno di Pordenone, l'altro di Roma) e stilisticamente (il primo legato al linguaggio del disegno, l'altro alla poesia performata), questi due protagonisti della cultura italiana del nostro tempo si "incontrano" tra le pagine di un nuovo graphic novel: una dichiarazione di stima e affetto, nata dall’ammirazione e dalla curiosità di Toffolo nei confronti del leggendario outsider romano. 
Pubblicato da<a href="https://arte.sky.it/news/libro-rizzoli-francesco-guccini" target="_blank"> Rizzoli Lizard</a> con il titolo L’ultimo vecchio sulla Terra, il fumetto (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) restituisce uno sguardo lucido e poetico sulla vita e sulla personalità istrionica di Remotti: poeta, attore (ricordate il Sigmund Freud in Sogni d'oro di Nanni Moretti?), pittore, cantante, drammaturgo e molto altro ancora. 
<h2>REMO REMOTTI SECONDO DAVIDE TOFFOLO</h2> Riportato in vita grazie al tratto libero e sbarazzino del fumettista e cantante dei Tre Allegri Ragazzi Morti, il roboante protagonista del libro (scomparso nel 2015) è narrato sia negli aspetti biografici che sentimentali. L’infanzia borghese, la giovinezza da pittore cosmopolita, la passione per la poesia (e per le donne), il vizio della performance e la tardiva scoperta del cinema: ogni scelta della vita di Remotti sembra dettata dalla passione e dall'amore sfrenato per la libertà. 
“Tutte le parole scritte qui dentro sono di Remotti, io ci ho messo il mio superpotere, quello del disegno”, scrive il “cantante mascherato” nell'introduzione al volume. “Mi sono ispirato ai suoi disegni giovanili, quelli fatti in Perù, a Lima negli anni Cinquanta, quando se ne andò da Roma per trovare se stesso. Ho scelto le sue filastrocche per me più significative, quelle che parlano del suo amore per la vita, per l'arte del Novecento e per la psicanalisi”. Un tributo a colori a una delle voci più originali e controcorrente della cultura italiana, da parte di una delle matite più amate del fumetto nazionale.

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Silvano Campeggi, in arte Nano, è stato l’ultimo grande illustratore del cinema. I suoi manifesti ‒ da Via col Vento a West Side Story, passando per Casablanca e Ben Hur ‒ hanno fatto sognare generazioni di spettatori prima ancora di entrare in sala. Artista prolifico, ha disegnato più di 3000 manifesti per tutte le più grandi case di produzione americane: Warner Bros, Paramount, Universal, Columbia, United Artists, 20th Century Fox. Nano ha attraversato il Novecento con la matita in mano, lavorando ogni giorno fino a 95 anni. Il documentario As time goes by – L’uomo che disegnava sogni, diretto da Simone Aleandri, in onda su Sky Arte domenica 26 settembre, celebra la memoria di Silvano Campeggi, ripercorrendone l’esistenza.

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