In Toscana un grande gioco dell'oca fatto di argilla

Attività ludica tra le più antiche e amate della nostra tradizione, il gioco dell'oca si prepara a “sbarcare” dal tavolo al prato. O meglio: dalla dimensione domestica a quella pubblica e open space. È questo quanto auspicato dagli ideatori dell'iniziativa C’è sempre tempo per giocare, la campagna di raccolta fondi per realizzare il primo gioco dell'oca a grandezza "maxi" prodotto con argilla di recupero.Pensato all'interno dell’iniziativa Social Innovation Jam 2 di Fondazione CR Firenze – in collaborazione con Impact Hub Firenze e Feel Crowd, e grazie all'azione del team di architette e designer Le Cocciute –, il gioco sarà installato a Montelupo Fiorentino, città della ceramica.<h2>IL GIOCO DELL'OCA IN FORMATO GIGANTE</h2>È qui, nel piccolo comune in provincia di Firenze, che il gioco prenderà forma, con l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini sul tema della rigenerazione sia ambientale che sociale. Oltre a riqualificare i giardini Beaucaire, luogo di incontro all'aperto per i più piccoli, il progetto sarà infatti interamente realizzato con scarti di argilla. Ogni casella del percorso racconterà la storia di Montelupo, i suoi luoghi, le sue curiosità, i suoi personaggi, le sue peculiarità e sarà realizzata seguendo il metodo di recupero MoMi, che punta a divenire un marchio certificato simbolo di sostenibilità ambientale e artigianale.L'obiettivo del <a href="https://www.eppela.com/it/projects/29736-c-e-sempre-tempo-per-giocare" target="_blank" rel="noopener noreferrer">crowdfunding</a> è raggiungere la somma di 6mila euro. La quota sarà successivamente raddoppiata dalla Fondazione CR Firenze, consentendo non soltanto la realizzazione dell'opera pubblica, ma anche una serie di pubblicazioni, workshop e attività parallele intorno ai temi dell'artigianato e della sostenibilità.[Immagine in apertura: Render Arch. Camilla Meciani - team Le Cocciute]

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Sophia Loren e la grande fotografia ad Artbox

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Le scritte al neon di Marcello Maloberti a The Square

Addio a Lawrence Ferlinghetti, icona della Beat Generation

Nome di riferimento della Beat Generation, il leggendario scrittore ed editore statunitense Lawrence Ferlinghetti si è spento nella sua casa di San Francisco lo scorso 22 febbraio. Sconfitto da una malattia polmonare, l'artista è scomparso all'età di 101 anni, facendo calare il sipario su una delle avventure editoriali più entusiasmanti e influenti dell'ultimo secolo.Nato nello Stato di New York il 24 marzo 1919 da padre italiano e madre franco-portoghese, Ferlinghetti trascorse parte della sua infanzia in Europa, a Strasburgo, affidato a una zia dopo il ricovero della madre in manicomio. Solo durante l'adolescenza fece ritorno negli Stati Uniti, intraprendendo gli studi da giornalista alla Columbia University. Durante la Seconda Guerra Mondiale partecipò allo sbarco in Normandia come parte della Marina americana, alimentando la sua avversione per la guerra e la violenza.<h2>LAWRENCE FERLINGHETTI SCRITTORE-EDITORE</h2>Diventato “pacifista radicale”, e dopo un breve periodo di studio a Parigi, Ferlinghetti tornò a San Francisco, ponendo le basi per quella che sarebbe stata la sua lunga e fertile attività di scrittore ed editore. È qui, infatti, che nel 1953 fondò City Lights, storica libreria considerata il baricentro dell'intera cultura Beat americana. Amico di Gregory Corso, Jack Kerouac, William Burroughs e Charles Bukowski, con la libreria e casa editrice pubblicò alcune fra le opere più emblematiche di quegli anni: su tutte l'Urlo di Allen Ginsberg, per il quale fu processato con l’accusa di aver diffuso oscenità.Romanziere e autore di diverse raccolte di poesie – tra le ultime pubblicazioni l'autobiografia Little Boy, stampata nel 2019 per il suo centesimo compleanno –, Ferlinghetti fu anche pittore. Fra le mostre italiane più recenti si ricordano l'antologica 60 anni di pittura, ospitata nel 2010 al Museo di Roma, la retrospettiva al MANN di Napoli del 2013 e A Life: Lawrence Ferlinghetti. Beat Generation, ribellione, poesia, presentata al Museo di Santa Giulia di Brescia nel 2017.[Immagine in apertura: Portrait of American poet and activist Lawrence Ferlinghetti as he poses outside the bookstore he co-founded, City Lights Booksellers, in the North Beach neighborhood, San Francisco, California, September 1977. (Photo by Janet Fries/Getty Images)]

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Cinema e poesia nelle illustrazioni di Mara Cerri

Lo storico incontro fra Cesare Lombroso e Lev Tolstoj