Centinaia di catene in alluminio rifanno il look alla Casa Batlló di Gaudí

In occasione di Casa Batlló 10D Experience, il nuovissimo progetto di visita immersiva concepito appositamente per l’omonimo edificio catalano, la celebre <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/03/architettura-catalogna-archivio-online/" target="_blank">Casa Batlló</a> riapre le sue porte al pubblico dopo i lavori di ristrutturazione. Reinventato tra il 1904 e il 1906 dal geniale Antoni Gaudí, il palazzo è oramai conosciuto a livello mondiale come uno dei simboli di Barcellona: una pietra miliare dell’architettura moderna, destinata a brillare di una nuova luce grazie agli inediti allestimenti. Con una superficie aggiuntiva di duemila metri quadrati – ideati per accogliere sistemi di intelligenza artificiale, ologrammi e ambienti immersivi progettati dagli artisti multimediali Miguel Alonso e Refik Anadol –, l’innovativo percorso di visita si fa ancora più esclusivo grazie alla maestria del noto architetto nipponico Kengo Kuma.<h2>IL PROGETTO DI KENGO KUMA</h2> Il progetto di Kengo Kuma & Associates celebra l’uso che Gaudí ha fatto della luce per la creazione di questo suo capolavoro architettonico. I 164mila metri di catena Kriskadecor, dislocati tra l’atrio e la nuova scala che collega gli otto piani del palazzo con gli ambienti sottostanti, danno forma a un viaggio percettivo lungo l'intera altezza dell'edificio. Con l'intervento firmato da Kuma lo spazio si veste di tende a maglie di alluminio che catturano la luce mostrandola in tutte le sue forme. L’affascinante differenza di luminosità che si avverte non è determinata da alcun dispositivo tecnologico, ma dalle tonalità cromatiche che compongono le strutture in alluminio (più chiare verso il tetto e tendenti al nero man mano che si scende). Questa gradazione di luce innesca una silenziosa narrazione poetica che accompagna lo spettatore nel suo percorso: dal cielo alla terra e dall’ombra alla luce, utilizzando quest’ultimo elemento come se fosse la grammatica stessa dell’intera Casa. La copertura del soffitto con pannelli acustici all’avanguardia, inoltre, contrasta il rumore all’interno della Casa, garantendo così un'esperienza sensoriale ancora più coinvolgente.
[Immagine in apertura: Photo Jordi Anguera]

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Lo storico ufficio postale di Rotterdam si trasforma in un tempio di storia e modernità

Le foto della nuova Fondation Cartier a Parigi

La vita e i progetti dell'architetta Gae Aulenti

Un’esplosione di luci per il Light Festival di Vilnius

Dal 13 al 15 agosto torna l’atteso evento che colora la città di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/01/vilnius-mo-museum-mostra-anni-novanta/">Vilnius</a> con proiezioni e installazioni luminose: stiamo parlando del Light Festival. Nata il 25 gennaio 2019 per celebrare il compleanno della capitale lituana, la rassegna artistica si preannuncia spettacolare, nonostante le difficoltà legate all'emergenza sanitaria. Approfittando della particolarità delle nuove date (il 15 agosto si festeggerà infatti anche l'Assunzione della Beata Vergine Maria, ricorrenza che, in Lituania, unisce tradizioni tanto cristiane quanto pagane), questa nuova edizione si concentrerà sulla tavolozza dei colori estivi per rendere l’evento ancora più suggestivo. <h2>LE INSTALLAZIONI LUMINOSE DEL LIGHT FESTIVAL</h2> Durante i giorni del festival sarà possibile ammirare circa una ventina di opere di Light art prodotte da artisti sia locali che provenienti da Paesi come Francia, Germania, Romania, Regno Unito e Paesi Bassi. Allestite tra monumenti storici, piazze, strade e aree verdi di Vilnius, le installazioni luminose presentate al Light Festival fungeranno anche da spunti di riflessione per accettare i cambiamenti che stanno avvenendo nella nostra società: ne sono un esempio Connection – realizzata dal light designer lituano Vėjas Aliukas ispirandosi alla capacità dell’essere umano di connettersi e di rinnovarsi adattandosi a qualsiasi circostanza – e Hypar, il progetto dell’omonimo collettivo olandese che, grazie a una serie di lampeggianti cubi di alluminio color arcobaleno, mette in scena la sinergia tra tecnologie e natura sottolineando, al contempo, l’importanza del rispetto dei diritti di tutti. Emblematico è inoltre l’intervento dell’artista inglese Parker Heyl che, nello storico Reformers’ Garden, presenterà l’imponente opera di arte elettronica analogica Jacob’s Wall, progettata per assumere forme e composizioni sempre diverse.Per rendere il percorso espositivo del festival facilmente individuabile, è stata appositamente concepita una app in grado di accompagnare i visitatori in un itinerario improntato al dialogo fra la natura e l'ambiente urbano. Per ulteriori informazioni sull’evento si consiglia di consultare il <a href="https://lightfestival.lt/en/">sito ufficiale</a>. [Immagine in apertura: Vilnius Light Festival 2020. Photo by Saulius Ziura]

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A Cagliari la prima grande mostra dedicata ad Antonio Ligabue

A Parigi l'arte minimalista in mostra come mai prima d'ora