
Il nuovo libro di Altan, maestro del fumetto italiano
Letteratura
23 ottobre 2021

Il nuovo libro di Altan, maestro del fumetto italiano
Letteratura
23 ottobre 2021
Torna in libreria il grande Altan, maestro d'ironia del fumetto italiano. Il nuovo volume è una straordinaria parata di personaggi ironici e dissacranti. Una raccolta di vignette per ridere e riflettere sui vizi, sulle fragilità e sugli insindacabili difetti del nostro Paese.
I personaggi dei fumetti di Altan siamo noi: esseri umani fragili, disincantati, velenosi. Personaggi costantemente alle prese con difficoltà grandi e piccole del quotidiano, e disperatamente somiglianti fra loro. A provarlo in maniera lampante è l'ultimo volume dedicato a questo maestro assoluto della nona arte italiana (noto ai più per le avventure della mitica Pimpa e le fulminanti vignette satiriche pubblicate su La Repubblica). Stiamo parlando di A me gli occhi, una carrellata di immagini nitide e potenti che illuminano, confortano, pungolano.
IL NUOVO LIBRO DI ALTAN
Sì, perché all'interno della ricerca del fumettista trevigiano (al secolo Francesco Tullio-Altan) tagliente ironia e passione civile si fondono in maniera peculiare, coniugate da un tratto essenziale e battute che sono “bocconi amari” – per citare le parole del grande Umberto Eco, l'intellettuale che amava i fumetti.
Edito da Salani, il libro (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) è una densa e vivace selezione di vignette – scelte e suddivise per capitoli dallo stesso artista. Scorrendo le quasi duecento pagine del volume ce n'è per tutti: dai preti bigotti ai politici in campagna elettorale, dalle donne sensuali in vena di battute appuntite (“Sarebbe ora di cambiare l'Italia, se qualcuno ci ritira quella usata”) alle persone comuni e alla loro complessa semplicità (“Ci attendono importanti scadenze. Speriamo di non scadere noi mentre aspettiamo”).
FUMETTI PER CAPIRE CHI SIAMO
“I personaggi di Altan vengono da un non-luogo che è la nostra memoria distratta, la nostra coscienza intorpidita, la nostra moralità piena di compromessi ed è per questo che le loro poche parole colpiscono con tanta forza, perché non possiamo attribuirle a questa o a quella storia o situazione: ci arrivano dritte da un'intelligenza che spesso abbiamo soffocato, anestetizzato dal cicaleccio che produce ogni giorno la nostra vita sempre frenetica e distratta”, scrive Paolo Mereghetti nell'introduzione al volume.
“Perché le frasi che scolpiscono in quel bianco senza confini non sono mai delle rivelazioni, piuttosto hanno la forza dell'illuminazione, di chi all'improvviso è capace di squarciare l'ovattata opacità in cui ci accucciamo ogni giorno e mostrarci quello che non abbiamo voluto vedere”.
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