
Il libro che fa luce su Pier Paolo Pasolini pittore
Letteratura
08 ottobre 2021

Il libro che fa luce su Pier Paolo Pasolini pittore
Letteratura
08 ottobre 2021
In corrispondenza della mostra “Fotogrammi di pittura” (in corso alla Fondazione Magnani-Rocca di Traversetolo, in provincia di Parma), Silvana Editoriale pubblica un denso compendio dedicato alla pratica pittorica di Pier Paolo Pasolini. Un volume che ripercorre le connessioni tra cinema e arti figurative nella carriera del grande regista bolognese.
Sono tante le “etichette” che potremmo attribuire a Pier Paolo Pasolini, intellettuale di straordinaria portata impegnato nel corso della sua carriera in ambiti diversi del sapere. Tra queste “etichette” alcune sono ben note, e sono quelle del Pasolini regista, poeta e scrittore: i film e i libri realizzati in vita dal maestro nato a Bologna sono patrimonio della cultura del Novecento italiano, riferimenti per intere generazioni di letterati e cineasti che in lui avrebbero trovato un modello etico, politico e culturale da seguire.
Meno esplorata, eppure altrettanto meritevole di attenzione, è invece l'attività pittorica di Pasolini, da intendere non come sterile vezzo giovanile, ma come autentica passione alimentata nel corso dell'intera parabola creativa: dalle primissime esperienze fanciullesche (iniziò a dipingere prima che a comporre versi) agli anni universitari, dove la vocazione diventò concreta grazie agli insegnamenti di Roberto Longhi.
PASOLINI TRA CINEMA E PITTURA
A pochi mesi dal centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (avvenuta il 5 marzo 1922), un nuovo volume edito da SilvanaEditoriale sottolinea i numerosi punti di contatto tra la storia dell’arte e le opere cinematografiche del regista, mettendo in luce riferimenti e modelli estetici presi in prestito dalla pittura e applicati al grande schermo.
Curato da Stefano Roffi e Mauro Carrera, il libro – dal titolo Fotogrammi di pittura (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) – è un'incursione nella pratica pittorica di Pasolini, capace di “dipingere” con la macchina da presa. Pensate a opere come Accattone, Mamma Roma, Il Vangelo secondo Matteo e Salò o le 120 giornate di Sodoma: in ognuno di questi film i lunghi primi piani, le inquadrature dense di dettagli e le riprese ravvicinate dei volti “scultorei” degli attori tradiscono più di un rimando a grandi artisti del passato quali Mantegna, Caravaggio, Pontormo, Piero della Francesca, Giotto, Velázquez e Francis Bacon. Forte di cinquanta illustrazioni e approfondimenti critici, il volume evidenzia questi riferimenti, rivelando nuove informazioni sul dialogo fra letteratura, cinema e arti figurative nella produzione pasoliniana.
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