La mostra che fa riflettere sulla felicità

Quali sono i passi da compiere per il raggiungimento della felicità? A questa domanda il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/12/berna-mostra-pittura-svizzera/" target="_blank">Kunstmuseum di Berna</a> prova a dare una risposta organizzando un’importante mostra che mette in relazione le problematiche del nostro tempo con la concezione della vita secondo gli usi e i costumi dell’epoca barocca. The Way to Happiness. The Bern Tablet of Cebes and Baroque Imagery è infatti il titolo scelto dai curatori Annette Kranen e Urte Krass per questa esposizione che, dal 3 settembre fino al prossimo 28 novembre, accompagnerà il pubblico alla scoperta degli ideali e dei valori della vita borghese del XVII secolo. Una società, caratterizzata da forti contraddizioni, nella quale il gusto per l’eccesso si scontra con l’attuazione di rigide norme e convenzioni sociali: un esempio su tutti, il regolamento in merito ad abiti e accessori, pubblicato nel 1628, che stabiliva perfino l'altezza del Brämi-Kappe, il copricapo in pelliccia. Grazie a un percorso espositivo suddiviso in tre sezioni principali, lo spettatore sarà invitato dapprima a scoprire la cultura materiale dell'alta società bernese per poi contemplare allegorie e personificazioni dei vizi e delle virtù che gli esseri umani sono destinati a incontrare nella loro vita. L’ultima sala, oltre a riunire imponenti dipinti che rimandano a valori universali come la saggezza e la conoscenza, custodisce il cuore pulsante dell’intera mostra. <h2>LA MONUMENTALE TAVOLA DI CEBETE</h2> Protagonista assoluta è infatti la monumentale Tavola di Cebete, un’opera ampia oltre tre metri dipinta nel 1633 dal pittore e cartografo svizzero Joseph Plepp. Basato su un’incisione su rame dell’artista olandese Hendrick Goltzius (che a sua volta si rifà a un testo classico attribuito al filosofo greco Cebete), il capolavoro del maestro bernese si compone di oltre 200 figure, collocate in uno spazio distinto in tre momenti ben precisi, per indicare il cammino dell'uomo verso la felicità. Secondo l’artista è solo percorrendo un sentiero costellato di vizi e tentazioni che la ragione e l’educazione possono condurre il tormentato animo umano alla conoscenza di ciò che è veramente importante. La Tavola di Cebete sarà presentata per la prima volta nel suo contesto storico-culturale insieme all’allestimento di stampe, disegni e dipinti dell’epoca provenienti sempre dalla collezione del Kunstmuseum. Tra le altre opere presenti in mostra ricordiamo La tentazione di Sant’Antonio (1518-20) del pittore Niklaus Manuel, la macabra copia della allegoria ispirata alla riflessione sulla Vanitas di Jacopo Ligozzi ed eseguita da un artista sconosciuto e diverse nature morte sempre di Joseph Plepp. [Immagine in apertura: Joseph Plepp. Die Berner Kebes-Tafel: eine hellenistische Wegleitung zum Heil, um/vers 1633. Öl auf Leinwand, 161,4 x 308,2 cm, Kunstmuseum Bern, Staat Bern, Geschenk Karl von Büren, Bern]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

L'estate toscana è pronta ad accogliere la nuova edizione di Cirk Fantastik!, il festival internazionale di <a href="https://arte.sky.it/news/festival-circo-musica-teatro-firenze" target="_blank">circo </a>contemporaneo che, sul finire di agosto e nel mese di settembre, raggiungerà Scandicci e Firenze insieme a un programma denso di novità e anteprime. Si comincia proprio dal Castello dell'Acciaiolo di Scandicci che, dal 26 al 29 agosto, farà da cornice a spettacoli nei quali teatro e linguaggio circense si combineranno dando forma a risultati sorprendenti. Ne è un esempio Corde Nuziali di Circo Pitanga, in scena durante la serata inaugurale. Teatro fisico e acrobazia si mescolano in una narrazione a tinte comiche capace di coinvolgere sia i bambini sia un pubblico adulto, mentre Rendez-vous! della Compagnia Begherè, in calendario il giorno successivo, è un mix di trucchi, musiche e virtuosismi tipici del mondo del circo. Sabato 28 l'universo femminile e l'incontro con il diverso saranno di ispirazione rispettivamente a Lei chi?, lo spettacolo della compagnia Garofani Nexus che mette in dialogo corpo ed emozioni, e Tre piccioni con un favola della compagnia Cieocifa. Domenica 29, infine, spazio ad Alessandro De Luca con Elettroradiogramma e a Nuovo Cinema Circo di Raffaele De Ritis, un percorso alla scoperta delle tracce del circo nelle immagini filmate del Novecento.<h2>IL CIRCO APPRODA A FIRENZE</h2> L'appuntamento fiorentino, invece, in programma dal 9 al 19 settembre al Parco delle Cascine, sarà animato da spettacoli che si susseguiranno senza sosta. Fra questi spiccano Kairos ‒ Sinfonia del tempo, Ballata d'autunno e La Dolce Follia della compagnia Teatro nelle Foglie, Casa Romantika di Giulivo Clown, Bakéké della compagnia Frizzo, Gretel di Quattrox4 e Davaii della compagnia Da Circ. Non mancheranno i richiami diretti al teatro, con Ritmi aziendali di Tedavi '98 e Il sangue dei Macbeth di Daniele Favilli, che offrirà una rilettura in chiave contemporanea del grande classico shakespeariano. La dieci giorni fiorentina, inoltre, avrà anche un'altra "sede", il progetto Politeama/Teatri mobili en plein air (nell'immagine in apertura) sviluppato intorno al CamionTeatro, dove, nel rispetto delle norme vigenti per contrastare l'emergenza sanitaria, gruppi di 70 persone alla volta potranno assistere ai Teatrini Emozionali e al Teatro di Figura Contemporaneo, nel solco dell'iniziativa promossa dalle Compagnie Girovago e Rondella e Dromosofista.

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La storica Biennale Teatro diretta da Luca Ronconi nel 1975


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