<p>Elemento fondamentale per la crescita di ognuno di noi, il gioco è al centro della mostra che inaugurerà il 27 ottobre presso il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/01/mostra-antonio-marras-mondovi" target="_blank">Museo della Ceramica di Mondovì (MOMUC)</a>, in provincia di Cuneo. Curata da Ermanno Tedeschi in collaborazione con la direttrice del MOMUC, Christiana Fissore, e Pompeo Vagliani (direttore del MUSLI, Museo della Scuola e del Libro per l’infanzia di Torino), l’esposizione invita a guardare il mondo del gioco con occhi inediti. </p>
<p><h2>LA MOSTRA SUL GIOCO A MONDOVÌ</h2></p>
<p>Intitolata <em>Giocare a regola d’arte</em>, la rassegna fa parte di un programma più esteso (avviato nel 2019 con la mostra palermitana <em>Bimbumbam</em>) che prossimamente toccherà il <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-omero-baricco-mann-napoli" target="_blank">Museo Archeologico di Napoli</a>, l’Art Museum ‒ Man di Shanghai e il Negev Museum di Be’er Sheva in Israele. Esaltando le finalità educative e aggregative del gioco, il progetto espositivo punta su libri, fumetti e opere d’arte per immergere lo spettatore in un viaggio entusiasmante attraverso le sei sezioni che, fino al prossimo 20 febbraio, ritmeranno le sale del MOMUC. Ad arricchire il percorso saranno inoltre alcuni focus specifici, giocattoli d’epoca (come le bambole dell’antiquaria lucchese Renata Frediani o un lavatoio in miniatura di fine Ottocento) e una sala dedicata al celebre gioco dei chiodini Quercetti. In questa sezione speciale, il pubblico diventa parte attiva della mostra interagendo con migliaia di chiodini colorati al fine di riprodurre l’immagine di un gallo, simbolo di Mondovì e dello stesso museo. Composta via via da ciascun visitatore, la figura zoomorfa diventerà così il soggetto di una vera e propria opera di Pixel Art partecipata.  </p>
<p><h2>LE INIZIATIVE PER I PIÙ PICCOLI</h2></p>
<p>All’interno della mostra non possono ovviamente mancare attività laboratoriali e proposte didattiche rivolte ai più piccoli: iniziative ideate per trasmettere i valori della sostenibilità, del bello e della consapevolezza delle proprie azioni. E poi, ancora, materiale audiovisivo, giochi interattivi e visite animate per genitori e bambini.</p>
<p>[Immagine in apertura: Ugo Nespolo, <em>Giocare con i numeri</em>, Tecnica mista su HDF, 50x50 cm, 2021. Fotografia di Ugo Nespolo]</p>

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<p>Fin dalla sua comparsa l'uomo ha coltivato un rapporto di simbiosi delicato e complesso con gli strumenti da lui stesso costruiti. Prima ancora dell'intelligenza artificiale, prima ancora dell'avvento di Internet e dei moderni strumenti di informazione, l'“homo sapiens” è sempre stato legato a doppio filo agli oggetti tecnologici creati dal suo ingegno.  </p>
<p>Questo rapporto biunivoco ha assunto proporzioni impensabili negli ultimi decenni del Novecento e nei primi anni del nuovo millennio, caratterizzati dall'influenza dell'informatica. La nascita e la crescita massiccia della sfera virtuale, le nuove modalità di diffusione delle notizie e non da ultimo l'esplosione dei social media hanno accelerato in maniera inedita la trasmutazione dell'essere umano, spingendoci – al contempo – a porci serie domande sull'impatto che le grandi trasformazioni tecnologiche hanno sulla nostra natura.  </p>
<p><h2>I PROTAGONISTI DEL MADE IN ITALY</h2> <p>La nuova serie di Sky Arte dal titolo <em><em>Tech.Emotion – </em>Empower Human Potential</em> punta i riflettori proprio su questo tema, cercando di rintracciare gli episodi salienti del rapporto tra uomo e tecnologia e guidando gli spettatori tra "croci e delizie" di questo apparente conflitto.    </p>
<p>In onda a partire da lunedì 18 ottobre (alle ore 20:50), la serie si sofferma in particolare sulla storia del nostro Paese, luogo che meglio di tutti al mondo esprime bene la convivenza tra passione, creatività, innovazioni e tecnologie. Pensiamo ai grandi del nostro passato: <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-2-gennaio-leonardo-da-vinci" target="_blank">Leonardo da Vinci</a>, Guglielmo Marconi, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/07/ivrea-la-citta-industriale-di-olivetti-diventa-sito-unesco" target="_blank">Adriano Olivetti</a> ed Enzo Ferrari. Sono loro i simboli di questa doppia pulsione, uomini capaci di coniugare sensibilità umanistica e ambizioni verso un futuro sempre più rapido, etico e sostenibile.  </p>
<p><h2>UMANESIMO E CAPITALISMO</h2> <p>Portando ad esempio le eccellenze della nostra storia, la serie è un viaggio nelle imprese di leader, pensatori e imprenditori impegnati a elevare il potenziale del "made in Italy". Parole chiave come turismo e ospitalità, moda e design, bioeconomia e sostenibilità, manifattura e ingegneria, cultura e istruzione tracciano la strada per una conversazione che – episodio dopo episodio – apre le porte a una nuova idea di “capitalismo umanistico”, in cui tecnologia ed emozioni si fondono per sviluppare al massimo il potenziale umano.  </p>

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