A Berlino una grande mostra sull'eredità fotografica di Helmut Newton

Grazie al suo personalissimo stile, sempre in bilico tra provocazione e poesia, <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-31-ottobre-helmut-newton" target="_blank">Helmut Newton</a> si è affermato nel corso degli anni come uno dei fotografi più influenti della seconda metà del Novecento. Conosciuto soprattutto per il suo strettissimo rapporto con il mondo della moda, Newton è riuscito a immortalare l'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/01/mostra-helmut-newton-torino-fotografia" target="_blank">universo femminile</a> attraverso scatti memorabili la cui bellezza è spesso accentuata da un uso magistrale del bianco e nero. Una carriera, quella del fotografo, cominciata agli inizi degli anni Sessanta grazie alla collaborazione con riviste del calibro di Vogue, Harper’s Bazaar, Vanity Fair. Il linguaggio fotografico di Newton ha dato forma a una estetica nella quale la tecnica si intreccia a un erotismo inquieto, capace di spingersi oltre le convenzioni sociali e morali. Entrato nel nostro immaginario collettivo, Helmut Newton continua a essere un punto di riferimento per la fotografia contemporanea nonché al centro di numerose iniziative culturali.<h2>HELMUT NEWTON IN MOSTRA</h2>

La Helmut Newton Foundation ha infatti da poco inaugurato un’importante retrospettiva, che pone l’attenzione anche su aspetti meno conosciuti della ricerca di Newton. Curata da Matthias Harder, e allestita fino al 22 maggio 2022, la mostra Helmut Newton. Legacy mette in primo piano l’eredità visiva dell'autore grazie a circa 300 opere, di cui molte inedite, selezionate dopo un'intensa ricerca negli archivi della fondazione. Fra immagini emblematiche e scatti sorprendenti, il percorso espositivo si estende, secondo un criterio cronologico, lungo tutto il primo piano del complesso berlinese. Arricchisce la mostra la presenza di alcune Polaroid e altri documenti che restituiscono un’idea fedele del processo creativo adottato dal fotografo.
<h2>L’OMAGGIO AD ALICE SPRINGS</h2>
Per tutta la durata dell’esposizione la June's Room del museo ospiterà un progetto speciale interamente dedicato al lavoro di June Newton: moglie di Helmut, meglio nota con lo pseudonimo di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/06/helmut-newton-e-alice-springs-ritratto-intimo-e-provocatorio-in-us-and-them" target="_blank">Alice Springs</a>. L’iniziativa è un focus sull’attività della rinomata fotografa australiana e un omaggio a pochi mesi dalla sua scomparsa. 
[Immagine in apertura: Helmut Newton, Fashion, Melbourne, 1955 © Helmut Newton Foundation]

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Cosa hanno in comune i graphic novel Cronache del dopobomba di Bonvi, DMZ di Riccardo Burchielli, Celestia di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/09/mostra-manuele-fior-bonvini-milano" target="_blank">Manuele Fior</a>, Interiorae di Gabriella Giandelli, La terra dei figli di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/06/le-storie-dartista-di-gipi-in-mostra-nella-sua-pisa" target="_blank">Gipi</a> e King of Nekropolis di Daniel Žeželj? Tutti, a modo loro, raccontano storie di vita “dopo la fine”. Che si tratti di racconti di matrice distopica, surreale, psicologica o addirittura comica, ognuno dei libri rappresenta vicende ambientate all'interno di uno scenario successivo a un momento di rottura. 
Prendendo spunto dalle contingenze legate all'emergenza sanitaria, e immaginando futuri possibili dopo la fine della pandemia, la mostra in arrivo al Museo di Palazzo Grimani di Venezia chiama a raccolta questi e altri grandi autori della nona arte. L'obiettivo? Offrire al pubblico “finestre” sul mondo – anzi, sui mondi – che saremo in grado di creare nel prossimo domani. 
<h2>GLI AUTORI IN MOSTRA</h2> Promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Veneto e con RIFF – Rete Italiana Festival Fumetto, la rassegna prenderà il via il 12 novembre (rimanendo visitabile fino al 9 gennaio). Il titolo del progetto racchiude appieno le intenzioni dell'iniziativa: Dopo la fine. Architetture narrative e nuove umanità. 
Oltre ai maestri già citati, una schiera di autrici e autori protagonisti del fumetto italiano come Laura Scarpa, Francesco Artibani e Ritra Petruccioli offriranno il loro contributo, mettendo a segno un percorso fatto di visioni e narrazioni multiple e diversificate. 
<h2>LE PAROLE DI FRANCESCHINI</h2> “Per troppo tempo l’arte del fumetto è stata trascurata dalle istituzioni culturali”, ha dichiarato il ministro Dario Franceschini. “Sono iniziative come questa che confermano l’inversione di tendenza intrapresa dal Ministero ormai diversi anni fa a partire dal progetto '<a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/12/fumetti-nei-musei" target="_blank">Fumetti nei musei</a>' e con numerose politiche per la promozione e il sostegno della nona arte. Un impegno quantomai importante, tanto più quando proviene da musei e istituzioni di arte classica che, mettendosi in gioco, scommettono sulla vitalità e sulla forza del fumetto contemporaneo”. Il progetto espositivo arriva a poche settimane dalla storica collaborazione tra gli <a href="https://arte.sky.it/news/uffizi-firenze-miglior-museo-mondo" target="_blank">Uffizi </a>di Firenze e il festival di fumetto <a href="https://arte.sky.it/news/lucca-comics-games-sky-arte-nuove-produzioni" target="_blank">Lucca Comics & Games</a>, con la mostra di <a href="https://arte.sky.it/foto/mostra-autoritratti-fumettisti-uffizi-firenze" target="_blank">52 autoritratti tra le prestigiose sale dell'istituzione toscana</a>. 
[Immagine in apertura: courtesy Manuele Fior]

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