Il cult anni '90 Trainspotting diventerà un musical

“Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia”, con questo incipit comincia uno dei film più iconici degli anni Novanta. Di quale pellicola stiamo parlando? Ovviamente di Trainspotting, il capolavoro diretto nel 1996 dal britannico <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/09/beatles-film-yesterday-danny-boyle" target="_blank">Danny Boyle</a> e tratto dall’omonimo romanzo di Irvine Welsh. Ambientato in una Edimburgo grigia e squallida, il racconto segue le vicende di un gruppo di amici legati dalla passione per l’eroina. Esaltato sul grande schermo dalla maestria di attori quali Ewan McGregor e Robert Carlyle, il romanzo, che ha sdoganato una tematica così scottante come quella della tossicodipendenza giovanile, sarà presto riadattato in chiave musical.
<h2>IL MUSICAL ISPIRATO A TRAINSPOTTING </h2>
La notizia di questo nuovo progetto è trapelata recentemente dalle parole dello scrittore Irvine Welsh. A detta dell’autore i mitici Renton, Spud, Begbie e Sickboy prenderanno nuovamente vita attraverso un ambizioso spettacolo teatrale il cui debutto è previsto a Londra in una data non ancora specificata. A sostenere l’intera opera sarà una colonna sonora – realizzata in collaborazione con il compositore Steve McGuinness – che spazierà dalla disco alla techno, passando per l’house music e non solo. Nonostante l’entusiasmo per questa iniziativa, non è la prima volta che Trainspotting fa capolino sul palcoscenico, risale infatti al 2016 il riadattamento teatrale firmato da Adam Spreadbury-Maher, Trainspotting Live.
<h2>IL MITO DI TRAINSPOTTING</h2>
Sia per l'immediatezza degli argomenti trattati sia per l’accattivante taglio narrativo utilizzato, l’enorme successo di Trainspotting ha dato origine a tutta una serie di rivisitazioni che, nel corso del tempo, ne hanno alimentato il culto. Oltre ai due romanzi scritti successivamente sempre da Welsh (il sequel Porno del 2002, e il prequel Skagboys del 2012), è del 2017 il sequel cinematografico T2 Trainspotting, diretto ancora una volta da Danny Boyle. Fra i numerosi omaggi di respiro internazionale resi a questo cult, ricordiamo <a href="https://thisisnotalovesong.it/prodotto/vhs-026-this-is-not-trainspotting-danny-boyle-tommy-gun/" target="_blank">REMAKE – vhs 026 – (This Is Not) Trainspotting</a>: l’originale pubblicazione illustrata da Tommy Gun per il progetto editoriale This is Not a Love Song.
[Immagine in apertura: Courtesy Tommy Gun]

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La musica (e lo stile) di Amy Winehouse al Design Museum di Londra

Come già accaduto per altri illustri “colleghi” quali <a href="https://arte.sky.it/news/doors-jim-morrison-libro-robby-krieger" target="_blank">Jim Morrison</a>, Jimi Hendrix e <a href="https://arte.sky.it/news/janis-joplin-fumetto" target="_blank">Janis Joplin</a>, la fama e il successo di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/12/libro-illustrato-amy-winehouse" target="_blank">Amy Winehouse</a> sono legati a doppio filo alle conseguenze estreme della sua biografia. Nel nostro immaginario comune, infatti, la cantante e musicista britannica incarna in maniera lampante la stretta relazione tra popolarità e autodistruzione. Come se, per una strana e macabra legge aritmetica, successo e perdizione fossero direttamente proporzionali. Senza via di scampo. 
<a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-23-luglio-amy-winehouse-anniversario" target="_blank">Scomparsa il 23 luglio del 2011</a>, e da quel momento entrata ufficialmente a far parte dell'inquietante “club dei 27”, l'artista di Back to Black sarà celebrata dalla mostra in arrivo al <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-rifiuti-design-museum-londra" target="_blank">Design Museum di Londra</a>, ideata come omaggio all'inconfondibile stile e alla carriera di questa voce tra le più rappresentative del nuovo millennio. 
<h2>TRIBUTO AD AMY WINEHOUSE</h2> In apertura il prossimo 26 novembre, Amy: Beyond the Stage è la più grande retrospettiva mai dedicata all'amata musicista R&B. Raccontata di recente nel <a href="https://arte.sky.it/news/amy-winehouse-libro" target="_blank">nuovo saggio scritto da Kate Solomon</a>, e protagonista dell'<a href="https://arte.sky.it/news/amy-winehouse-asta-beverly-hills" target="_blank">eccezionale sessione di vendita indetta da Julien's Auctions</a>, Amy Winehouse sarà ricordata per l'occasione attraverso un gran numero di cimeli mai mostrati prima, fotografie e lettere private esposte con l'intento di avvicinare il pubblico al lascito dell'artista – capace di imprimere un segno nella vita di molti fan, cantando nelle sue canzoni fragilità e debolezze dell'esistenza. 
<h2>LA MOSTRA AL DESIGN MUSEUM</h2> Curata da Priya Khanchandani, in stretta collaborazione con la famiglia e con l'amica e stilista Naomi Parry, la mostra (visitabile fino al 14 settembre) sarà divisa in diversi episodi, ognuno dei quali dedicato a uno specifico aspetto della carriera di Amy: dall'inconfondibile stile – fatto di abiti anni Cinquanta, lingerie a vista e accessori appariscenti – alle influenze nascoste nella sua musica – capace di spaziare dall'hip hop al soul, dal jazz all'R&B. 
Prova ne sono i dischi di successo Back to Black del 2006 (qui ricordato con la ricostruzione dello studio, ispirato al film Metropolis, dove è stato registrato) e tracce come Tears Dry on Their Own (brano da "vivere" grazie all'installazione immersiva creata da Chiara Stephenson, Luke Halls Studio e Studio Moross). Una rassegna per non dimenticare, a dieci anni di distanza dal suo addio, passioni e fragilità di questa icona assoluta della musica del nostro tempo. 
[Immagine in apertura: Exhibition identity by Studio Moross. Courtesy Design Museum, London]

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