Le grandi band della storia diventano pianeti del sistema solare

<p>Quando si pensa alle grandi band della storia della musica, l'associazione con il sistema solare sembra una metafora per molti versi scontata. Gli idoli dello stage ci appaiono infatti come “stelle” inarrivabili: corpi celesti che brillano di luce propria, all'interno di una galassia da guardare (e ascoltare) con venerazione.  </p>
<p>Sarà per tale ragione che lo studio britannico <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/12/passaporti-dorothy-musica-rock" target="_blank">Dorothy</a> ha deciso di dare forma a questa immagine “stellare” con un poster da incorniciare e appendere alla parete. Stiamo parlando di <em>Electronic Solar System</em>, la nuova opera di graphic design che trasforma gli artisti della musica del Novecento in pianeti e satelliti del sistema solare.    </p>
<p><h2>TRA MUSICA E ASTRONOMIA</h2> <p>Stampato in due versioni su carta da 120 grammi, il <a href="https://www.wearedorothy.com/collections/across-the-universe/products/electronic-music-solar-system-original-open-edition" target="_blank">poster </a>(grande 40×50 cm) raccoglie decine di gruppi musicali degli ultimi decenni, disposti nello spazio a seconda del loro stile e delle influenze rispetto ad altre band. Ognuno dei pianeti occupa infatti una precisa posizione all'interno dell'orbita di riferimento, mentre altri corpi celesti "minori" gli ruotano intorno.  </p>
<p>Così è per i <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/11/libro-fotografia-depeche-mode-anton-corbijn" target="_blank">Depeche Mode</a> (accostati a Nine Inch Nails e Cabaret Voltaire) o per <a href="https://arte.sky.it/news/libro-diario-brian-eno" target="_blank">Brian Eno</a> (accompagnato nella sua orbita da <a href="https://arte.sky.it/news/libro-david-bowie-phil-lancaster" target="_blank">David Bowie</a> e Talking Heads). Una sezione a parte del poster è infine occupata da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/01/bjork-intelligenza-artificiale-tempo-clima" target="_blank">Björk</a>, raffigurata come un enorme agglomerato di stelle (non troppo distante dal pianeta dei <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-radiohead-kid-a-mnesia" target="_blank">Radiohead</a>). Una galassia di artisti che hanno “illuminato” la musica contemporanea.  </p>
<p><h2>GLI ALTRI POSTER DI DOROTHY</h2> <p>Non è la prima volta che lo studio britannico decide di rendere omaggio ai grandi nomi del firmamento musicale. Solo di recente, infatti, avevamo segnalato la pubblicazione del <a href="https://arte.sky.it/foto/poster-storia-musica-rock-dorothy" target="_blank">poster “genealogico” dedicato ai grandi protagonisti del rock</a>, e la divertente opera grafica in omaggio agli <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/02/poster-dorothy-zoo-rock" target="_blank">ottanta animali più citati del rock</a>: un enorme zoo con volpi, leoni e maiali volanti tratti dai brani più celebri di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/01/like-a-rolling-stone-bob-dylan-libro" target="_blank">Bob Dylan</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/01/concerto-sinfonico-pink-floyd-milano" target="_blank">Pink Floyd</a> e molti altri.  </p>
<p>[Immagine in apertura: courtesy Dorothy]</p>

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<p>Fruibile da chiunque, e in qualunque angolo delle nostre città, la street art rappresenta un fenomeno per sua stessa natura controverso. Nata in America negli anni Settanta, con l'esplosione nella Grande Mela del cosiddetto “graffitismo”, l'arte di strada si è diffusa a macchia d'olio fino a conquistare ogni angolo del globo, guadagnando consensi ormai da qualche anno anche in ambito istituzionale (si pensi alla recente <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-tvboy-mudec-milano" target="_blank">monografica dedicata a TVBOY al Mudec di Milano</a>, o al clamore internazionale suscitato da <a href="https://arte.sky.it/news/banksy-libro-street-art" target="_blank">Banksy</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/06/obey-genova-mostra-palazzo-ducale" target="_blank">Obey</a> e altri maestri riconosciuti della bomboletta spray).  </p>
<p>Una rivoluzione culturale, quella scaturita dall'azione di questi artisti, alla quale non è riuscita a sottrarsi neanche la “culla” del Rinascimento: Firenze. Sotto la Cupola del Brunelleschi, e all'ombra della torre di <a href="https://arte.sky.it/news/restauro-sala-guardaroba-palazzo-vecchio-firenze" target="_blank">Palazzo Vecchio</a>, il capoluogo toscano accoglie infatti una miriade di opere contemporanee offerte gratuitamente ai passanti: pezzi di denuncia, interventi intimistici o puramente decorativi, regalati al pubblico della strada, e per la prima volta raccolti in un unico catalogo ragionato.  </p>
<p><h2>LA STREET ART A FIRENZE</h2> <p>Edita da FUL magazine, <em>Firenze Street Art</em> è la prima antologia dedicata all'arte urbana fiorentina: un compendio di oltre 250 pagine interamente rivolte alle opere più rappresentative e agli artisti protagonisti dell'arte di strada locale.    </p>
<p>Sono centinaia i lavori fotografati e raccontati all'interno del volume, curato da Jacopo Visani. Al suo interno immagini e parole si mescolano, anche grazie al racconto in prima persona di molti dei trenta artisti chiamati a raccolta. Tra questi Etnik, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/11/antonio-gramsci-murale-jorit-firenze" target="_blank">Jorit</a>, Guerrilla Spam e Luchadora.  </p>
<p><h2>LE PAROLE DEL CURATORE</h2> <p>“<em>Una città con un passato tanto meraviglioso quanto ingombrante come Firenze sente un estremo bisogno di essere raccontata nella sua contemporaneità, perché è molto altro e di più rispetto alla sua immagine da cartolina. Con FUL magazine cerchiamo ogni giorno di rispondere a tale esigenza, e anche per questo siamo felici ed emozionati di pubblicare la prima antologia dedicata alla street art a Firenze</em>”, ha affermato Visani. Un lavoro di ricerca complesso e certosino, che tenta di indagare per la prima volta lo stato di salute dell'arte urbana fiorentina e le possibilità (estetiche e sociali) offerte dal fenomeno dell'arte di strada.  </p>

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